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27/06/2011 22:57 CEST - Wimbledon

Murray va, e senza rimonta

TENNIS - Niente partenza a handicap, stavolta, per Andy Murray contro Richard Gasquet. Davanti al principe William e a Kate Middleton, lo scozzese offre una prestazione solida e continua, d'alto livello ma senza cercare il colpo ad effetto come nei primi turni. Gasquet regge per un set e mezzo. Murray chiude 76 63 64. Da Wimbledon, Alessandro Mastroluca

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Il royal wedding tra Murray e Wimbledon continua. Sempre incitato dal pubblico, che l’ha accolto con una standing ovation, lo scozzese ha offerto la miglior partita del suo torneo. Sotto gli occhi di William e Kate, ha giocato un match sobrio, senza gigioneggiare, senza la ricerca del colpo ad effetto a beneficio, solo, dell’estetica.

 

Ha chiuso con 44 vincenti e 10 errori (30-12 il bilancio del francese), con una prima balbettante (in campo sei su dieci) dalla quale comunque ha ricavato 4 punti su cinque. Prosegue così la sua imbattibilità sull’erba nel 2011 (8 partite, 8 vittorie).

Una vittoria decisamente più lineare, più agevole, rispetto alle ultime due, arrivate sempre dopo aver rimontato due set di svantaggio prima di chiudere al quinto.

Dopo aver concesso, e annullato, una palla break nel secondo gioco del match, lo scozzese riesce ad allungare il primo set al tiebreak, ma dà l’impressione di aspettare troppo le mosse dell’avversario. Che rallenta il ritmo, alterna rovesci in diagonale alti che Murray fatica a gestire, vista anche la presa bimane, e back d’attacco per prendere la rete. Serve anche meglio Gasquet, che lascia appena quattro punti in sei turni di battuta. Andy ha qualche difficoltà in più, soprattutto quando deve servire controsole (a sinistra di Lahyani): sbaglia quasi sempre il lancio di palla sul primo punto del game.

A parte qualche giornalista armato di binocoli per studiare le reazioni della coppia di eredi al trono nel Royal Box, che è dalla parte opposta rispetto alla tribuna stampa sul Centrale, l’attenzione è tutta sul rettangolo verde perché Gasquet costringe troppo spesso lo scozzese sulla difensiva, lo tiene dietro con traiettorie arrotate che gli impediscono di appoggiarsi al peso di palla per accelerare.

Tanto il set è stato dominato dai servizi, però, tanto il tiebreak procede in direzione ostinata e contraria, con la metà dei punti che vanno al giocatore alla risposta. Il match gira quando Murray vince lo scambio più lungo del match e strappa il punto di minibreak per salire 5-3 nel tiebreak del primo set, che poi chiuderà 7-3 con uno schema serve-forehand and smash. Sale così a 8-3 il suo record nei tiebreak quest’anno.

Nel secondo si vede subito che qualcosa è cambiato. Murray indovina il passante della vita (un lungolinea di rovescio in corsa su palla bassissima con il falco, chiamato tardi e che arriva ancora più tardi, certifica), Gasquet salva una palla break, rimonta da 0-30 nel sesto gioco ma all’ottavo game cede con un rovescio lungo che un segno di confusione e di resa.

I due break del terzo set sono solo il segno dell’inevitabile. Nemmeno quando si ritrova 0-40 con Murray che serve per il match sul 5-2, il francese sembra possa davvero chiudere il cerchio e vendicare la rimonta subita tre anni fa. Allora era stato lui a servire per la vittoria, sul 5-4 del terzo, e finì per perdere.

Stavolta la storia non si ripete. Murray chiude con un ace, al secondo match point. Niente imprevisti, stavolta. E soprattutto, niente rimonte.

 

Alessandro Mastroluca

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