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17/09/2011 19:27 CEST - Coppa Davis

Italia avanti 2-0: La A è più vicina

TENNIS - Fognini batte Gonzalez per ritiroNel primo match Starace ha battuto 63 63 26 76 Capdeville. 15esima vittoria in 16 singolari di Davis. Starace vince facile i primi due set, ma nel terzo ha un passaggio a vuoto e subisce due break. Nel quarto strappa un break di vantaggio, si fa recuperare poi nel tiebreak succede di tutto: allunga 5-2, si fa riprendere sul 5-5 ma chiude 7-5. Ubaldo Scanagatta

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L’Italia torna in serie A, nel World Group dopo 11 anni. Ma si fa fatica a festeggiare come avremmo voluto se il 2-0 fosse stato conquistato in modo diverso. Il 2-0 alla fine della prima giornata e soprattutto l’infortunio di Gonzalez (scivolato su un campo che proprio i cileni avevano reso più veloce e più scivoloso per complicare la vita ai terraioli di casa nostra, Starace in primis) che impedirà al vero n.1 cileno di giocare sabato e domenica dicono questo. Non c’è, a mio avviso, una sola possibilità che i cileni possano rovesciare questo 0-2 (con la loro prospettiva).
L’ItalDavis che non era stata certo fortunata nell’ultima finale che aveva disputato, nel ’98 quando Andrea Gaudenzi lasciò la spalla sul campo indoor di Milano, né lo era obiettivamente stata in tanti sorteggi (dalla Croazia alla Spagna di Nadal due volte, alla Svuzzera di Federer due anni fa, fino alla Svezia di Soderling l’anno scorso), questa volta invece ha avuto dalla sua la buona sorte.
Molto probabilmente basterà il doppio, chiunque lo giochi, a garantire il 3-0, rendendo esibizioni di scarso interesse gli ultimi due singolari. Anche in doppio Gonzalez sarebbe stato lo spauracchio, perfino accanto a quel Massu che ormai è un ex giocatore “ripescato” dal capitano Hans Gildemeister più per motivi “sentimentali”, e per la pochezza delle riserve cilene, piuttosto che per motivazioni tecniche.
Gonzalez era molto incerto se giocare questo confronto, lo aveva detto a tutti. Anche a me, anche al suo sparring-partner venezolano a Miami Szimansky. Aveva una paura boia di farsi male e si è fatto proprio male. Epilogo di un periodo davvero sfortunato per lui, dopo i problemi al polso, poi all’anca (operata), quindi al ginocchio.
Chissà che non sia stato proprio per evitare il problema al ginocchio che “Gonzo” non si sia procurato uno stiramento che lo terrà lontano dai campi per chissà quanto ancora dopo che in tutto l’anno aveva giocato appena 7 incontri.
Dopo un primo set disastroso, ma peraltro giocato assai bene da Fognini, Gonzalez si era ripreso nel secondo. Nonostante il servizio non lo sostenesse _ due break subiti _ Mano de Piedra era riuscito a portare a casa il secondo set e, con il calore della folla che si stava trasformando sempre più in tifo da curva calcistica, le cose sembravano complicarsi per Fognini, incapace di tenere completamente a freno le sue reazioni nervose come invece aveva fatto il più esperto Starace (prima di sbottare in un entusiasmo incontenibile a fine match con Capdeville, quando si era salvato a stento da un pericolosissimo quinto set).
Gonzalez aveva, per la verità, anche cercato di zittire i tifosi più esagitati, ma anche lui si era esaltato non poco quando aveva messo a segno qualcuno di quei cannon-balls di dritto che lo hanno reso famoso e n.5 del mondo quattro anni fa.

Prima del “dramma” di Gonzalez, uscito in lacrime dal campo dopo aver tentato invano di gettare la stampella alla Enrico Toti, quando chiunque avrebbe capito che non c’era più nulla da fare, era stato bravo Starace ad uscire vittorioso dall’Estadio Nacional per un match che si era via via maledettamente complicato e che se fosse scivolato _ anch’esso come Gonzalez _ al quinto set sarebbe diventato improbo (se non improbabile) vincere.
In quel momento non si poteva immaginare che cosa sarebbe accaduto a Gonzalez, quindi quel punto è stato importantissimo. Anche per tranquillizzare Fognini, oltre che per fargli capire come sarebbe stata dura mantenere i nervi saldi in campo quando fra la prima e la seconda palla di servizio c’è chi si ingegna per disturbarti nel più scorretto dei modi.
Ho seguito la partita dalla tv e non sono sicuro di aver capito che cosa sia successo, quando Massu si è spostato dalla panchina per andare vicino al tabellone segnapunti in linea con Fognini che serviva, ma mi è parso strano vederlo lì.
E’ stata fortunata l’ItalDavis anche per il fatto che lo stadio era mezzo vuoto quando Starace è sceso in campo contro Capdeville. Se così non fosse stato forse Potito non sarebbe riuscito a conquistare facile facile i primi due set, 6-3,6-3. Un vantaggio importante prima che l’atmosfera, con l’arrivo di più gente, si surriscaldasse e trascinasse Capdeville a diventare più aggressivo.
Con due set di vantaggio Potito è riuscito a gestire con maggior tranquillità anche il resto della partita. Ma anche lui si era certo reso conto che se avesse perso il quarto set riuscire a vincere al quinto sarebbe stata una vera super-impresa.
Potito ha giocato bene, considerato che quel tipo di cemento non si confaceva davvero alle sue caratteristiche. Ha battuto in 4 set Capdeville dominando i primi due, giocando maluccio il terzo, e riuscendo a prevalere nel tiebreak del quarto quando ormai il pubblico si era parecchio scaldato, i fischi volavano su Potito fra prima e seconda di servizio e la sensazione era che se si fosse arrivati al quinto forse Capdeville _ migliorato dopo due set penosi _ avrebbe fatto prevalere una maggiore freschezza.
Una vittoria soffertissima, e quasi inattesa dopo i primi due set, e proprio per questo va applaudito Potito che ha lottato con il giusto carattere da davisman fino alla fine, per due ore e 55 minuti.
Bravo comunque Potito, a vincere il 15mo match su 16 giocati in Davis (unica sconfitta contro Federer a Genova). E bravo anche Fognini nel primo set. Poi un po’ meno, ma il merito era stato anche di Gonzalez che si era esaltato. Prima dell’incidente.

 NOTA DI UBS: chiedo scusa se nella stesura d questo articolo, scritto in parte in diretta-live, e in parte a fine set, o fine match o fine dei due match..farete un po' di confusione nel ricostruire i vari momenti...ma ho privilegiato la tempestività al resto. Chiedendo la vostra comprensione.. Qui sotto troverete anche tutti i dati statistici dei match giocati.

Starace b. Capdeville 63 63 26 76


Dopo tutte le leggende della maglietta rossa “provocatoria” di Panatta nel Cile ’76 di Pinochet _ una provocazione che all’inizio laggiù per la verità pochi colsero, ma che Bertolucci ha confermato a distanza di anni riferendo anche dei suoi dubbi e delle sue perplessità _ oggi mi ha fatto effetto vedere Capdeville a Santiago, sul campo di cemento blù, in maglietta rossa contro uno Starace in maglietta bianca: si vede proprio che Pinochet non c’è più. Anche se i giocatori sono sembrati per tutto il primo set influenzati dallo slogan di 35 anni fa: “No, non si giocano volee con il regime di Pinochet”. A rete infatti né Starace né Capdeville si sono fatti vedere per un pezzo.
Certo la chiamata di fallo di piede a Potito sulla sua prima battuta del match...ha rivelato subito l’atteggiamento dei giudici di linea e l’atmosfera presumibilmente rovente che del resto ci si attendeva.
Però Capdeville è sembrato davvero modesto da fondocampo. Stava sempre un metro dietro la riga di fondocampo, veniva regolarmente sospinto ancora più indietro. Quando non gli è entrata la prima di servizio, dopo i primi due games di tutte “prime”, sul 3 pari ha subito ceduto la battuta. E di nuovo sul 3-5. Starace non ha fatto nulla di eccezionale, ma ha giocato con umiltà, aspettando gli errori di Capdeville che sono regolarmente arrivati. Una prova matura, intelligente, la sua.
Mentre Capdeville ha palesato limiti tecnici evidenti. A volte ha perso il controllo del dritto, il suo colpo più incisivo, anche in situazioni favorevolissime: come ad esempio sul secondo setpoint del primo set. E quando è accaduto ha sbagliato di metri. Non di centimetri.

Le statistiche del primo set

Starace continua molto bene con il servizio, e a seguito di quello comanda con il dritto ogni punto. Gli aficionados cileni non hanno creduto granchè nel loro “equipo”: sugli spalti dello Stadio Nacional ci sono moltissimi posti vuoti. Del resto nei giorni scorsi Benjamin Benzequen a New York mi aveva anticipato che la prevendita era stata fiacchissima. Mentre subito dopo gli exploit “greci” ad Atene 2004 di Massu (oro nel singolo, vinto su Fish in finale) e di Gonzalez (bronzo in singolare e oro in doppio con lo stesso Nico Massu), in Cile per il tennis c’era vera e propria febbre. Alimentata anche dai successi del “Gonzo” capace di conquistare una finale all’open d’Australia, una finale a Roma, un quinto posto nelle classifiche mondiali. Ricordo che il collega Salas del Mercurio mi scrisse per chiedermi allora se a mio avviso “El Bombardero de la Reina” avrebbe potuto diventare n.1 del mondo com’era stato Marcelo Rios. Gli scrissi di no. Deludendolo non poco. Mano de Piedra aveva sì un dritto clamoroso, ma anche se Stefanki lo aveva fatto lavorare duramente sul rovescio aiutandolo a migliorarlo tantissimo, però non aveva davvero il talento naturale, e direi nemmeno la cattiveria di Marcelo. A paragone con i due cileni, però, questo Capdeville che vedo oggi…non lega loro nemmeno le scarpe. E’ fuori dai primi 100, era stato lui uno di quelli che aveva implorato Gildemeister di chiedere che si costruisse un campo in cemento sostituendo quello in terra rossa che dal 1975 era al centro dell’Estadio Nacional, ma alla luce di quel che ho visto è anche giusto che ci resti. Questo non significa, però, che Potito non abbia giocato benissimo: con il dritto ha fatto quello che ha voluto, e il cileno non è quasi mai riuscito a trovargli il rovescio, né a spostarlo un minimo. Dopo 1 e 6 minuti è già doppio 6-3 per Starace. Non vedo onestamente come possa perdere. L’1 a 0 sembra già in banca. Perfino nel tennis e in Davis. 

Le statistiche del secondo set

Nel terzo set, Capdeville alza i giri da fondo, Poto non brilla. Adesso è l'azzurro ad essere troppo lontano dal campo, a concedere qualcosa di più al servizio. Nel quarto gioco, la panchina cilena si lamenta per un let non chiamato (ma sembra abbiano torto)

Nel sesto gioco Starace si ritrova 0-30 per la prima volta nel match e concede anche la prima palla break, ma si aggrappa al servizio per restare a galla. Dopo un game durato 10 minuti, però, il break arriva, alla quarta occasione. Il cileno chiude il set con un parziale di 8 punti a 1. Starace tenta un paio di serve and volley un po' scriteriati nell'ultimo game e finisce per perdere il set a zero. 

Le statistiche del terzo set

Dopo un parziale di 4 giochi a zero, Starace ritrova il servizio nel primo game di battuta del quarto set (anche se si fa rimontare da 40-15 a 40 pari). Nel quinto game, improvviso, il rientro dell'azzurro, che si procura due palle break e converte la prima. Quando però la partita sembra mettersi in discesa, arriva immediato il controbreak. Dal 30-0 Poto incappa in due errori gratuiti e nel secondo doppio fallo del match. Si prosegue seguendo i servizi e Poto con il settimo ace allunga al tiebreak. Starace protesta sul 2-2 perché il giudice di linea chiama out una palla che ha preso mezza riga. Ma non si disunisce, nemmeno quando Capdeville recupera due punti di minibreak e risale da 5-2 a 5-5. Il cileno, che contro gli Usa aveva rimontato un set a Roddick e due a Isner, si arrende 7-5.

Le statistiche del match Starace vs Capdeville


Non era facile in quelle condizioni ambientali restare tranquillo come è stato Starace, mai innervositosi in apparenza...anche se invece la tensione doveva averlo attanagliato non poco, a giudicare da come ha reagito quando è riuscito a trasformare la palla del match grazie ad un errore finale di rovescio di Capdeville. Poto è finito in ginocchio e poi ha lasciato esplodere tutta la sua gioia, mentre il pubblico _ ingeneroso e poco sportivo _ lo fischiava a più non posso e per motivi onestamente del tutto incomprensibili. Infatti la condotta di Starace è stata del tutto irreprensibile. Chissà se Fognini ce l'avrebbe fatta a tenersi tutto dentro. Ora si vedrà, contro Gonzalez, mentre il pubblico è già talmente caldo e sovreccitato che davvero per Fabio sarà un importante test di maturità.

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Fognini b. Gonzalez 62 46 21 ret.

C’è molta curiosità sul rendimento di Gonzalez. Il venezolano Szimanski, ex n.160 atp, aveva detto a New York al collega Benzequen di essersi allenato con Gonzalez e di averlo trovato in condizioni poco ideali. “A me Fernando aveva confessato di non aver neppure la certezza di entrare in campo…”.
Insomma, io credo che Fognini abbia buone chances di farcela. Ed è stato certamente positivo per lui essere entrato in campo per secondo, dopo aver “assaggiato” il pubblico nel corso del match di Starace. Fognini ha pottuo rendersi conto da quella partita di quanto fosse importante non reagire a fischi, applausi di scherno, qualche parolaccia.

Il secondo singolare inizia come meglio non potrebbe per l'Italia: 6-2 Fognini in 22 minuti. Non fanno male le accelerazioni di dritto di Mano de Piedra, che ne spedisce uno largo di un paio di metri e perde il break nel primo turno di servizio. Fognini nei primi due game di battuta non perde nemmeno un punto e chiuderà agevolmente con il secondo break del set.

Nel secondo set, segnato da cinque break in dieci game, Gonzalez alza il tono da fondo stimolato dal pubblico estremamente rumoroso, tanto che Gonzo chiede addirittura loro di rimanere in silenzio nei momenti più caldi.

"Non mi piace vincere così, ma il punto me lo prendo volentieri", ha detto Fabio a Supertennis. "Il campo era molto scivoloso. Ho fatto due set benino, molto bene il primo, poi lui ha alzato il livello nel secondo. Sono contento che siamo 2-0 ma mi dispiace per Fernando, spero non sia nulla di grave. Esultare così è brutto, ma è sempre un punto per noi".

Questo il commento di Corrado Barazzutti: "Fabio stava disputando una buona prova, ci dispiace per quello che è successo a Gonzalez. Siamo 2-0 con un grande match vinto da Potito e un altro che era in grande equilibrio. Ci fa piacere, ma con grande rispetto per Gonzalez". Sul tifo, molto caloroso, come prevedibile, dice: "E' un pubblico molto vicino ai suoi giocatori, che vuole far sentire la sua partecipazione, molto caloroso poi c'è sempre qualcuno che esagera ma è normale che sia così". Il match ormai è in discesa, ma Barazzutti rimane sostanzialmente scaramantico: "Siamo parecchio vicini a vincere questo incontro, le nostre probabilità sono aumentate moltissimo. Sembrerebbe che il giocatore più forte non sia in grado di giocare, siamo sulla buona strada".

Ubaldo Scanagatta

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