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14/10/2011 20:10 CEST - IL PERSONAGGIO

Matthew Ebden: la storia inizia ora

TENNIS - Breve viaggio nella storia dell'australiano Matthew Ebden, che dopo qualche anno di difficoltà è riuscito ad ottenere i primi risultati importanti. Uno su tutti: i quarti a Shanghai. E' un giocatore tecnico, che preferisce gli angoli alla potenza, un artigiano che costruisce i punti con astuzia e talento. La sua storia inizia da qui. Lunedì entrerà per la prima volta in carriera nella top-100. Francesco Pagani

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Matthew Ebden. Di solito gli articoli vanno a cercare le gesta di questo o quel campione, dei predestinati o, addirittura, di atleti semi-eroi che attraverso percorsi più che impervi sono riusciti ad arrivare alla vetta o lì vicino, issandosi su tutto e tutti. E ciò avviene perché solitamente sono loro gli individui che hanno una storia, una bella e ricca storia da raccontare, di cui si possa avere sempre un contenuto all'altezza in modo gestire una vasta gamma di colori con cui dipingere un ritratto. Bene, passiamo all'australiano Matthew Ebden.

Con questo ragazzo, che molti di voi avranno sentito nominare per la prima volta in questa settimana, si ha tra le mani una matita. Non si sta parlando di qualcuno la cui storia è già impressa in molte pagine tennistiche ma di un personaggio che, passo dopo passo e partita dopo partita si è ritrovato nei quarti di finale del Master 1000 di Shanghai partendo dalle qualificazioni. Di un giocatore normale e tremendamente vero; non della classe operaia del tennis, attenzione, si sta parlando del falegname all'angolo della via dietro casa in grado di creare piccoli capolavori da un legno di pochi euro. Ma andiamo per gradi.

Matthew Ebden nasce a Durban il 26 novembre 1987, in Sud Africa e, come gran parte dei tennisti, inizia a impugnare la racchetta sin da piccolissimo, partecipando ai primi tornei all'età di cinque anni. Nella sua crescita tennistica i suoi idoli sono, strano da credere, André Agassi e Pete Sampras. La transizione dal mondo junior al mondo professionistico è guidata da Margaret Court, e ciò avviene all'età di 18 anni, nel 2005.

Gli inizi per l'australiano Matthew non sono esaltanti. I risultati, come molto spesso accade, non arrivano e bisogna aspettare fino al 2007 per vederlo vincere il primo torneo della carriera da professionista. Si tratta del Futures USA F21, vinto in finale su Micheal Yani in tre set. Nonostante questa vittoria però, la carriera non decolla e nell'anno successivo vince solamente un Future in Corea del Sud, partecipando inoltre alle qualificazioni dello slam di casa senza riuscire a qualificarsi. Nel 2009, sempre a livello futures, arrivano le vittorie di altri quattro tornei: 3 in Australia e uno a Glasgow, in Scozia.

Il vero salto di qualità però l'aussie lo fa l'anno successivo, qualificandosi al tabellone principale del torneo di Brisbane e sconfiggendo 7-5 6-1 al primo turno Jurgen Melzer, allora numero 28 del mondo. Riesce poi a qualificarsi finalmente per gli Australian Open, dove al primo turno incontra Monfils venendo eliminato in tre set.

Nonostante un buon avvio di stagione Ebden non riesce a ingranare la marcia giusta. I risultati non arrivano e la classifica ne risente: siamo su un'altalena tra la 160 e la 200esima posizione.

L'inizio del 2011 è analogo all'anno precedente: gli viene concessa una wild card per il tabellone di qualificazione di Brisbane International, si qualifica e affronta al primo turno il connazionale John Millman. Lo sconfigge in tre set e al secondo turno vince 6-4 6-4 contro Denis Istomin, numero 40 del mondo.

Al terzo turno affronta Robin Soderling, futuro vincitore del torneo, e perde in due set. Agli Australian Open, appuntamento ormai fisso dal 2007, perde al primo turno da Michael Russell. Dopo una stagione tra challenger e qualificazioni dei tornei del circuito maggiore, Ebden esplode. E ciò accade la settimana scorsa a Tokyo dove l'australiano, partendo dalle qualifiche, riesce ad arrivare al secondo turno del torneo perdendo in tre set da Ferrer dopo aver sconfitto Andújar. Raggiunge così la 124esima posizione e il suo best ranking. Ma il momento è propizio e il grande risultato arriva questa settimana nel 1000 di Shanghai: giunge ai quarti sconfiggendo in sequenza Andújar, Harrison e Simon.

Con questo enorme risultato il best ranking è assicurato: sarà da lunedì intorno all'ottantesima posizione.

Non c'è da meravigliarsi che i migliori risultati della breve carriera dell'australiano siano stati sul cemento. Matthew Ebden è un giocatore da veloce ed è molto tecnico, con un gioco che predilige gli angoli a discapito della potenza, la giocata di fino alla giocata semplice. Vederlo giocare è un piacere: verticalizza il gioco, è completo da fondo campo e ha un buon servizio. Ciò che gli manca oggi e probabilmente gli mancherà anche in futuro è la pesantezza di palla e dunque un colpo risolutore che gli permetterebbe di vincere alcuni punti più facilmente.

Questo è il racconto di un giocatore che ha iniziato oggi a esprimere le sue potenzialità. Che oggi è diventato tennista. Attraverso una strada lunga e tortuosa. Sì, Matthew Ebden, artigiano del tennis, che conserva nel suo gioco quell'antica arte in cui la pallina veniva spostata e accarezzata. In cui ogni punto è un piccolo lavoro di astuzia e talento. Oggi è entrato nel tennis che conta. Oggi gli applausi sono tutti per lui.
 

Francesco Pagani

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