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21/08/2011 22:08 CEST - Masters 1000 Cincinnati

Andy su Fish, Berdych si ritira

TENNIS - Lo scozzese è il primo finalista al Masters 1000 di Cincinnati dopo aver battuto Fish 6-3 7-6: vendicata la sconfitta dell'anno scorso inflittagli dall'americano ai quarti. . In finale affronterà Novak Djokovic che ha approfittato del ritiro di Tomas Berdych per un problema alla spalla. Il serbo ha portato il suo bilancio stagionale a 57 vittorie e 1 sconfitta. Berdych ottimo fino al 5-3 in suo favore, poi cede. Alberto Giorni e Giacomo Fazio

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Murray b. Fish 6-3 7-6 (Alberto Giorni)

La vendetta è un piatto che si serve freddo e Andy Murray se l’è gustato a distanza di un anno, prendendosi la rivincita (6-3 7-6) nei confronti di Mardy Fish, che l’aveva eliminato nei quarti a Cincinnati dodici mesi fa (e lo aveva sconfitto nelle ultime tre sfide). Lo scozzese approda così in finale nel torneo dell’Ohio, dopo essersi complicato la vita. Avanti di un set e tre volte di un break nel secondo set, ha rischiato di essere trascinato al terzo da un Fish mai domo, che ha confermato di essere uno dei giocatore più caldi del momento: annullati tre setpoint, il numero 4 del mondo si è imposto 10-8 al termine di un tiebreak vietato ai deboli di cuore.

Fin dalle prime battute il match è molto gradevole per il contrasto di stili: Fish spesso e volentieri applica il serve&volley, mentre Murray non pensa lontanamente a staccarsi dalla linea di fondo. Sul 2-1 in favore dello scozzese, è lo statunitense ad andare per primo in difficoltà con la battuta. Per rimediare a qualche errore, si lancia addirittura in un pericoloso tuffo che non gli consente di conquistare il punto e gli procura una sbucciatura al ginocchio sinistro. Poi inizia ad annullare con coraggio una palla break dopo l’altra, ma alla quinta un errore di dritto lo condanna: è il break che deciderà il primo set. L’americano avrebbe subito l’occasione di ottenere il controbreak, sul 30-40 nel game successivo, ma Murray la annulla con uno splendido lungolinea. Lo scozzese è molto solido da dietro e, se non si arrischia mai a tentare la via della rete, dà vita a diverse variazioni: utilizza saggiamente la palla corta, soluzione che nella maggior parte dei casi si rivela vincente.

Fish non riesce a rompergli il ritmo, mentre Andy manca due palle per il 5-1 sbagliando una risposta e subendo un ottimo rovescio dello statunitense. Sul 5-3, Murray serve per il set tuttavia il game è molto laborioso. Lo scozzese è costretto ad annullare due delicate palle break (la prima con una palla corta che bacia il nastro e atterra al di là della rete, la seconda con un passante che frustra un attacco in controtempo dell’avversario) prima di chiudere con il dritto alla seconda opportunità: il 6-3 arriva dopo cinquantasei minuti, a conferma di un match molto combattuto.

Match che sembra già finito quando Murray conquista il break in apertura di secondo set: anche i tifosi che affollano il centrale di Cincinnati sembrano rassegnati alla sconfitta del proprio beniamino. Invece Fish ha sette vite e approfitta di un passaggio a vuoto del numero quattro del mondo per riequilibrare immediatamente il punteggio. Nella seconda frazione il servizio non è un fattore determinante e si sussegue un break dopo l’altro. Murray, avanti tre volte di un break, non riesce mai a confermarlo e viene raggiunto sul 4-4. Sul 5-5, Fish va sotto 0-40 ma si salva con un ace, un servizio vincente e un passante di Murray in rete. Sotto 5-6, Murray è sull’orlo del precipizio: deve fronteggiare due setpoint, ma li cancella grazie alla prima di servizio magicamente ritrovata. Si va così al tiebreak, un concentrato di emozioni.

Fish si porta 4-2 con uno splendido pallonetto, ma subito dopo perde il minibreak di vantaggio. Sul 6-5 Murray ha il primo matchpoint, ma Fish mette a segno uno splendido lungolinea. Sul 6-7 arriva un setpoint per Fish (il terzo del set), che non ne approfitta. Avanti 8-7, Murray mette a segno una risposta che sembra vincente. L’americano chiama il Falco e la palla in realtà era fuori di un millimetro: 8-8. Sembra un segno del destino, invece Fish non raccoglie l’assist divino; anzi, commette due errori di dritto e spalanca le porte della finale allo scozzese.

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N.Djokovic b. T. Berdych 7-5 rit. (Giacomo Fazio)

Grazie al ritiro di Tomas Berdych continua la marcia inarrestabile di Novak Djokovic in questo incredibile 2011. Contro il ceco è arrivato il 57° successo stagionale; il 31° nei Masters 1000 in cui non ha mai perso e il 33esimo sul cemento. Ha vinto praticamente tutti i tornei a cui ha partecipato, a scapito di una sola sconfitta in cui c’è voluto il miglior Roger Federer di sempre su terra battuta per “abbatterlo”. Gli scenari per New York sono preoccupanti perché il risultato sembra scontato sia nel maschile come nel femminile. Il serbo ha dimostrato di aver raggiunto quello status di campione che gli consente di vincere anche quando non è al meglio. Non lo ha dimostrato in semifinale con il ceco ma durante la settimana ha dato ampi segnali di fiducia nel suo tennis. Affrontava Berdych per l’ottava volta in carriera ed il bilancio era di 6 vittorie e 1 sconfitta, arrivata al torneo di Wimbledon dello scorso anno. Il ceco aveva battuto solo due volte un numero 1 del mondo: in entrambe le occasioni contro Roger Federer ad Atene nel 2004 e Miami nel 2010. A Tomas è mancato l’acuto in questa stagione ma è stato comunque molto costante nei risultati raggiungendo i quarti o la semifinale in 13 dei 17 eventi ATP in cui ha giocato.
 

Perfetto Djokovic al servizio nei primi giochi con il 100% dei punti con la prima. Qualche difficoltà per il ceco nel quarto gioco in cui annulla una palla break, un inizio meno brillante rispetto al match di quarti di finale con Federer. Berdych capisce che è inutile insistere nello scambio prolungato da fondocampo e decide di prendere i rischi fin dalla risposta e scendere a rete. Sul tre pari è Berdych che si procura tre palle break: la prima viene annullata dal serbo mentre sul 15-40 un punto straordinario che piega l’ostinata difesa del suo avversario gli permette di portarsi sul 4-3 al cambio campo. Il serbo per la prima volta mostra una stanchezza inaspettata per un giocatore che non perde dalla semifinale del Roland Garros e che in stagione vanta una sola sconfitta. Sul 5-4 però il ceco chiede l’intervento del medico da cui riceve un antinfiammatorio per un fastidio alla spalla. E’ la fine della partita perché il numero 9 del mondo subirà un parziale di 16 punti a 4 fino al 7-5 finale per Djoko che lo costringono ad abbandare il match.

In finale Djokovic affronterà per la decima volta in carriera Andy Murray con il quale è in vantaggio 6-3 negli scontri diretti.

Novak Djokovic (SRB) vs Andy Murray (GBR) Djokovic 6-3
06 ATP Masters Series Madrid (Spain) Hard R16 Novak Djokovic 1-6 7-5 6-3
07 ATP Masters Series Indian Wells Hard SF Novak Djokovic 6-2 6-3
07 ATP Masters Series Miami (U.S.A.) Hard SF Novak Djokovic 6-1 6-0
08 ATP Masters Series Monte Carlo Clay R16 Novak Djokovic 6-0 6-4
08 ATP Masters Series Toronto Hard QF Andy Murray 6-3 7-6(3)
08 ATP Masters Series Cincinnati Hard F Andy Murray 7-6(4) 7-6(5)
09 ATP World Tour Masters 1000 Miami Hard F Andy Murray 6-2 7-5
11 Australian Open (Australia) Hard F Novak Djokovic 6-4 6-2 6-3
11 ATP World Tour Masters 1000 Rome Clay SF Novak Djokovic 6-1 3-6 7-6(2)

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