26/06/2011 00:12 CEST - Wimbledon

Tanti rimpianti per Flavia Pennetta

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La paura e la voglia. Riassunte, entrambe, in un dritto. Il punteggio è inchiodato sul 7 pari 40 pari nel terzo set. Flavia corre in avanti per raggiungere una volée stoppata della Bartoli, ci arriva bene, ma vuole per forza tirare forte addosso all’avversaria. La palla rimbalza sul nastro e Flavia si inginocchia, quasi in lacrime davanti alla rete.

La sua partita finirà nove punti dopo, e nella maniera peggiore, con un doppio fallo. Ma è su quel dritto che Flavia ha visto svanire le sue chance di vittoria dopo essere stata a due punti dalla seconda settimana (5-3 30-30 nel terzo) e aver salvato tre match point.

La Bartoli è l’avversaria peggiore per una giocatrice come Flavia, che gioca piatto, pulito, e tende a metterla in ritmo. Servirebbero variazioni, tagli, qualche lob e molte palle basse, in slice. Bisogna, insomma, uscire dal manuale di istruzioni di papà Bartoli, che peraltro abbandona gli spalti alla fine del primo set.

Nel primo set la brindisina riesce a tenere il servizio in un quarto game maratona, durato 30 minuti e 36 punti, in cui annulla sei palle break. E alla prima occasione, nel gioco successivo, è lei a strappare il servizio per prima quando la francese stecca di dritto.

Il gioco procede su binari ben segnati. Gli scambi si sviluppano soprattutto sulla diagonale del dritto, Flavia ha bisogno di servire bene, perché la Bartoli risponde profondo ed entra sempre un metro dentro il campo sulla seconda.

La seconda parte del set è scandita da quattro break di fila, prima che Flavia riesca di nuovo a tenere la battuta e chiudere 7-5 con un servizio vincente.

La Bartoli continua a cercare con lo sguardo conferme dagli spalti, mentre Flavia ostenta concentrazione e fiducia non voltandosi mai verso il pubblico: ma la sicurezza della brindisina è inferiore a quella mostrata. Sa che deve tenere un livello di gioco altissimo, che non può prendersi pause contro un’avversaria che le gioca a specchio, ma un po’ meglio. Per quello, spesso, Flavia cerca di fare la cosa più difficile, accelerare col rovescio lungolinea, ma il più delle volte manca il campo, seppur di poco.

La francese, molto nervosa con giudici di linea e arbitro di sedia, è la prima a perdere il servizio nel secondo set, in un quinto gioco da 14 punti che chiude con un doppio fallo. Ma Flavia si prende una pausa nel gioco successivo, perde il servizio a zero e subirà un nuovo break nell’ultimo game del set: il rovescio scarico con cui regala il parziale è un primo campanello d’allarme.

Nel terzo, però, Flavia per due tueni di servizio è incoraggiante: non cede un punto, accorcia gli scambi, si apre il campo e chiude a rete. Brekka a zero nel terzo game infilando un parziale di 12 punti a 0 che avrebbero steso chiunque. Ma non la Bartoli. Soprattutto perché nel sesto game Flavia le dà una grossa mano a rialzarsi: due regali di rovescio più due doppi falli uguale 3 pari.

Resta attaccata alla partita la Pennetta, che a suon di palle corte si riporta avanti e brekka a zero per la seconda volta nel set. Ma, ancora una volta, nel momento chiave, la Bartoli sale e Flavia no. Il break nel decimo game (per il 5-5) è figlio più dei demeriti dell’azzurra.

Sul 7-6 Bartoli, Flavia annulla tre match point: due d’autorità, con una combinazione dritto-rovescio e un servizio vincente, uno grazie a un dritto insensato della francese. Ma Flavia, brava a restare attaccata all’avversaria, a inseguire senza farsi staccare, manca lo sprint per il sorpasso in volata.

Alessandro Mastroluca