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12/09/2011 15:04 CEST - US OPEN

Federer, un choker da 16 Slam

TENNIS - Nei due matchpoint contro Djokovic, Federer ha sempre messo la prima di servizio. Ma non è bastato. Nel momento in cui il serbo è tornato in partita, i tifosi dello svizzero avevano già capito come sarebbe andata a finire. Con il tempo, Federer è diventato quasi prevedibile nel suo essere un "grandissimo choker" da 16 Slam. E ancora una volta ha tenuto la conferenza stampa sbagliata. Nicola Gennai

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Un pezzo di riga. Un centimetro di nastro. Il tennis sa essere crudele come pochi sport al mondo a volte. Lo sa bene Roger Federer, che avrebbe gradito un campo meno largo e una rete meno alta, per una volta. Quante volte potrà pensare, "ah se quella risposta di Djokovic fosse finita poco più in là", "ah se quel nastro fosse stato meno tirato, appena più basso". Se tutto ciò si fosse realizzato, lo svizzero sarebbe in finale agli Us Open, avendo battuto in 5 set, in un match prima dominato poi da dominato, il mostro serbo, Novak il nazionalista. E invece no, stessa storia del 2010, la stessa fottutissima storia, caro Roger. Lì ti venne il braccino sui due match point, stavolta hai oggettivamente avuto sfortuna. Ma le analogie sono tremende. Entrambe le volte rimontato. Entrambe le volte con due palle per la finale. Entrambe le volte a mani vuote. Con le pive nel sacco.

Sì, Roger, hai avuto sfortuna, sul 5-3 40-15 hai pure messo due prime di fila. Sul primo quindici l'altro ha tirato ad occhi chiusi, quasi per gioco, così, quasi per farsi due risate, se la tirava sui teloni. Sul 40-30 hai colpito di dritto quel net. La palla poteva cadere in campo, certo. O fuori, come è poi accaduto. Ma poi? Cosa è successo in quella testa? Perché hai iniziato a giocare sapendo di avere già perso. In fondo il punteggio era ancora dalla tua parte. Stavi ancora servendo, eri ancora a due punti dal match. E invece no. Buio totale. Dissolvenza cerebrale, fisica, psichica. Colpi buttati, risposte pigre, testa bassa, ciondolante, espressione dimessa.

Il punto, caro Rogi, è che chi ti segue con affetto da anni già conosceva il punteggio finale nel momento in cui quel maledetto nastro ti ha negato la vittoria. Già era conscio del 7-5 conclusivo. Aveva già negli occhi i successivi tre game. Immaginava già la mesta stretta di mano e la successiva esultanza con tanto di tre dita del vincitore. Perché, col tempo, sei diventato prevedibile nel tuo essere un grandissimo choker da 16 Slam.
In conferenza stampa hai usato queste illuminanti parole: ‎"it's awkward having to explain this loss because I feel like I should be doing the other press conference."
Ti è capitato davvero troppe volte di sentire di dover fare l'altra conferenza stampa.

Nicola Gennai

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