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25/09/2011 02:09 CEST - ATP Metz

In finale Tsonga e Ljubicic

TENNIS -A Metz Tsonga regola in due set Dolgopolov, 6-4 6-4, e conquista la terza finale stagionale dopo quelle perse a Rotterdam e al Queen's. In finale il francese troverà Ivan Ljubicic che in una battaglia di servizi doma in due tiebreak il lussemburghese Gilles Muller, che comunque raggiungerà il suo best ranking la prossima settimana (n.44). I precedenti della finale sono 3-2 Ljubicic. Alessandro Mastroluca

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C'erano 11 francesi al via su 28 giocatori all'Open de Moselle. Ma a Metz, nella "città verde" d'Europa, solo uno è arrivato in finale, il primo favorito, la prima testa di serie del tabellone, Jo-Wilfried Tsonga. Il numero 10 del mondo, ma settimo nella Race che qualifica per le Finals di Londra, ha centrato la terza finale stagionale con un 6-4 6-4 su Alexander Dolgopolov più netto di quanto il punteggio lasci presagire.

Il francese ha servito meglio, 60% contro 53%, ha ricavato di più con la prima (87% a 57%) e con la seconda (73% contro un modesto 44%), ha chiuso con un bilancio positivo tra vincenti ed errori, 23-18 a fronte del 16-22 di un Dolgopolov apparso particolarmente spento nel secondo set.

Eppure è proprio il "Guru" a partire meglio e firmare il primo break del match, nel terzo gioco: si procura la prima palla break con una volée delicata delle sue e converte con un'accelerazione di dritto. Curioso come nel match si registreranno quattro break (3-1 per il francese) su 4 palle break concesse. Il vantaggio dura fino al sesto gioco. Dolgopolov allunga 30-0, ma non tiene: due vincenti e due errori portano Tsonga al controbreak.

Il francese comanda, aiutato dalla superficie molto rapida che esalta la sua pesantezza di palla: quando entra e riesce a chiudere sull'uno-due è praticamente ingiocabile. Al contrario Dolgopolov, poco aiutato dal servizio, si ritrova a gestire palle che schizzano basse e rapide e spesso non ha il tempo per imprimere quei tagli che caratterizzano il suo modo di giocare. Ne è una chiara dimostrazione il tentativo di palla corta di rovescio sul set point Tsonga, talmente corta che nemmeno arriva a rete.

Anche nel secondo set è Tsonga che fa la partita: Dolgopolov mette a referto solo un vincente nei primi cinque giochi anche se riesce a rimanere attaccato alla partita. Il punteggio infatti segue i servizi fino al 5-4. Ma nel nono game l'ucraino ha una mezza opportunità per mettere in difficoltà l'avversario, costretto a servire la seconda sotto 15-30. Ma Dolgopolov non trova la risposta e sul punto successivo Tsonga trova un dritto a sventaglio in diagonale da sinistra che rimbalza all'incrocio delle righe: il francese si stupisce dell'efficacia del colpo. Tsonga regala al pubblico, come al solito, sorrisi e qualche bacio lanciato verso gli spalti. Per i salti di gioia i tifosi devono solo aspettare il game successivo: il dritto di Dolgopolov è scarico e sfiduciato e il 6-4 6-4 diventa realtà.

Per Tsonga è la seconda vittoria contro l'ucraino, nel primo match che non si conclude al set decisivo. Il francese raggiunge così la terza finale stagionale, dopo quelle perse a Rotterdam e al Queen's. In Olanda, in semifinale, battè Ivan Ljubicic, che qualche settimana dopo si è preso la rivincita a Montecarlo. Domani la "bella", sesta sfida tra i due (3-2 per l'allievo di Riccardo Piatti il bilancio). Il croato, infatti, ha superato con un doppio tiebreak il lussemburghese Gilles Muller nella festa del servizio. Ljubo infila 26 ace, un terzo dei 79 punti che conquista nel match, Muller 18; il croato perde sei punti con la prima, il lussemburghese cinque.

Muller si presenta con un "game perfetto", 4 ace tanto perché Ljubo capisca che aria tira. Il croato risponde, nel game più lungo del match, in cui salva l'unica palla break del match: degli 8 punti che vince nel game, 7 arrivano grazie agli ace. Muller appare più convincente nel set, più propositivo e convincente e strappa il primo minibreak nell'inevitabile tiebreak con un dritto lungolinea che pesca Ljubo in contropiede. Qui, però, Muller pecca di voglia di strafare. Si complica la vita tentando una demi-volée bassa di dritto con un angolo strettissimo verso l'angolo destro: la palla, sporcata dal nastro, finisce large. E' l'inizio di un parziale di 7 punti a 1 per Ljubo che, quando scende a rete, sceglie l'efficacia e sacrifica l'estetica per procurarsi il primo set point, che gioca sul suo servizio, che sarà, manco a dirlo, vincente.

Il secondo set procede sullo stesso schema tattico, ma è Ljubicic che ai punti meriterebbe qualcosa di più anche se è Muller a vincere lo scambio più lungo del match (sul 4-3 Ljubo, 30 pari). Ancora una volta, al tiebreak, Muller trema un po': sbaglia un dritto non impossibile che regala al croato il primo minibreak e il 4-2. Alterna poi un bel serve and volley (5-5) e un'autentica sciocchezza che dà al croato il primo match point. E l'ultimo ace mette il punto esclamativo sulla 24ma finale in carriera, la prima stagionale di Ljubicic (10-13 il suo record).

Muller può comunque consolarsi con il suo best ranking: da lunedì sarà numero 44.

Alessandro Mastroluca

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