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11/09/2011 03:23 CEST - Us Open

Federer, ormai è una maledizione!

TENNIS - Dopo due set del tipo "così si gioca solo in Paradiso", Roger Federer consente a Djokovic di recuperare. Come un anno fa, va avanti nel quinto (parziale di 11 punti a 1 dal 3-3), arriva a due matchpoint ma si vede raggiungere e perde gli ultimi quattro game. Clamoroso il primo matchpoint annullato da Nole, con una risposta di dritto supersonica. Federer era nero come un calabrone . Da New York, Ubaldo Scanagatta

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Dall’inviato Ubaldo Scanagatta

NEW YORK _ Nemmeno Hitchcock avrebbe potuto pensare ad un finale così. Perché quando si gira il sequel n.2 la conclusione non è mai la stessa dello sceneggiato n.1. Pazzesco. Non so cosa stia passando per la mente di Roger Federer. Certo Djokovic è stato bravo e anche fortunato, perchè, come ha detto lui stesso ancora sul campo, quando ha fatto partire quel razzo di dritto sulla risposta al primo matchpoint l’ha proprio giocata _ coem si dice noi _ alla o la va o la spacca!

I primi due set di Federer sono quelli che ti fanno dire “Così si gioca solo in Paradiso”, il terzo e il quarto set di Djokovic al servizio (era lì lì sul 5-2 40-0 per chiudere otto games di battuta con soli 4 punti persi nel terzo set e 0 nel quarto!) sembravano invece aver seppellito le chances di Federer.

All’inizio del quinto set nessuno sembrava dare molte chances a Roger, tanto era sembrato spento sul finire del quarto. E tutti avevamo annotato come il momento decisivo fosse stato quello del secondo game del terzo set, quando si era concesso 6 errori gratuiti ed aveva così regalato il break della speranza a Djoker. Cosa sia successo lì non è dato saperlo. Lì per lì si poteva pensare che fosse stanco, ma era appena trascorsa un’ora e 50 minuti, e il match è durato 3h e 51m. Due ore in più! Quindi deve essersi trattato soltanto di una pausa di concentrazione, di rilassamento, dovuto ai due set appena vinti giocando in modo favoloso. Però quella pausa gli è costata parecchio cara, perchè fino a quel momento Djokovic non sapeva a che santo votarsi, guardava continuamente il proprio angolo, con i vari Vajda, Artaldi, la ragazza Yelena, lo zio, con l’aria smarrita di chi dice: “Ma che posso fare contor un mostro così?”.

Ora si dirà che quando uno perde un match con due matchpoints a favore, e non è nemmeno la prima volta che gli capita come ormai sapete, quel che è accaduto due ore prima non è più importante. In realtà secondo me lo è. Due ore prima Federer poteva uccidere la partita e invece ha commesso sei errori gratuiti. A cominciare da un punto sul 30-15 nel quale il net gli aveva accomodato la palla sul rovescio e anche lui ha preso il net e la palla gli è uscita. Ma era a due metri dalla rete e non l’avrei sbagliata neanch’io.

Lì è cambiata radicalmente la partita: Djokovic ha fatto il break, ha ritrovato coraggio e e fiducia al punto che nei successivi otto games di servizio non è mai stato in pericolo.
“Ma al quinto set _ ha detto smentendo Federer che nel rispondere ad una mia domanda se si fosse un pochino risparmiato nel quarto set per concentrarsi sul quinto lo aveva escluso “Non sono un tipo che fa di questi calcoli” era stata pressappoco la risposta _ sapevo che sarebbe iniziato un nuovo match, ho avuto la sensazione che nel quarto avesse cercato di serbare qualche energia…”.
Ma tutti parleranno sempre del dritto fucilata con cui Novak ha salvato il primo matchpoint “Ho giocato sul matchpoint il più bel dritto della mia vita”. E anche del secondo matchpoint salvato meno miracolosamente solo perché è stato il dritto di Federer a finire sul nastro: “Ho avuto un po’ di fortuna, perché fino a quel momento di dritti anomali inside-out Roger non ne aveva sbagliato uno…” ha ammesso Novak.
“Nel mio Paese si dice: se non ti uccidono ne esci fuori più forte!”. Reminescenze della guerra dei Balcani?
Roger è uscito dalla sala stampa nero come un calabrone. Per una volta non avrei voluto trovarmi nei suoi panni. Nole è entrato fra gli applausi dei giornalisti, in particolare della folta truppa serba.
Del suo possibile incontro con Nadal ha detto: “Ho dimostrato di poterlo battere, l’ho fatto cinque volte quest’anno e in tre superfici diverse, ma so bene che sarebbe _ Rafa non aveva ancora vinto il primo set in quel momento _ un match che si decide su piccolissimi margini, come oggi…Lo scorso anno mi battè e non ricordo di averlo mai visto servire meglio di quella volta”.

Ubaldo Scanagatta

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