28/10/2011 14:43 CEST - Tennis Flash
Cash: "Djokovic meglio di Federer". Moya: "Andiamoci piano"
27 ottobre 2011
Pat Cash e Carlos Moya sono stati due campioni dallo stile diverso, eppure sono accomunati dal loro contributo nella storia dei loro movimenti nazionali (Cash unico membro della scuola australiana a scardinare il dominio Edberg-Becker a Wimbledon nella seconda metà degli anni '80; Moya precursore di quella Spagna onnivora che trova linfa nel suo successo parigino del'98 e la sua leadership mondiale nel '99). C'è però un ulteriore differenza fra i due campioni, soprattutto nel considerare i reali rapporti di forza tra Novak Djokovic e Roger Federer, al momento posti agli antipodi dell'insieme olimpico dei "Fab Four", e che per la statistica recente sembrano scontatamente favorevoli al serbo. Peccato però che in 3 scontri nelle prove dello Slam il serbo abbia vinto una sola volta in 3 set (semifinale di Melbourne): a Parigi inoltre è maturata la prima e unica sconfitta stagionale (se consideriamo la natura quantomeno falsata della finale di Cincinnati persa contro Andy Murray), e a questa si sarebbe potuta aggiungere una seconda sconfitta se non avesse risposto con un diritto da cineteca sul 5-3; 40-15 per l'elvetico nel set decisivo, recuperando per giunta da un passivo di due set.
Un rapporto quindi complesso, ma che se per Cash si risolve in favore del 24enne serbo ormai in vetta da 27 settimane ("Credo che Djokovic sia migliore di Federer soprattutto perchè ha degli avversari di maggior rilievo. Murray e Nadal sono in grandissima forma, c'è Del Potro e altri giocatori molto pericolosi. In questo momento il livello di tennis è molto più alto e ed per questo che dico che Djokovic è migliore." ), Moya ritiene sia meno scontato e influenzato da fattori più emotivi, interiori che tecnici: "Federer ha appena compiuto 30 anni. Credo che riesca ad esprimersi ancora su altissimi livelli, e sfiderei chiunque nel proporre suoi coetanei con questa brillantezza. La differenza non è nella qualità del gioco, che sempre la migliore, ma sulla sua durata: prima riusciva a mantenere lo stesso livello di gioco per un intero torneo o nel corso di una stessa partita, adesso non è più così. Ora forse per esprimersi ai livelli di prima deve sforzarsi di più, ma quando riesce a giocare in quel modo è ancora uno spettacolo di tecnica, eleganza e plasticità che nessuno può riprodurre o provare a raggiungere, neanche Djokovic, che però ormai è un mostro di mentalità e volontà: questo fa la differenza."
Davide Uccella
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