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05/09/2011 14:32 CEST - Tennis Flash

Gli alti e i bassi di Donald Young

5 settembre 2011

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Grazie al successo maturato con la testa di serie n.24 Juan Ignacio Chela al terzo turno degli U.S. Open, Donald Young, americano classe '89 con tante attese fino ad oggi ma poche conferme, approda finalmente alla seconda settimana di uno Slam (su 12 prove disputate), dopo aver già prevalso su Stanislas Wawrinka e Lukasz Lacko e migliorando quindi il precedente record di piazzamento risalente all'edizione 2007 del "Sunset Slam" (terzo turno perso contro Feliciano Lopez in 4 set). "Mi sentivo stanco alla fine del primo set, ma il pubblico mi ha sostenuto così da poter affrontare senza alcun momento di distensione il resto della partita" , ha dichiarato a caldo il talento 22enne di Chicago, che poi in conferenza stampa si è soffermato su ciò che maggiormente lo ha frenato in questi anni: "Tanti sono stati i momenti di discussione con il mio team, soprattutto su come io dovessi giocare, dato che io so approcciare ai match in tanti modi. E' ovvio però che preferisca alcuni rispetto agli altri, ma nello stesso tempo non mi considero un maestro, di qui le incertezze e i litigi frequenti. Oggi però sento di aver trovato il modo giusto per giocare con consistenza e varietà, senza strafare ma giocando secondo le necessità dell'avversario di turno". Ora sulla sua strada l'ostacolo più di duro da fronteggiare in questa porzione di tabellone: Andy Murray, n.4 del seeding e già finalista su questi campi nel 2008. Come misurarsi con questo titano? Prova a rispondere Luke Jensen, già doppista a cavallo tra anni '80 e anni '90 (10 titoli ATP) e attualmente al lavoro come commentatore per ESPN: "C'è chiaramente molta pressione, con tante persone che gli diranno ciò che secondo loro va fatto. Il mio consiglio è quello di pensare con la propria testa, perchè solo grazie a quella è riuscito ad arrivare fino dove è arrivato". Concludiamo però con la gioia e la fierezza del giovane dell'Illinois, sconfitto nell'ultimo torneo Challenger disputato (ad Aptos, in California) dal n.382 del mondo Alex Bogdanovic (best ranking n.108 nel 2007): "La differenza tra lo stato d'animo di qualche giorno fa e quello di oggi è abissale e tutto questo ègrandiso. Purtroppo nella mia carriera ci sono stati alti e bassi, e spero che da ora in avanti i bassi cedano per sempre il posto agli alti"

Davide Uccella

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