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16/08/2011 14:26 CEST - Foot Fault

Novak Djokovic: il Grande Dittatore

TENNIS - Dopo l'ennesima vittoria di Novak Djokovic, la domanda nasce spontanea: c'è davvero qualcuno che può ancora fermarlo? Se Djoker sembra migliorare ad ogni partita, gli altri suoi antichi rivali sembrano essere alle prese con problemi di vario genere. E all'orizzonte, non sembra che ci sia nessuno in grado di impensierirlo. Luigi Ansaloni

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Il tennis, come tutti gli sport (e non solo, questo è tutt’altro discorso), vive essenzialmente di favole. Veritiere, senza dubbio, ma pur sempre favole. Che siano dittature, scontri fra giganti, regni felici, lotte per il potere e quant’altro, è da vedere. Ovviamente, come in ogni favola che si rispetti c’è un re. Che a volte diventa tiranno. Al tiranno, si contrappone l’antagonista eroe. Una sorta di schema di Propp, che aveva studiato i personaggi-tipo della fiaba russa (lo diceva il mio professore di Semiotica che a qualcosa quella stramaledetta materia sarebbe servita…).

Dopo questo (probabilmente inutile) preambolo, vengo al dunque. Vedendo il 2011 di Djokovic, a me sta venendo un forte, fortissimo, lacerante dubbio. Lasciamo perdere la vittoria di Montreal, il dominio assoluto quest’anno (53 vittorie e 1, dico UNA, sconfitta), TUTTI i 1000 vinti, due slam su tre in saccoccia eccetera eccettera eccettera. Tralasciamo anche il fatto che pur giocando in maniera secondo me orribile la finale canadese abbia comunque vinto contro un top ten come Fish tra l’altro parecchio in spolvero. Dimentichiamo pure che per 4 partite e un set il serbo sia stato semplicemente ingiocabile mentre gli altri suoi (teorici) compari di regno, Federer-Nadal-Murray, s’erano fatti mazzuliare da sconosciuti o giù di lì (tranne Roger, ok, Tsonga è un’altra storia).

La situazione, a meno che non siate tifosi spudorati di Djokovic (e di amici miei commentatori ce ne sono), non è esattamente delle più rosee. Federer ha appena compiuto 30 anni, e dunque sarà grasso che cola se nel 2013 lo vedremo ancora in campo (secondo me, no, ma tant’è…). Nadal ha sempre detto (per bocca di zio Toni, non la sua), che difficilmente giocherà fino ai 30 anni. E va verso i 26. E comunque lo spagnolo, almeno nel 2011, non sembra proprio che sia un rivale insormontabile per Djoker. Murray è troppo preso dai suoi fantasmi, e solo una (eventualissima) vittoria in uno slam potrebbe (forse) sbloccare il suo cervello così volatile. Gli altri, meglio lasciare perdere. Non ci contiamo poi troppo.

Per battere Djokovic quest’anno c’è voluta una delle migliori partite mai giocate da Federer in vita sua (e sapete che qualche partita discreta Roger in passato l’ha fatta…). Secondo me, mai si è raggiunto un livello così mostruoso come quella semifinale di Parigi. Ha vinto Federer, è vero, ma realisticamente quante partite lo svizzero potrà giocare ancora a quel livello? Temo non molte. Altra domanda: tolto Federer e tolta qualche momentaneo (ma improbabile) illuminazione divina su qualche tennista in circolazione (partita della vita o giù di lì), quanti giocatori possono solo minimamente sfiorare il livello di QUELLA partita? Anche in questo caso, temo non molti. Mi azzardo a dire, praticamente nessuno.

Quando a dettare legge erano (senza andare troppo in là con il tempo) Sampras e Federer, la situazione era diversa. Pete era sublime, ma lasciava spazio. E poi c’era Agassi, che era comunque un fuoriclasse assoluto, molto molto lunatico ma comunque pericolosissimo se i suoi pianeti erano allineati al punto giusto. E non c’era solo Andre. A impensierire Roger (tranne nei primissimi anni di dominio, ma già nel 2006 le cose in parte cambiarono) c’era Nadal e si intravedano fenomeni come lo stesso Djokovic, Murray e compagnia bella. Poi d’accordo, ci sono gli interegni, lo Hewitt di turno, il Kuerten, il Rios, Moya e dintorni.

Adesso, o Djokovic REGALA letteralmente partite, tornei e roba varia (e nel 2011 non lo ha minimamente fatto) oppure si rischia di sapere chi vince già prima della prima palla di qualunque competizione. Non è un’esagerazione, è una realtà. Perché sì, Nadal è sempre Nadal, Federer è sempre Federer e Murray è la speranza è l’ultima a morire, ma c’è sempre la sensazione di sentenza ferale. Magari è stato un torneo strano, a Montreal, il primo dopo le vacanze, e quindi è solo una sensazione sbagliata. Vedremo a Cincinnati.

Magari, il prossimo anno, spunterà qualche giovane terribile. Tomic, Dimitrov, Raonic, Harrison, chi lo sa. C’è solo da sperarlo. E io spero di tanto di sbagliarmi per l’ennesima volta. E attenzione, non parlo della "bellezza", del gioco di Djokovic, o non stiamo dicendo che "il suo tennis non merita". La santa guerra tra i "puristi" Federeriani e i tifosi di Nadal, c'ha un pò rotto. 

Semplicemente, se ogni torneo sarà come incerto e combattuto come questo di Montreal, dall’epoca d’oro del tennis si tornerà a quella della pietra. O per meglio dire, del carbone.

Luigi Ansaloni

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