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28/06/2011 20:01 CEST - WIMBLEDON

Nadal rotto? Un bel lunedì

TENNIS - Lo spagnolo, che si sottoporrà ai raggi, dichiara: "Ero sicuro di aver rotto qualcosa..." Mercoledì in forse. C’era il Principe William ma sono scomparse le Regine Williams. Non c’è più un giocatore che non abbia perso un set. Murray e Djokovic meglio di Nadal e Federer. Esclusiva con la “bestia nera” di Venus, la Pironkova. L’inflazione dei papà-coach. Da Londra, Ubaldo Scanagatta

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Dall’inviato Ubaldo Scanagatta

WIMBLEDON - Il principe sì, le regine no. C’era anche il principe William (con Kate, obviously) oggi a Wimbledon, ma la quasi omonimia non ha portato fortuna alle regine di nove degli ultimi undici Wimbledon. Per le due Williams si è trattato proprio di un lunedì nero (copio un nostro titolo, non troppo fantasioso perdonateci, del pomeriggio). Un lunedì avvincente per tutti i bei match che ha offerto, e un giorno nel quale nello stesso preciso momento in cui Djokovic stava rispondendo in conferenza stampa all’ipotesi della sua conquista del trono del tennis in caso di sconfitta di Nadal, Rafa si trovava ad annullare un setpoint a Del Potro (dopo essersi fermato a lungo, più del consentito secondo me…per un problema al tallone, ormai famoso quasi quanto …quello di Achille!) e Federer perdeva il primo set del torneo contro Youzhny.

Solo che dopo Federer ha subito ingranato la marcia superiore e non c’è stata quasi più vera storia, troppo più forte lo svizzero. Mentre Nadal ci ha messo un po’ di più, anche perché aveva un avversario ben più tosto. (mi raccomando scrivete pure, dopo questa mia affermazione, che siete su…UbiNadal, ma vorrete mica paragonare Del Potro con Youzhny?). Anche Nadal, come Berdych _ sotto due set e un break con Fish _ fino a oggi non aveva perso neanche un set. Il ceco ha finito per perderne tre di fila, proprio come Gasquet, altro tennista “vergine” fino al terzo turno ma deludente contro Murray al termine di un match che non ha risposto alle attese generali…salvo che a quelle dei sudditi di Sua Maestà Britannica. A Gasquet ha fatto difetto la personalità, come spesso gli accade. Nel primo set aveva perso cinque punti sul proprio servizio in sei turni (mentre Murray ne aveva ceduto ben 13) e nel tiebreak ha subito quattro minibreak! Ha perso un set nel quale ha fatto 4 punti più del suo avversario, 42 a 38 e questo capita nel tennis, ma capita troppo spesso a Gasquet quando le partite si fanno importanti.

E’ stato, per tornare all’attacco del pezzo, un lunedì peggiore per le Williams perfino di quel sabato parigino del 2008 in cui Venus aveva perso da Flavia Pennetta, quando ormai era quasi notte e non si vedeva più la palla sul Philippe Chatrier, dopo che Serena si era inopintamente fatta eliminare dalla Srebotnik. Ma sulla terra rossa le due Williams hanno vinto un solo Roland Garros mentre sull’erba di Wimbledon _ al di là del loro lungo digiuno agonistico _ erano abituate a trionfare. E’ stata la seconda volta dal ’98 che a Wimbledon nessuna delle sue sorelle figura nei quarti. Era successo nel 2006, quando Venus perse dalla Jankovic e Serena non aveva giocato. Una duplice sconfitta, la loro, che forse non dispiacerà a Stacey Alaster, la CEO della WTA (anche se non lo ammetterà mai!) dopo che per l’ennesima volta la n.1 del mondo Wozniacki ha fallito l’obiettivo di vincere uno Slam.

Vittima di una maledizione, come abbiamo titolato subito dopo la sua sconfitta con Cipollina Cibulkova, oppure della sua mediocrità? Caroline aveva fin qui perso meno games di tutte le colleghe, appena 12, ma Wimbledon era il solo Slam in cui non era mai arrivata ai quarti e non c’è riuscita nemmeno quest’anno. L’erba non si addice davvero al suo gioco. Eppure almeno fino al 1 agosto _ e quindi per 42 settimane garantite _ resterà n.1 del mondo, più a lungo di Amelie Mauresmo (che di Slam due ne ha portati a casa) e nona come …resistenza al vertice del ranking mondiale.

Dicevo che la Alaster non si lamenterà della sconfitta delle due sorellone perché dopo un anno senza tennis per Serena e con Venus che aveva giocato solo 2 Slam dopo Wimbledon, US Open e Australian Open, una finale “All-Williams” avrebbe significato una sconfitta per tutto il tennis femminile. Se il torneo lo vincesse un nome nuovo, e la Kvitova è da tempo la mia favorita n.1 al pari della Sharapova, non sarebbe male, anche se la ceca non è carina come Maria, né come la Wozniacki, né è personaggio come la Clijsters, la Na Li e la nostra Schiavone.

Non ha però mostrato certo una grande sensibilità quel nostro collega che ha chiesto a Serena: “Molti dicono che se tu avessi vinto il titolo qui non sarebbe stato una buona cosa per il tennis femminile…Questo risultato dimostra invece che il tennis femminile è invece ancora competitivo?” “Sìììì, certo, sono supercontenta d’aver perso! Forza tennis femminile!” è stata l’ironica e pronta replica di Serena. Ma che altro avrebbe potuto rispondere? Veramente a volte c’è da vergognarsi per le domande che vengono fatte da alcuni colleghi!

Apro un inciso. Ho visto il principe William applaudire il doppio fallo di Del Potro sul setpoint per Nadal nel primo set. Avrà applaudito solo per la conclusione del set? L’impressione da quanco applaudiva è che di tennis capisse ben poco. Ma, in effetti, per il ruolo che avrà nel Regno Unito ci sono cose molto più importanti che non il tennis. Piuttosto, se avete ascoltato la mia intervista alla Pironkova _ tre volte vittoriosa su Venus, di cui è ormai la bestia nera _ che non voleva essere esclusiva ma tale è praticamente diventata perché giornalisti bulgari non ci sono e salvo un giornalista spagnolo che fatto due domande non è venuto nessun’altro, vi sarete resi conto di questa strana anomalia che vede tutte le migliori tennisti del mondo allenate dal padre, piuttosto che da un coach con tutti i crismi. Viene allora da chiedersi, ma ne farò un articolo a parte: ma un coach che sappia di tennis serve solo agli uomini? Come è che quasi tutte le donne riescono a farne a meno, le Williams, la Bartoli, la Lisicki, la Paszek, la Wickmayer, la Pironkova, la Wozniacki, le due Radwanska, la Giorgi, e in passato la Seles, la Hingis (era la madre), la Dementieva (idem), la Capriati, la Pierce (anche se alcune di queste ultime hanno di tanto in tanto “assunto” consulenti temporanei?

Molti di questi genitori non avevano mai preso la racchetta in mano. E’ mai possibile che siano diventati tutti tecnici sopraffini? Io non ci credo. Ma non sarà piuttosto che se una ragazza (ma forse anche un ragazzo) ha stoffa, viene fuori comunque una volta che trova chi la sostiene finanziariamente, psicologicamente e sentimentalmente per tutti i difficili anni della prima adolescenza? E’ chiaro che per le ragazze l’aspetto protettivo-affettivo è prevalente su quello tecnico. Ma mi domando se alcune di loro non avrebbero potuto diventare molto più forti se avessero avuto l’intelligenza e la personalità per affiancare al padre un vero tecnico con qualche attitudine anche alla tattica. Quando sento dire che la maggior parte dei tecnici consiglia alle proprie pupille soltanto “fai il tuo gioco” e nemmeno si preoccupa di vedere come gioca l’avversaria, che caratteristiche ha “perché tanto non si possono cambiare le proprie”, beh, a me pare stranissimo, quasi inconcepibile. E penso che c’è ancora tanta strada da fare, e mentalità da cambiare. E’ vero peraltro che alla maggior parte dei coach si sente soltanto dire, “vamos!”, oppure “andiamo”, o anche “forza, dai!” o “dura, durissima”, che è un po’ l’ultimno incitamento alla moda. Mahhhh…

P.S.(necessario post scriptum qui perchè mentre gran parte die giornalisti sono già andati via si è sparsa la voce che Nadal possa addirittura dare forfait mercoledì...) Nadal dice che deve fare domani i raggi: "Credevo di aver rotto un osso, mi sono sentito malissimo. Ho pensato seriamente di ritirarmi, non sapevo se potevo continuare. Ho sentito male fino dal primo set e difendendo un punto sul 6-5, ho sentito come una rottura nel punto che mi ha portato al setpoint...non sapevo cosa fare. In quel momento ero convinto di aver rotto qualcosa..Correre dalla parte del dritto era molto doloroso ...Nel secondo set non facevo che pensare a quello. Poi nel terzo grazie alla fasciatura ho visto che appoggiavo diversamente e riuscivo a sopportare il dolore. Non so se farò qualcosa stanotte o domattina. Ma ora parliamo del match...ok? " Gli chiedono del time-warning e Rafa ha risposto: "E' sempre lo stesso arbitro! Se un arbitro mi dice che che supero il tempo, anche a Parigi, io lo accetto. Ma oggi non aveva senso.." . Sulla Davis polemizza con l'ITF: "Non cambia mai nulla, glielo abbiamo detto mille volte che questo calendario non va bene, è impossibile giocare tutti gli Slam, tutti i tornei e tutti i match della Coppa Davis, ma all'ITF questo non importa...". Gli chiedono di Fish e dice: "Lo dicevano anche di me...anni fa, che non sapevo giocare sul'erba, lui ha un gran servizio...sull'erba ha sempre giocato bene."

Poi è la volta dei giornalisti spagnoli, e lui fa loro capire che non ha voglia di parlare dell'infortunio: "Ho giocato una bella partita...e anche lui secondo me. E' stato importante vincere il tiebreak...mi dà fiducia questo,...il punto che mi fa male è molto esterno".

Ubaldo Scanagatta

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