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31/10/2011 14:41 CEST - ATP San Pietroburgo

Marin Cilic suona la sesta

TENNIS - Sesto titolo in carriera per Marin Cilic, che regola Janko Tipsarevic 6-3 3-6 6-2 in 2 ore e 17. Il croato non vinceva un torneo da Zagabria 2010. Per due set "Tipso" sogna di diventare il primo a vincere Mosca e San Pietroburgo nella stessa stagione e vede ridursi le sue chance, peraltro già scarse, di agganciare l'ultimo treno per sperare in un posto al Masters di Londra. Massimiliano Di Russo

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Russia Tennis Open - Cilic
Russia Tennis Open - Cilic

Prima d’iniziare, una dato: dal 1995, anno in cui fu organizzato per la prima volta l’Open di San Pietroburgo, solo in una circostanza non si è presentato in finale un giocatore di casa in almeno uno tra questo torneo e la Kremlin Cup.

Era il 2003 e in entrambi gli atti conclusivi fu sconfitto Sargis Sargsian, che peraltro nacque quando l’Armenia faceva ancora parte dell’Unione Sovietica.

Quest’anno, dopo la prima finale serba della storia di questo sport giocata a Mosca e vinta da Tipsarevic contro Troicki, per la seconda volta nessun giocatore russo è stato in grado di spingersi sino in fondo: è ancora il numero tredici del mondo a scendere in campo per il titolo e per provare a centrare l’accoppiata di tornei in terra russa mai riuscita a nessuno. Prova a contrastarlo Marin Cilic, tre volte finalista quest’anno e alla ricerca di un’affermazione che manca dall’Open di Zagabria del 2010.

I precedenti sono tutti a favore del tennista croato, ma va detto che l’unica vittoria di Tipsarevic su sei sfide disputate è stata ottenuta proprio quest’anno a Miami e che indubbiamente Janko, con i due tornei vinti in questo mese, insieme ad Andy Murray è il giocatore più in forma del momento.

Si parte con Cilic alla battuta e si capisce subito – senza sorprendersi- quale sarà il leitmotiv della partita: entrambi poco propensi ai colpi d’approccio, i due tennisti appaiono costantemente alla ricerca dell’iniziativa da fondocampo cercando di “sfondare” e chiudere lo scambio il prima possibile.

Ciò che sembra mancare nei primi game è la consueta solidità al servizio, soprattutto da parte del croato che non arriva neanche al 60% di prime: se a ciò si aggiunge qualche errore evitabile, specie di dritto, si comprende come mai l’allievo di Bob Brett palesi nel secondo e terzo game di battuta qualche difficoltà di troppo nel tenere il servizio, nonostante di fatto non conceda alcuna palla break.

Nel quinto gioco arriva un po’ a sorpresa il break per Cilic, grazie a un rovescio in rete dell’avversario e al successivo schiaffo al volo vincente di dritto, e con esso la svolta del set: al cospetto di un Tipsarevic polemico e dal body language tutt’altro che positivo, al croato basta amministrare agevolmente i restanti due turni di servizio per chiudere la prima frazione per 6 giochi a 3 in 38 minuti con un dritto imprendibile al primo set point a disposizione.

Il secondo set si apre nel migliore dei modi per Tipsarevic: dopo aver mantenuto agevolmente la battuta si procura subito due break point, convertendo il primo con un rovescio profondissimo che l’occhio di falco chiamato alla disperata da Cilic conferma sulla riga.

La musica sembra cambiata, il serbo appare meno distratto e più centrato, cercando più spesso il vincente di dritto e facendo muovere un Cilic se non altro vivo ma tornato alle consuete movenze bradi pesche. Nel sesto gioco Tipsarevic si procura un’altra palla break, giocata tutta all’attacco ma annullata da un pregevole pallonetto dell’avversario. E’ il preludio alla conquista del secondo set da parte di Tipsarevic, che arriva 41 minuti dopo la fine del primo e che si conclude con un passante di dritto sul quale Cilic non controlla la volée.

Nel primo game del terzo set, durato ben 11 minuti, Cilic dà l’impressione di accusare un po’ di stanchezza, con l’avversario che non sfrutta due palle break ottenute grazie a un rovescio lungo linea e un dritto in rete del croato. Durante il cambio di campo si assiste al consueto intervento del fisioterapista che medica il mignolo del piede destro e la coscia sinistra di Tipsarevic: al ritorno in campo sembra che sia il croato a beneficiare dei minuti in più di riposo, ma sulla palla break in suo favore è il serbo a prendere con coraggio la rete e ad annullarla.

La partita si fa equilibrata, con entrambi i tennisti attenti a mantenere i propri turni di battuta, nonostante la qualità degli scambi non sia eccelsa. Nel sesto gioco si giunge al punto di rottura: sul 15-40 Tipsarevic si aggrappa al servizio e si porta in parità, ma un rovescio sparacchiato fuori dopo uno scambio durissimo e una palla corta troppo lunga su cui Cilic si avventa regalano il break al croato.

Nel game successivo è ancora il ragazzo di Medjugorje a cavarsela brillantemente sul 30-30 grazie a due servizi che l’avversario non riesce a controllare. Tipsarevic sembra non averne più, solo la battuta gli permette di annullare due match point, ma sul terzo è un rovescio sbagliato a regalare la sesta vittoria nel circuito maggiore a Marin Cilic: finisce 6-3 3-6 6-2 dopo 2 ore e 17 minuti di gioco.

Sfuma così la conquista del terzo titolo in carriera per Tipsarevic, che si può consolare con un’ulteriore iniezione di punti in classifica e la conferma di uno stato di forma invidiabile – nonostante le tante chiamate nel corso del torneo del fisioterapista -, nonché di una competitività costantemente esibita durante tutto l’anno. Cilic invece pone fine a un digiuno che durava dal febbraio dello scorso anno e a una serie di quattro sconfitte consecutive in finale: solo l’anno prossimo ci dirà se si tratta di una vittoria casuale o di un ulteriore tassello di una carriera finalmente pronta a esplodere.

Massimiliano Di Russo

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