10/09/2011 23:49 CEST - L'OPINIONE DI RINO TOMMASI
Nole in finale Europa OK
TENNIS - Djokovic rimonta due set di svantaggio a Federer e vola in finale. Per lo svizzero è la quarta sconfitta in carriera dopo essere stato avanti di due set. La presenza di due americani nei quarti di finale non ha arginato il dominio europeo, che ha portato ancora una volta in semifinale quattro rappresentanti. Non si ricorda, nella storia del tennis, un periodo in cui le gerarchie vengano rispettate così fedelmente. Rino Tommasi
A Roger Federer non sono bastati due set di vantaggio e due march points per battere per la seconda volta Novak Djokovic in questa stagione e per raggiungere la 24esima finale della sua carriera in un torneo del Grand Slam. Federer ha vinto il primo set al tie-break, più nettamente il secondo poi però l’incontro è scivolato dalla parte di Djokovic al punto che quando il serbo ha vinto il terzo ed il quarto set l’impressione generale è che la partita fosse finita. Invece un piccolo passaggio a vuoto del serbo che sul 3 pari ha ceduto il servizio con un doppio fallo ha rimesso in partita Federer che ha portuto servire per il match sul 5 a 3. Sul 40-15 Djokovic ha a nnullato il primo match point con una straordinaria risposta, sul secondo invece è stato Federer a mettere sul nastro un dritto abbastanza comodo. Game over perché da quel momento Federer si è spento mentre Djokovic ha capito di poter chiudere la partita senza dover passare dal tie-break. Dopo 3 ore e 51 minuti Djokovic ha ottenuto il lasciapassare per una finale che gli stava sfuggendo. Per Federer si tratta della quarta partita perduta in carriera dopo essere stasto in vantaggio di due set. Gli era successo contro Hewitt in un lontano incontro di Coppa Davis, contro Nalbandian nella finale di un Masters ed infine due mesi fa a Wimbledon contro Tsonga.
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Non si ricorda, in tutta la storia del tennis, un periodo in cui ci sia stata una fedeltà ai pronostici ed alle gerarchie pari a quella che stiamo riscontrando in questa stagione dominata con rarissime eccezioni dai quattro giocatori che ormai comandano da mesi la classifica mondiale essendo stato respinto il tentativo di aggancio dell’argentino Del Potro. Gli americani si erano illusi, portando due giocatori ai quarti di finale, di poter arginare l’offensiva della vecchia Europa che ha brillantemente sostituito gli svedesi Edberg e Wilander ed i tedeschi Becker e Stick con il serbo Djokovic arrivato a dar man forte allo spagnolo Nadal. Comunque era dal 1992 che le prime quatttro teste di serie del singolare maschile non si qualificavano per le semifinali ma è proprio l’assenza degli americani, in questa fase del torneo, a rappresentare un significativo mutamento nella geografia del tennis.
La partita più rappresentativa della nuova situazione è stata quella che ha visto Nadal uniliare in modo imbarazzante Andy Roddick, un giocatore che qualche anno fa aveva vinto questo torneo ed era il numero uno della classifica mondiale prima di venire scalzato da Roger Federer. Il gigante John Isner ha messo in difficoltà con il suo servizio lo scozzese Andy Murray ma nei monenti decisivi del quarto set la personalità e la maggiore varietà di colpi di Murray hanno evitato che il match si allungasse. Curiosamente di fronte alla grande stabilità di valori nel settore maschile, c’è molta confusione nel tennis femminile dove continuano a trovare soddisfazioni insperate giocatrici di seconda schiera come le tedesca Angelique Kerber, una delle più sorprendenti semifinaliste nelle ultime prove del Grande Slam . Mentre si attende che la danese Caroline Wozniacki giustitichi in un grande torneo il primo posto che il computer le assegna si tratta di vedere fino a quando Serena Williams avrà le energie, la voglia e la forza di allungare la saga di una famiglia che da oltre dieci anni ha allargato i confini razziali di uno sport che da questa parti è sempre stato prevalentemente bianco.
Rino Tommasi
Scatti in giro per il mondo
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Serena Williams
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