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07/10/2011 02:36 CEST - WTA PECHINO

Pennetta cinese, ora la Wozniacki

TENNIS – Dopo cinque sconfitte su cinque, Flavia Pennetta proverà a battere finalmente Caroline Wozniacki nei quarti del torneo di Pechino. Flavia ha conquistato il miglior risultato in carriera in un torneo “Premier Mandatory” (vanta semifinali a Cincinnati e Dubai, ma sono “Premier 5”, un gradino sotto). Ora sfida la numero 1 del mondo, che ha vendicato la sconfitta di Tokyo contro Kaia Kanepi. Riccardo Bisti

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Dalle nostre parti si fatica a percepire l’importanza dei tornei asiatici. Gli orari scomodi e una tradizione tutta da costruire fanno si che l’interesse sia quel che è. Ma il risultato colto da Flavia Pennetta al Premier Mandatory di Pechino (4.500.000$, cemento) è di assoluto rilievo, ed è anche un tantino sfizioso. Perché è giunto in uno dei quattro tornei più importanti dopo gli Slam (gli altri sono Indian Wells, Miami e Madrid), e perché il posto nei quarti di finale è arrivato battendo Dominika “cipolletta” Cibulkova, la stessa che qualche giorno fa aveva estromesso Francesca Schiavone, cancellando le speranze della milanese di volare a Istanbul per il Masters WTA. In quasi due ore di tennis, Flavia ha sofferto ma alla fine è bastato un game di follia (l’ultimo) da parte della Cibulkova per regalarle i quarti, dove troverà la Wozniacki che ha vendicato la sconfitta subita solo una settimana fa a Tokyo contro l'estone Kaia Kanepi. Il 6-3 7-6 finale racconta di un match equilibrato, con la danese che ha sofferto per imporsi negli scambi da fondo ma ha saputo giocare meglio i punti importanti. Le è bastato un break nel quinto game, dopo aver chiesto l'intervento del padre-coach, per chiudere il primo set. Nel secondo ha vanificato un match point nel 10mo gioco prima di chiudere 7-3 il tiebreak dopo un'ora e 46.

Cinque i precedenti con Caroline Wozniacki (non si conta il walkover dell'azzurra a New Haven nei quarti l'anno scorso), e cinque vittorie della danese. Ma i successi di stretta misura al Roland Garros e a Montreal nel 2010 autorizzano a nutrire qualche speranza.

Su un Lotus Court deserto (l’ex campo centrale, lo stesso dove nel 2008 Nadal e Dementieva ascoltarono il proprio inno nazionale con la medaglia d’oro al collo), Flavia è partita alla grande, in verità aiutata da una Cibulkova completamente fuori fase, in particolare con il dritto. Pronti, via, 4-0 e 6-1 in appena 23 minuti, suggellato da una bella risposta di rovescio.

Lotta dura, poi il regalo finale
Le cose sono cambiate in avvio di secondo, quando la slovacca ha subito preso un break di vantaggio. La Pennetta l’ha riacciuffata, ma il numero di errori della Cibulkova diminuiva drasticamente, tanto da convincere Flavia a chiedere l’ausilio di coach Gabriel Urpi al cambio di campo sul 3-2. La partita non aveva granchè da dire sul piano tattico, ma la ritrovata fiducia della 22enne di Bratislava le consentiva di trovare il break decisivo sul 4-4 e chiudere 6-4 (con l’ausilio di una chiamata dubbia sul 30-15). L’inerzia sembrava tutta a favore di Dominika, soprattutto quando nel primo game del terzo set la Pennetta saliva 40-0 ma subiva un parziale di 4 punti che la costringeva a fronteggiare una delicatissima palla break, giocata malissimo dalla slovacca che sparacchiava un dritto in mezzo alla rete. Flavia ritrovava fiducia e saliva 4-1, spingendo l’avversaria a chiamare coach Zeljko Krajan, lo stesso che un paio d’anni fa aveva guidato Dinara Safina al numero 1 del mondo. Le parole dell’allenatore sortiscono effetto benefico, non tanto sul piano tecnico quanto sul morale, tanto che al settimo gioco Dominika si prende contro break. La Pennetta va in confusione, sciupa 3 palle break per salire 5-3 e si ritrova 4-4 col morale sotto i tacchi. Le sensazioni erano pessime, ma Flavia trovava la forzaper tenere il suo turno di battuta e poi usufruiva di un cortocircuito totale della Cibulkova, capace di sbagliare 3 dritti e un rovescio nell’ultimo game. Uno in fila all’altro.

Risultato mai ottenuto prima
E’ una vittoria meritata anche secondo le statistiche, sia pure “sporcate” dal pessimo primo set della Cibulkova: Flavia ha tenuto positivo il bilancio tra vincenti ed errori gratuiti (33 contro 31, appena 10-34 per la sua avversaria) e ha servito benino (6 ace e 4 doppi falli contro gli 0 e 10 doppi falli della Cibulkova). Una vittoria che le consente di ottenere il miglior risultato di sempre in un torneo “Mandatory” (finora non era mai andata oltre gli ottavi colti a Indian Wells nel 2009). Dovesse andare ancora avanti sarebbe un risultato di prestigio assoluto, ancor di più rispetto alle due semifinali ottenute nei “Premier 5” (tornei un filo meno importanti) di Cincinnati 2009 e Dubai 2011. Dopo la sconfitta con la Kerber a New York, certamente la più grande chance persa in carriera, la Pennetta disse che avrebbe avuto altre possibilità. Non sappiamo se ne arriverà un’altra di tale portata (e fa male sapere che proprio la Cibulkova abbia nel palmares quello che a Flavia manca, ovvero una semifinale Slam), ma di certo a Pechino ha saputo costruirsi un torneo importante e inatteso, specie dopo la non brillante apparizione di Tokyo.

Tra gli altri match di giornata, si segnala la facile vittoria di Agnieszka Radwanska su Sofia Arvidsson (nei quarti troverà la Ivanovic) e quella di Maria Kirilenko contro la rediviva Paszek.

WTA PECHINO (4.500.000$, CEMENTO)

Quarti di finale

Flavia Pennetta vs Wozniacki
Ana Ivanovic vs. Agnieszka Radwanska
Maria Kirilenko vs. Monica Niculescu
Andrea Petkovic vs. Anastasia Pavlyuchenkova

IL TABELLONE

Riccardo Bisti

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