03/09/2011 02:56 CEST - US OPEN 2011

Flavia, vittoria da campionessa

TENNIS - Grandissima impresa della Pennetta al termine di una partita durata 2 ore e mezza in cui ha a tratti dominato la Sharapova. La russa, come ormai sempre le capita, ha sofferto al servizio (0 aces e 12 doppi falli!), ma questo non deve togliere nulla alla prestazione di Flavia, che non ha quasi mai sofferto il confronto da fondo e ha anzi spesso comandato gli scambi. Da New York, Riccardo Nuziale

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Pennetta (foto di Luigi Serra)

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A Flavia Pennetta piace proprio l’Arthur Ashe. La ricordiamo ancora nel 2009 salvare sei match point alla Zvonareva, impresa a cui l’azzurra, in conferenza stampa, ha confessato di aver pensato prima del match.

Oggi aveva un’altra russa, non ha dovuto salvare match point, ma la vittoria è comunque bellissima, sebbene Maria Sharapova l’avesse già battuta, nell’ultimo confronto diretto poi (semifinale di Los Angeles 2009); ma di certo non è entrata in campo favorita.

La nostra ha invece dato vita ad una grande prestazione, comandando spesso gli scambi, costringendo la Sharapova a tantissimi errori (60 gratuiti a fine match), a farla giocare sul dritto anziché sull’amatissimo rovescio, non indietreggiando minimamente nel braccio di ferro da fondocampo. Come ha poi detto davanti ai microfoni, è stata una vittoria di cervello ma soprattutto di cuore.

Flavia è partita senza alcun timore reverenziale e, tenuto con autorità il servizio d’apertura, ha messo sotto pressione la Sharapova, comandando spesso gli scambi e “costringendo” la russa ad un duplice doppio fallo che ha dato subito il break a Flavia, la quale ha poi difeso a 0 il proprio servizio.

La partenza bruciante non è finita qui: l’azzurra ha infatti strappato nuovamente il servizio alla russa, giocando soprattutto uno straordinario scambio sul 30-30, giocato ad altissima intensità da entrambe e chiuso dalla brindisina con una sublime smorzata.

Nel quinto gioco però, complice una minore efficacia al servizio, Flavia ha ceduto uno dei due break di vantaggio a Masha, che in questo game ha comunque alzato il volume (non solo del grunting).

La rimonta della russa si è completata nel settimo game dove, avanti 40-0, la Pennetta si è fatta rimontare a causa anche di un doppio fallo: 4-3, tutto da rifare.

Per fortuna dopo il cambio campo la Sharapova è tornata a sbagliare considerevolmente (19 gratuiti nel set), oltre a non riuscire a contrastare le palle senza peso che Flavia le ha offerto a trequarti di campo, perdendo così a 15 i due game successivi: primo set meritatissimo per l’azzurra in 36 minuti di gioco.

Un nuovo momento di difficoltà è arrivato però nell’immediato inizio secondo set, con Masha che ha strappato il servizio nel secondo gioco, tirando tre vincenti impressionanti e anche con un po’ di fortuna sulla palla break, dove un suo disperato recupero è finito sulla linea di fondo; la russa è stata poi brava a ribaltare un game che stava perdendo (15-40) prettamente per demeriti suoi giocando da campionessa le due palle break.

Il controbreak è comunque arrivato in un bellissimo e lungo (12 punti) quinto gioco, dove le due contendenti hanno dato vita a scambi infuocati e dove la bella Maria ha dovuto alla fine arrendersi dopo un dritto fuori misura.

Ma come confermato poi dalla stessa Flavia, sia lei che la Sharapova sono più brave a rispondere che a servire e il risultato non poteva che essere una marea di break (nel match sono stati 13 su 28 game giocati); così la nostra prima top 10 mondiale della storia ha purtroppo ceduto nuovamente il servizio in un gioco in cui ha avuto la palla del 3-3 ma ben quattro palle break da fronteggiare.

Set finito? No. La Sharapova ha infatti commesso altri due doppi falli e ha perso la seconda battuta consecutiva, con Flavia che ha chiuso con uno smash dopo aver giocato un punto esemplare.

Le difficoltà dell’italiana nel tenere la battuta nel secondo set sono state però insormontabili, tanto che ha regalato il break che poi si sarebbe rivelato definitivo per le sorti del parziale commettendo due doppi falli consecutivi a partire da 30-30. L’occasione di chiudere il set la siberiana non se l’è fatta fuggire, chiudendo a 15: terzo set.

Terzo set che per fortuna, pur soffrendo ed annullando due palle break, Flavia ha iniziato tenendo il servizio, fermando finalmente l’emorragia del secondo parziale dove aveva perso tre servizi su quattro.

Ancora più importanti sono stati i due game successivi: lottatissimi, intensissimi, costellati da bei punti ma anche da gratuiti, dove la Sharapova è stata devastante con il rovescio ma ha regalato con il dritto, mentre Flavia è stata talvolta troppo passiva, speranzosa nell’errore dell’avversaria. Due game in cui Flavia prima ha strappato il servizio alla quarta palla break (dove nelle prime tre non era mai riuscita a rispondere, e solo nella terza occasione per merito della Sharapova), poi ha tenuto la propria battuta dopo aver salvato a sua volta quattro chance dell’immediato controbreak.

Quando la Sharapova sembrava però sul punto di arrendersi, sotto 0-3 15-40, ha saputo reagire (d’altra parte l’immenso carattere della russa non è mai in discussione) e rimanere attaccata al match, riuscendo a riprendere la nostra giocatrice nel settimo gioco, iniziato con un ace di Flavia ma poi contrassegnato da quattro punti consecutivi della russa.

Ma anche Masha ha dovuto subire la grande reazione della Pennetta, sull’orlo del baratro sul 4-4 15-30 (con un vincente uscito di un nulla e un nastro sfortunato) ma capace di uscirne col servizio e con un bellissimo punto chiuso con smorzata e vincente.

Il decimo gioco è iniziato con un fatto che Flavia, come confermato da lei stessa in conferenza stampa, l’ha resa molto felice: due doppi falli di fila della Sharapova e 0-30. Qui la nostra non si è tirata indietro e ha prima tirato una sassata per lo 0-40 e, sul primo match point, ha risposto vincente quel rovescio lungolinea che nel secondo gioco aveva per due volte sbagliato.

È il punto della vittoria, “una delle mie dieci vittorie più belle in carriera”.

Riccardo Nuziale