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31/10/2011 14:41 CEST - WTA CHAMPIONSHIPS

Kvitova come Sharapova

TENNIS - Petra Kvitova gioca meglio i punti importanti e vince il suo primo Masters in carriera. Ha ancora troppe pause ma le incertezze della bielorussa Victoria Azarenka hanno fatto la differenza. Kvitova vince 7-5 4-6 6-3 in 2 ore e 28. Chiuderà l'anno da numero 2 a soli 115 punti da Caroline Wozniacki. Come Maria Sharapova nel 2004, la ceca ha vinto il suo primo Slam a Wimbledon e il Masters alla prima partecipazione. Karim Nafea

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Turkey Tennis WTA Championship Final - Kvitova
Turkey Tennis WTA Championship Final - Kvitova

La battaglia per la seconda posizione al Sinan Erdem Dome di Istanbul ha tutte le carte in regola per tenere gli appassionati incollati alla poltrona per diverse ore, poiché, nonostante la Kvitova sia ancora imbattuta nei match indoor (18-0) e abbia vinto gli ultimi tre scontri diretti sull’avversaria odierna, Vika Azarenka, la bielorussa non è sicuramente una preda facile per la ceca, sempre più avviata verso la vetta del tennis femminile.
Nel tentativo di emulare l’impresa della Sharapova nel 2004 (Wimbledon e Master di fine anno) e di diventare solo la terza giocatrice a conquistare il torneo di fine anno all’esordio Petra dovrà cercare di mantenere il numero degli errori sotto controllo senza farsi ingabbiare in scambi prolungati dalla Azarenka che, al contrario, dovrà cercare di impegnare il vero punto debole della ceca, la mobilità, per aprirsi il campo.

Per una volta in questo Master, non è l’avversaria di Kvitova a servire per prima, cosa che nelle precedenti quattro vittorie le aveva portato sempre il break.
La cosa tuttavia non è di particolare intralcio per la campionessa di Wimbledon che parte subito in maniera dominante col servizio slice da sinistra e conquista il primo gioco.
La Azarenka, che deve dimostrare il suo carattere alla prima finale veramente importante in carriera, si trova quindi a dover replicare immediatamente.
Il primo punto non è di buon auspicio, in quanto la prima della bielorussa viene impattata alla perfezione dal dritto della ceca. Vika non sta a guardare, portandosi 40-15, ma viene trascinata ai vantaggi da un paio di ottime soluzioni dell’avversaria (un dritto vincente ed una delicata palla corta al termine di un lungo scambio). La Azarenka, con un doppio fallo, spreca un’altra palla dell’uno pari e regala la palla del 2-0, subito sfruttata grazie ad un’altra risposta devastante.
Il vantaggio, subito confermato dalla Kvitova, continua ad allargarsi a causa dei copiosi errori della Azarenka, spesso su palle banali, che sembra sul punto di scoppiare in lacrime quando, dopo soli venti minuti lo score recita un laconico 5-0.
Con una reazione d’orgoglio la quarta giocatrice mondiale riesce a tenere un turno di servizio spingendo con più decisione la prima e stando più attenta da fondo. L’inerzia e la convinzione della Kvitova sembrano scemare quando, nel primo punto del game successivo, Vika conquista un corpo a corpo a rete che in concomitanza con tre errori gravi della ceca le restituisce uno dei due break.
Tutto pare tornare nella norma quando sul 5-2 un doppio fallo ed un paio di errori regalano due set point consecutivi alla Kvitova. E’ solo un’impressione però, dato che con grande coraggio Azarenka cancella entrambe le possibilità e si issa sul 3-5.
Petra sembra in completa confusione al momento e con qualche diritto sparacchiato in giro per l’arena rispedisce anche il secondo break al mittente. La rimonta si completa dopo il cambio campo (nonostante l’intervento del coach della ceca, solitamente miracoloso) quando, tenendo il servizio, Azarenka suggella il 5-5.
Finalmente in parità, la Kvitova ritrova la calma e gioca un game di servizio molto assennato, con l’aiuto della prima, per riportarsi in vantaggio sul 6-5.
Dopo essersi assicurata quantomeno il tie-break Petra parte all’attacco nel dodicesimo game, che inizia in maniera per lei favorevole in seguito ad un errore grave della bielorussa (smash a rete); è lei però ad essere molto brava in seguito, quando, grazie ad una voleè molto dolce e ad un fulminante rovescio lungolinea si guadagna altri due set point.
Ancora poco concreta in queste due occasioni, cancellate da due errori non forzati, riparte con foga e guadagna un quinto set point alla fine di un punto molto intelligente giocato in pressione.
La Azarenka non trova la prima e viene tradita nuovamente dal diritto che regala di fatto il set alla Kvitova.
La partita si conferma apertissima, anche se la Azarenka potrebbe recriminare vista la rimonta vanificata ed il livello non proprio irraggiungibile della Kvitova, poco efficace al servizio e, soprattutto, in risposta.

L’affanno della ceca viene confermato nelle prime battute del secondo parziale quando una rinvigorita Azarenka riesce a sfruttare qualche errore banale ed un paio di buone soluzioni per strapparle per la terza volta il servizio.
Essere per la prima volta in vantaggio disturba la bielorussa che dopo aver subito due magie della Kvitova (un diritto lungolinea ed una voleè stoppata) regala due punti ed il break.
Il carattere di cui sopra si fa vedere e la reazione è immediata: un paio di buone risposte che costringono la ceca all’errore ed un rovescio lungolinea imprendibile le regalano due palle break; la seconda è quella giusta ed il vantaggio è recuperato.
Ancora più brava a confermare il break quando nel game successivo pur facendosi rimontare da 30-0 fino a palla break, tira fuori il diritto migliore del match per pareggiare i conti e successivamente chiudere il game: 4-2. Fondamentalmente non ci saranno più capovolgimenti, grazie anche all’abilità di Vika nel tenere a distanza la Kvitova e nel massimizzare il vantaggio ottenuto pareggiando il conto dei set: 7-5 4-6.

Il calo della Kvitova, testimoniato dal saldo negativo tra vincenti ed errori (12-16, 8-6 quello della Azarenka), sembra protrarsi all’inizio del set decisivo quando la Azarenka sulla scorta dell’esaltazione conquista tre palle break consecutive. La campionessa che è nella Kvitova però si ridesta per l’occasione e gioca alla perfezione i tre punti seguenti pareggiando il game. La Azarenka è colpevolmente conservativa in queste occasioni, ma sembra con dovrà pagare la cosa, visto che un errore di rovescio della ceca le concede un ulteriore opportunità; anche stavolta la terza giocatrice mondiale si supera e con coraggio si butta a rete dove riesce ad annullare la quarta palla break del game. Con un ace (il primo dalla meta del primo parziale) e un buono scambio si issa 1-0.
I rimpianti della bielorussa si raddoppiano quando nel game successivo la palla break è per la Kvitova che sfruttando un errore banale e per questo gravissimo vola sul 2-0 e, con quattro vincenti, sul 3-0.
La partita praticamente finisce qui, visto che la partita arriva docilmente sul 5-3, dove con un gran passante di diritto Petra Kvitova, chiude il match e conquista il primo Master in carriera.
Con la seconda posizione mondiale agguanta il best ranking e con questo titolo, il sesto, eguaglia la Wozniacki. Grande Kvitova, che conferma di avere, oltre alla potenza, una gran mano sia al volo, principalmente nelle stop-volley, che nelle variazioni di ritmo (alcuni back molto pregevoli ed un lob liftato eccezionale senza parlare delle palle corte). Se dovesse migliorare il gioco di piedi potrebbe diventare la dominatrice del circuito; intanto, ha vinto tutte e diciannove partite giocate indoor, in attesa della finale di Fed Cup a Mosca, ed è diventata la terza giocatrice ceca, dopo Navratilova e Novotna a vincere il Master.
Bene ma non Benissimo la Azarenka che si è dimostrata troppo emotiva ed un po’ troppo intimorita nelle fasi calde del match, non riuscendo ad approfittare della scarsa vena della ceca.

Kvitova b Azarenka 75 46 63

Queste le parole di Petra Kvitova a caldo. Torneo fenomenale, gran tennis. "E' stata dura, una battaglia, ogni turno di servizio è stato difficile. Sono contenta di aver giocato un tennis di gran livello". "Non so perché sono riuscita a non perdere indoor, ma qui mi sento diversa e credo che anche il mio gioco sia diverso. E' un sogno aver vinto il Masters ed essere numero 2".

 

Karim Nafea

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