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16/08/2011 16:14 CEST - IL FOTORACCONTO

Montreal: vista sulla Rogers Cup

TENNIS - Curiosità e dietro le quinte dalla Rogers Cup di Montreal come l'abbiamo vissuta noi: la festa, i party nei ground, le tribune gratis e quelle no, la tribuna stampa inondata dal sole per gran parte del pomeriggio dalla quale vi abbiamo raccontato successi e debacle di campioni e non. Strepitoso successo di pubblico: oltre 213.000 spettatori. Da Montreal, Vanni Gibertini

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L’edizione 2011 della Rogers Cup maschile di Montreal si è chiusa con il nuovo record mondiale di pubblico per un torneo di una settimana: 213.760 persone hanno varcato i cancelli dell’Uniprix Stadium nel corso dei 10 giorni di “festa”, perché a Montreal il torneo di tennis è proprio una festa! Gli organizzatori, senza spendere quasi nulla in promozione, sono riusciti a richiamare più di 11.000 persone all’impianto nel venerdì prima dell’inizio delle qualificazioni, quando non c’erano match da vedere, ma per un prezzo molto ragionevole (l’ingresso era gratuito) si poteva assistere da bordo campo agli allenamenti sul centrale dei primi tre della classifica ATP, e al sorteggio dei tabelloni, con collegamento audio-video con Toronto. Davvero una grande scommessa vinta.

A livello di biglietti a Montreal si copiano alcune delle tecniche utilizzate in altri tornei più famosi: qui sotto vediamo l’urna nella quale si possono deporre i biglietti del centrale nel caso in cui si lasci l’impianto prima della fine del programma, in modo tale che quei posti possano essere messi a disposizione per un prezzo nominale: $5 per chi ha già il biglietto della sessione in corso, $20 per chi invece è ancora fuori dall’impianto.

L’area totale su cui si svolge il torneo è abbastanza limitata, e si trova all’interno di un parco pubblico Parc Jarry, che include parecchie aree sportive pubbliche, come un campo da calcio in erba sintetica, un diamante per il baseball, il campo da cricket e, proprio a fianco dell’ingresso principale del torneo, una piscina pubblica, utilizzabile gratuitamente da chiunque.

Nel corso del torneo altre aree in prossimità dell’impianto sono state attrezzate per consentire a tutti i montrealesi di godersi le partite. Qui vediamo uno schermo gigante con tavoli da picnic che è stata allestita proprio fuori dall’ingresso secondario ai ground.

Un’iniziativa molto innovativa e decisamente populista è stato l’allestimento di una tribuna al di fuori del perimetro dei ground che però era immediatamente adiacente al campo n.9, ovvero il terzo campo in ordine di importanza. Chiunque poteva sedersi su quelle tribune e guardare i match per tutta la giornata completamente gratis, senza bisogno di acquistare alcun biglietto. Qui sotto vedere l’accesso alla tribuna con il cartello che indica lo stand con i posti gratuiti per il campo n.9

Il problema però era che in questo modo chi non aveva il biglietto finiva per avere più posti a disposizione sul campo n.9 di quanto non fossero riservati agli spettatori con biglietto, i quali potevano solamente accedere alle 3 file di tribune in legno sui lati lunghi, come potete vedere qui sotto. La tribuna in acciaio sul lato corto infatti è quella accessibile ai “non paganti”.

Durante il match tra Seppi e Cilic, disputatosi su questo campo, dato che il programma sul centrale si era già concluso e tutti stavano cercando di guadagnare un posto sui campi laterali, la fila per accedere alle “panche di legno” faceva il giro di mezzo campo, mentre sulla tribuna gratuita all’esterno aveva parecchi posti liberi. Per la cronaca il sottoscritto è riuscito ad elemosinare un posto IN PIEDI (dopo aver convinto una cordialissima ma poco flessibile signora responsabile dell’ingresso) di fianco ai raccattapalle a riposo. I quali avevano posti riservati, a differenza dei giornalisti accreditati.

I ground di questo torneo vivono di una loro vita indipendente: ci sono ristoranti, bar con tavolini che erano spesso e volentieri pieni anche dopo la fine degli incontri serali

Infatti, appena terminato l’ultimo quindici di ogni giornata, il palco “Scene du Casino”, dove si era disputato il sorteggio e dove si potevano seguire gli incontri di Montreal e Toronto sullo schermo gigante, si animava con l’esibizione di gruppi dal vivo che intrattenevano i presenti (adeguatamente riforniti di bevande alcooliche). Ho trovato abbastanza simbolico che la canzone di apertura della serata di sabato, dopo la semifinale Djokovic-Tsonga, fosse “Don’t stop believing” dei Journey, quasi ad augurio per Mardy Fish…

La nostra postazione sul centrale era nella tribuna stampa, collocata in cima alla tribuna circolare alla destra del giudice di sedia.

Seduti in prima fila, più o meno sopra la lettera “è” di Québec, per circa 5 ore al giorno (dalle 15 fin verso alle 20) avevamo il sole direttamente in faccia, rendendo molto complicato leggere lo schermo del computer. Si può infatti notare l’asciugamano bianco che utilizzavo per impedire al PC di diventare rovente a causa del sole. Il colpo d’occhio però non era malaccio.

Ed anche dietro a noi, si poteva ammirare una vista privilegiata di Mont Royal, la collinetta collocata in mezzo al tessuto urbano e da cui Montreal prende il nome. Nella panoramica qui sotto, si vede sulla sinistra la torre della Université de Montréal, uno dei ben quattro atenei presenti in città (naturalmente, due di lingua francese e due di lingua inglese); sulla destra invece, dietro ai complessi residenziali, si vede la cupola dell’oratorio di San Giuseppe, una delle chiese più grandi di Montreal ove anche Papa Giovanni Paolo II celebrò una Messa.

Naturalmente non è stato tutto lavoro e niente svago. Ci è stato concesso di andare alla festa dei giocatori, disputatasi all’hotel ufficiale, il Fairmont Queen Elizabeth in centro a Montreal, dove alcuni dei tennisti (tra cui il nostro Seppi) si sono esibiti nella tradizionale sfilata di moda.

Vanni Gibertini

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