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20/08/2011 23:43 CEST - Rassegna nazionale

Fillol: “Il mio Cile ancora pieno di ingiustizie” (Crivelli). Nadal e Federer vanno a casa (Marianantoni). A Cincinnati doppia sorpresa (Corriere dello Sport)

20-8-2011

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Fillol: “Il mio Cile ancora pieno di ingiustizie” (Riccardo Crivelli, Gazzetta dello Sport 20-8-2011)

Sarà solo una partita, in fondo come quella di 35 anni fa. Stavolta però non pioveranno pressioni politiche, interrogazioni parlamentari, dibattiti accesi e l'opinione pubblica non si spaccherà a metà: Cile e Italia, dal 16 al 18 settembre, si giocheranno semplicemente la promozione nella serie A della Coppa Davis. Nel 1976, fu tutta un'altra storia: era in palio la vittoria dell'Insalatiera e, soprattutto, a Santiago governava Augusto Pinochet, il generale che si era fatto dittatore dopo aver soffocato nel sangue la primavera socialista di Allende. In Italia ci si divise ferocemente sull'opportunità politica di affrontare la trasferta, poi capitan Pietrangeli con Panatta, Barazzutti, Bertolucci e Zugarelli ci regalarono uno dei trionfi più memorabili della storia del nostro sport.

Il giocatore più forte del Cile era Jaime Fillol, classe 1946, che nel 1974 era stato numero 14 del mondo: in carriera vincerà 6 tornei e sarà due volte finalista in doppio in uno Slam insieme con Cornejo, perdendo sia a Parigi 1972 sia a New York 1974. In quella finale perse da Barazzutti, poi in doppio e anche con Panatta a punteggio acquisito.

Señor Fillol, qual è il suo lavoro adesso?
«Sono direttore della Scuola di Educazione fisica dell'Università Andres Bello di Santiago e del suo campus».
Quando ha saputo del sorteggio che metteva di nuovo di fronte Cile e Italia, avrà avvertito qualche brivido.
«Mi sono emozionato, certo. Soprattutto, ho ripensato a quando, nel 1976, l'Italia si qualificò per la finale. Per noi fu una bruttissima notizia, eravate fortissimi».
Allora, 35 anni fa, voi giocatori cileni eravate a conoscenza delle polemiche suscitate in Italia dall'opportunità di giocare in Cile, un paese sotto feroce dittatura?
«Non sapevamo nulla e del resto non è come adesso, con tornei tutte le settimane: allora non c'erano contatti con i giocatori italiani che potessero in qualche modo renderci partecipi della situazione».
E il Governo cileno? Avvertivate la pressione di vincere a tutti i costi per dare un'immagine positiva del regime di Pinochet?
«No, non ci sentivamo sotto pressione: in tutto il periodo della preparazione non siamo mai stati avvicinati da gente della Giunta militare, non abbiamo mai avuto richieste particolari. Del resto, eravamo tennisti e nella nostra testa c'era lo sport, non la politica. Questo non significa che se avessimo vinto quella Coppa, il Governo non l'avrebbe usata come formidabile strumento di propaganda, come accade per tutti i regimi e qualche volta anche nelle democrazie».
Ha mai più incontrato i giocatori italiani di quella finale dopo la carriera da tennista?
«Certo, Corrado (Barazzutti, ndr) lo incontro tutti gli anni a qualche prova dello Slam, sono contento di ciò che sta facendo per il tennis italiano. Anche con Paolo Bertolucci, ndr. ci vediamo a qualche torneo, una volta mi ha intervistato per la sua tv. Con Panatta e Zugarelli sono meno in contatto, ma amici comuni mi informano. Ne approfitto per salutare Nicola Pietrangeli, un gentiluomo: la finale di Coppa Davis è stato il più grande risultato della mia vita e mi è piaciuto condividerlo con voi italiani, anche se ho perso».
Che paese è il Cile oggi?
«E' un paese sviluppato, stabile politicamente ed economicamente, ma con le stesse ingiustizie sociali del passato nonostante gli sforzi compiuti per il cambiamento. Grazie alla democrazia, ci sono state importanti riforme che mostreranno presto effetti positivi: riforme nella sanità, nell'educazione, nella sicurezza sociale. Tutto ciò ci dà la speranza che le differenze sociali e il disagio diventino solo un ricordo» (...)

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Nadal e Federer vanno a casa (Luca Marianantoni, Gazzetta dello Sport 20-8-2011)

Cincinnati perde nell'arco di due ore prima Rafael Nadal e poi Roger Federer. Lo spagnolo si piega a Mardy Fish, lo svizzero a Tomas Berdych. Bene invece l'imbattibile Novak Djokovic che doma per l'ottava volta Gael Monfils ottenendo la 56esima vittoria dell'anno in 57 partite disputate.

Mardy Fish conferma le indicazioni della vigilia e supera nei quarti di Cincinnati uno spento Rafael Nadal per 6-3 6-4. La pazza estate dello statunitense, vittoria ad Atlanta, finali a Los Angeles e a Montreal, è un tornado che spazza un Nadal minato nel morale e nel gioco dalla cinque sconfitte consecutive rimediate in altrettante finali contro Djokovic. Dopo 6 sconfitte di fila, Fish gioca da campione la partita della vita e ottiene lo scalpo più importante dopo quello di Federer centrato nella semifinale di Indian Wells 2008.

Fish è teso e nel primo game concede a Nadal due palle break che però cancella grazie all'occhio di falco. Nadal vivacchia di rendita al servizio e di rimessa nei turni di risposta, Fish invece anticipa, colpisce presto e si muove benissimo per trovare angolazioni e soluzioni impossibili. Un doppio fallo di Nadal regala il break al rivale che sale velocemente 4-1. Rafa le prova tutte ma impiega 35 minuti per mettere a segno il primo vincente della partita, l'unico di tutto il primo set, che poi è un semplice ace. Fish serve sul 5-3, Nadal risponde come sa e si procura la palla break; lo statunitense la cancella con un ace, poi una prima vincente e il set si chiude con un dritto steccato di Rafa. Sul 2-2 del secondo Nadal perde ancora la battuta. Sul 4-3 interviene il fisioterapista che cambia la fasciatura al piede sinistro di Nadal.

Qui la partita potrebbe girare, lo spagnolo si procura la palla del 4 pari, ma la risposta non gli esce dalla racchetta e Fish si issa sul 5-3. Nadal tiene la battuta ma al cambio di campo tutti gira dalla parte di Fish che chiude senza altri patemi levando le braccia al cielo e ricevendo i complimenti di Nadal che gli fa l'occhiolino. Mardy Fish, finalista qui nel 2003 e nel 2010, è atteso in semifinale da Andy Murray che senza farsi notare troppo ha rifilato un doppio 6-3 al francese Gilles Simon in una gara giocata come allo specchio. Entrambi hanno rallentato il gioco il più possibile, ma nonostante il modo un po' troppo passivo di stare in campo, lo scozzese è riuscito a trovare angolazioni impossibili, cross strettissimi di dritto e rovescio che hanno mandato in frantumi le certezze di un Simon spavaldo e mai domo.

Fa male a Roger Federer entrare in campo dopo l'uscita di scena di Nadal. Lo svizzero è stato in balia del ceco Tomas Berdych che, in linea di massima, ha ripetuto il brillante quarto di finale vinto a Wimbledon lo scorso anno. Berdych ha sparato missili di dritto e rovescio tutte le volte che ha potuto, Federer invece è rimasto passivo senza trovare il servizio, né la via della rete, né contromisure adatte. Dopo aver perduto di schianto il primo set per 6-2, Federer ha salvato una palla break nel primo game del secondo set e dopo due molto delicate sul 5 pari. A stento si è portato al tie break che ha giocato in modo dissennato sbagliando colpo su colpo (…)

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A Cincinnati doppia sorpresa (Corriere dello Sport 20-8-2011)

Un Rafa Nadal non certo al meglio, dopo lo 'scottadito' dell'altro giorno alla mano destra e le immancabili vesciche al piede sinistro, nei quarti del Masters 1000 di Cincinnati ha rimediato la prima sconfitta in carriera contro Mardy Fish (lo spagnolo era 6-0 nei precedenti!). L'altra sorpresa di giornata è stata l'eliminazione di Roger Federer in due set da parte di Tomas Berdych.

Kim Clijsters non potrà difendere il titolo di campionessa uscente degli US Open: la belga è ancora ko per il problema muscolare agli addominali accusato in occasione del torneo di Toronto.

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