11/09/2011 15:37 CEST - US OPEN 2011
Delusione Murray, Nadal in finale
TENNIS - Lo spagnolo supera 6-4 6-2 3-6 6-2 lo scozzese in 3 ore e 24 minuti. Partita incolore, in cui Nadal ha dominato i momenti chiave del match. Murray ancora bocciato al momento della verità. Il numero 2 del mondo potrà quindi difendere il titolo 2010. L'anno scorso sconfisse Djokovic, ma ora le cose sono cambiate: il favorito è il serbo. Da New York, Riccardo Nuziale
Muzza Muzza, perché sei tu Muzza. Gli si chiedeva la prova di maturità e infatti, puntuale come le tasse, ha deluso le attese, facendosi stritolare per la terza semifinale Slam consecutiva dalla superiorità mentale di Nadal, il quale ha dominato i primi due set, ha sofferto nel terzo e all’inizio del quarto.
Aldilà dell’aspetto tecnico, dove il suo amato rovescio l’ha tradito (6 vincenti contro 24 gratuiti: imbarazzante) e dove ha fornito una prestazione insufficiente al servizio (54% di prime, 66% e 46% di resa con prima e seconda), Murray ha ancora una volta perso di schianto di testa, mancando completamente nei momenti clou del match, non capendo quali sono i punti in cui è richiesto un innalzamento di livello.
Il numero 4 sembra insomma bloccato nel suo limbo di “primo tra i secondi”, ineccepibile fino ad una certa altezza, ma impresentabile ai vertici. Non a caso quest’anno ha fatto sì la sua migliore stagione Slam di sempre, con finale a Melbourne e semifinale negli altri tre major, ma una volta avuti di fronte Djokovic e Nadal non ha mai fatto partita.
Lo scozzese è partito immediatamente in salita nei suoi turni di servizio, andando 0-30 nel primo e nel terzo gioco e salvando anche una palla break sull’1-1 40-A. Il giocatore si è fatto man mano più aggressivo e nel sesto game si è a sua volta guadagnato una possibilità di strappare il servizio a Nadal, che in ogni caso ha raggiunto l’avversario sul 3-3.
A quel punto il numero 4 del seeding ha avuto un passaggio a vuoto, è andato sotto 0-40 con tre gratuiti e ha perso a 30 il servizio. Bassissima per lui la percentuale di prime in quest’inizio di match: solo 43%. Nadal, che ha giocato con grande solidità e profondità come suo solito, non ha dato alcuna chance allo scozzese di rientrare e ha così chiuso il set 6-4 dopo 55 minuti.
In apertura di secondo set un nastro fortunato è venuto in soccorso di Murray regalandogli una palla break,
ma lo scozzese ha malamente sprecato affossando la risposta; al termine del game, durato 9 minuti, Nadal ha annullato altre due palle dello 0-2, una per meriti suoi, una per demeriti di Murray.
Sul 2 pari è stato Nadal ad avere la possibilità per fuggire e la differenza sta tutta lì: lo spagnolo quando ha da concretizzare lo fa, lo scozzese no.
Il distacco è diventato divario nel settimo gioco, dove Nadal è andato 15-40 e alla quarta palla utile è volato sul 5-2 pesante e ha chiuso 62 al minuto 104.
Come nel secondo parziale, Murray ha tentato immediatamente la fuga, andando 0-40 nel secondo game: un serve & volley di Nadal e una risposta sbagliata hanno eliminato le prime due possibilità, ma sul 30-40 lo scozzese ha giocato un punto in spinta e chiuso con una volee. Finalmente una parvenza di match, che però è durata pochissimo, dato che Murray sul 30-30 ha commesso doppio fallo e affossato un facile rovescio in rete. Sul 2-1 30-40 ha sotterrato la risposta di rovescio, non arrivata neppure a rete.
Ma nell’ottavo gioco lo spagnolo ha ceduto il servizio a 15 e Murray ha chiuso al terzo set point dopo essersi fatto recuperare da 40-15. Primo parziale ceduto da Nadal nel torneo, tutto rimandato al quarto dopo 2 ore e 33 minuti.
Il match si è ulteriormente infiammato nel terzo gioco, dove Nadal ha subito la rimonta da 40-0 ed ha dovuto annullare una palla break; qui Murray, per quanto bravissimo nei primi punti (da applausi la risposta vincente e la smorzata con passante in chop con le corde rotte), ha ancora peccato di cattiveria agonistica, non mordendo l’avversario in quel momento vulnerabile.
E tutti i limiti di Murray si sono definitivamente visti nel game successivo, dove ha recuperato da 15-40, ha avuto diverse palle del 2-2, ma dove alla fine ha commesso due orribili gratuiti e un doppio fallo che gli sono costati il break. La lotta è finita lì: il numero 4 si è salvato sull’1-4 0-40, ma sul 2-5 ha offerto nuovamente tre break point e ha ceduto il passo a Nadal, che lunedì affronterà per la sesta volta quest’anno Djokovic.
Come ben noto lo spagnolo ha perso in tutti i confronti diretti 2011 contro il serbo, che parte quindi con i favori del pronostico. A differenza dello scorso anno, quando ci fu una differenza sostanziale di energie spese in semifinale che avvantaggiò Nadal per la vittoria finale, quest’anno tale dislivello non ci sarà, avendo i due giocato semifinali pressappoco della medesima durata (3 ore e 50 Djokovic, 3 e 25 Nadal) ed essendoci una giornata di pausa (che ci fu alla fine anche lo scorso anno, ma con la costante incertezza se la domenica fosse possibile giocare o meno).
Inoltre il confronto sarà ben diverso sotto il punto di vista mentale: lo scorso anno era Nadal il cannibale della stagione, ora è Djokovic. Eppure dare per scontata la vittoria di quest’ultimo è un errore, il Nadal visto nelle ultime partite è apparso in grande forma, a differenza di Djokovic, che con Tipsarevic e Federer non ha espresso il tennis fisicamente mostruoso e implacabile del 2011.
Sarà di nuovo battaglia, insomma. Battaglia che, come già accennato nel mio pronostico pre-semifinali, troverò noiosa, per quanto agonisticamente di grande livello. Il tennis espresso dai due primi giocatori del mondo non troverà mai la mia “approvazione emozionale”, sebbene questo non significhi che sia tennis a suo modo di alto livello.
Che insomma vinca il migliore, tra un mio sbadiglio e l’altro.
Riccardo Nuziale
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