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29/06/2011 18:36 CEST - La Rivelazione

La bomba Tomic

TENNIS - Ritratto del giovane aussie che affronta Djokovic nei quarti di finale, il più giovane a raggiungere i quarti dai tempi di Boris Becker. Dalla mania della doccia al litigio con Hewitt fino agli screzi del padre con la federazione, Tomic è uno scorbutico di talento che da lunedì sará il numero 1 in Australia. Glbert, Rafter e Agassi scommettono su di lui. Teo Gallo

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Nella conferenza stampa di ieri pomeriggio Andy Murray ha parlato, probabilmente suo malgrado, di manie e superstizioni: un paio di giornalisti volevano sapere se avesse qualche rito particolare e il britannico ha spiegato di essersi lasciato alle spalle queste genere di cose. Ha poi citato Tim Henman, che “ qui a Wimbledon sceglieva sempre la stessa doccia prima e dopo i match”. Sappiamo che Henman non riuscì a vincere Wimbledon pur arrivando quattro volte in semifinale. Un altro giocatore superstizioso che ha la stessa mania di Henman è Bernard Tomic. Chissá se il suo destino è segnato.

In un momento storico in cui gli under 20 fanno fatica ad emergere e a vincere tornei, un ragazzo di 19 anni è riuscito a raggiungere i quarti di finale, per la prima volta dal 1986 : Tomic (Stoccarda ,1992) che da numero 154 del ranking si è arrampicato fino ad entrare nei primi 8 del torneo, dovrá vedersela ora con Djokovic in un match stile “missione impossibile”.
Nato in Germania da genitori slavi, croata il padre e bosniaca la madre, vive in Australia da quando aveva tre anni e da buon aussie si trova benissimo giocando sull’erba: tuttavia si puó definire un giocatore “tout courts”, con buoni fondamentali e un gioco a rete sufficiente. L’impressione è che possa migliorare molto il gioco di gambe, a volte sembra essere un po’ pigro quando esce dal servizio e riceve risposte profonde. Il dritto è solido, a volte difficile da leggere e l’apertura anticipata è garanzia di potenza. E’ bravo a cambiare ritmo, ad alternare frustate e colpi liftati. Da junior ha vinto i Major di Melbourne e New York, oltre all’Orange Bowl, ed è stato il piú giovane tennista di sempre a vincere una partita in uno Slam battendo al primo turno il nostro Starace nell’Australian Open 2009. A Melbourne aveva finora ottenuto i migliori risultati, vincendo quest’anno due partite ( la seconda in straight sets su Feliciano) per poi arrendersi con onore a Nadal. Il fisico è quello giusto. E la testa? Sa di essere un buon giocatore, non si nasconde e pare abbia un caratterino mica da ridere, se è vero che nel 2009 si rifiutó di allenarsi con Hewitt proprio a Wimbledon perché non lo riteneva all’altezza (!). “Leyton is not good enough” furono le esatte parole riportate da alcuni media australiani, tra cui Watoday.com. Testimone di questa surreale scena pare sia stato Juan Carlos Ferrero: era nei paraggi e gli raccontarono l’accaduto. Il suo allenatore disse che se in Spagna un junior si fosse rifiutato di palleggiare con un professionista “ gli avrebbero tagliato tutti i fondi della federazione seduta stante e poi lo avrebbero appeso ad un albero”.

Il tutto fu poi ridimensionato e smentito da Lawrence Frankopan, agente della IMG, la prestigiosa agenzia che lo rappresenta giá da qualche anno. “ E’ ridicolo pensare che si sia rifiutato di giocare con lui” disse. La colpa del presunto misunderstanding fu data al coach e a non meglio specificati appartenenti al clan Tomic. Hewitt avrebbe poi dichiarato che Tomic non era pronto per entrare nella squadra di Davis, una ambizione che avevano manifestato lo stesso Bernard e il padre-allenatore. Una sua convocazione in quel momento ( primi mesi del 2010) ne avrebbe fatto il piú giovane australiano di sempre a far parte del team. Non è l’unica polemica di cui si sia reso protagonista: a marzo, mentre si preparava per Indian Wells dove aveva ricevuto una wild card, si iscrisse a un Challenger a Dallas e mentre giocava e perdeva 2-5 contro Bogomolov jr. lasciò il match a metá, prese borsa e racchette e se ne andó, ufficialmente perché affaticato dal jet lag. A 16 anni fu sospeso e multato di 1.500 dollari per aver abbandonato un altro match: in quella occasione il suo rivale continuava a commettere “foot fault” e fu il padre a dirgli di mollare tutto e venire via. Suo padre ha litigato piú volte con la Federazione , cui da anni chiede insistentemente di investire soldi sul suo ragazzo, fino a minacciare di farlo giocare con la squadra tedesca.

Da tutti questi screzi pare sia nato un tennista con proiezione. Tomic è uno che non ha paura di niente. Intanto grazie ai punti di Wimbledon sorpasserá Hewitt in classifica e sará il numero 1 nel suo paese. Impossibile a questo punto non dargli tutto il supporto necessario: il tennis australiano ha bisogno di un nuovo idolo e il ragazzo sará scorbutico ma non stupido. Ha ascoltato i consigli di Toni Roche ( un vero maestro nel forgiare campioni, per anni coach di Federer e oggi nel box di Hewitt) prima del match con Soderling, e a qualcosa deve essergli servito visto che si è “merendato” il numero 5 della Atp 6-1 6-4 7-5 a furia di rovesci liftati.
“ Ogni tanto guardavo il tabellone per essere sicuro che fosse vero” dirá poi.

Tomic ha perso due set in quattro partite nel tabellone principale, eliminando Davydenko, Andreev, Soderling e Malisse negli ottavi. Ovviamente sta attraversando la migliore settimana della sua vita ma è difficile dire se si confermerà e fin dove potrà arrivare. Secondo Brad Gilbert, “Tomic riesce a vedere cose che altri non vedono”, riesce a leggere le debolezze dell’avversario e ne approfitta. Anche Patrick Rafter lo sostiene e per pomparlo dichiara addirittura che avrá le sue chance contro Nole. “ Non sarei sorpreso” (se vincesse). Ha una mentalitá vincente e sa quello che deve fare. Crede molto in sé stesso, ogni volta che va in campo ha fiducia nella vittoria e l’erba è la superficie dove si esprime meglio. Non si puó dire lo stesso per Djokovic. Nole è il miglior giocatore dell’anno finora ma credo che sará un match bello ed equilibrato”.

Gli piovono complimenti da tutte le parti. Alla vigilia del Roland Garros fu Agassi a incensarlo “ Sarei shockato se non lo vedessi arrivare nei top ten. Ha un potenziale enorme e gioca senza sforzo apparente. Se migliorerá tatticamente diventerá un giocatore incredibile”

Teo Gallo

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