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15/07/2011 00:40 CEST - FIT DAL PM PILIA

"LA FIT dovrà dare spiegazioni"

TENNIS - L'Avvocato Massimo Rossi, ex presidente della Pro Patria di Milano, giornalista e collaboratore di "Libero" ci manda questo intervento in merito all'indagine aperta dalla Procura della Repubblica di Cagliari. A suo parere, qualunque sia l'esito del procedimento penale, la FIT dovrà fornire adeguate spiegazioni in merito a questa vicenda. E i ragazzi non convocati andranno in Spagna. Massimo Rossi (leggete fra i commenti tre interventi di Ubaldo senza peli sulla lingua!)

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Stando alle indiscrezioni di stampa, dovrebbe essere quello di maltrattamenti di minori il reato in relazione al quale sono indagati dalla Procura della Repubblica di Cagliari il presidente nazionale della Federtennis Angelo Binaghi e quello della regione sarda Antonello Montaldo. È un reato perseguibile di ufficio, e dunque non serve la denuncia del privato cittadino per indurre il Pubblico Ministero ad aprire un fascicolo; ed è proprio così che è andata in questo caso, dove il Pubblico Ministero di Cagliari ha raccolto i primi elementi indizianti nell’ambito di una diversa indagine relativa a una querela per diffamazione contro ignoti presentata, pare, proprio da Angelo Binaghi e poi archiviata.

Il caso riguarda due giovanissimi fratelli sardi cagliaritani, all’epoca dei fatti rispettivamente under 12 e under 14. Non due under qualsiasi, ma i più forti in assoluto della Sardegna, tanto da non perdere mai da nessuno. Eppure non è bastato ai competenti organi federali per convocarli nei raduni regionali a squadre o per ammetterli ai centri tecnici nella fascia di pagamento (la più bassa) loro destinata di diritto in ragione dell’elevato livello di gioco. I fratelli, ovviamente, hanno patito molto quella che ai loro occhi è sempre apparsa come una grave ingiustizia, tanto ingiustificata quanto immotivata, considerato che loro, più che mettercela tutta e risultare i migliori non potevano fare. Il caso è delicato e merita attenzione, anche se solo dopo la chiusura delle indagini i fatti potranno essere conosciuti in tutta la loro reale evidenza. Delicatezza che appare ancor maggiore considerato che anche il presidente Binaghi è sardo di Cagliari e che addirittura è stato il testimone di nozze del papà dei due ragazzi.

Intanto, trapela qua e là la linea difensiva degli indagati, tracciata per primo dal presidente del CONI Petrucci che, nel dare naturalmente fiducia a tutti, Giustizia e Federtennis, ha subito messo le mani avanti ricordando l’autonomia tecnica degli organi federali nella piena discrezionalità delle proprie scelte. Di certo la Federtennis e il suo presidente non possono uscirne bene in ogni caso. Anche nell’ipotesi di un’archiviazione, infatti, sarebbe comunque tutta da spiegare una scelta tecnica che ha trascurato i due under più forti, così da rallentarne la crescita tecnica e agonistica. Nel panorama desolante del nostro tennis maschile di vertice qualcuno si dovrebbe chiedere se siano questi i modi corretti per una federazione di promuovere lo sport del tennis in Italia e per crescere gli atleti che dovranno rappresentare il nostro paese alle Olimpiadi. Comunque vada a finire il procedimento penale il presidente Binaghi ha dunque l’obbligo di fornire adeguate spiegazioni all’intero movimento. Per primi, ovviamente, ai due incolpevoli ragazzi e ai loro altrettanto incolpevoli genitori che, mentre scrivo, sono comunque in viaggio per Barcellona diretti all’Accademia di mister Bruguera. Evviva l’Italia.

Massimo Rossi

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