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22/11/2011 23:36 CEST - ATP WORLD TOUR FINALS

Che bello questo Roger Federer

TENNIS - Federer ha giocato una delle più belle partite che io ricordi ma la notizia del giorno è il ritiro di Andy Murray. Lo scozzese soffre di un problema inguinale, ma si sarebbe ritirato se avesse vinto il primo match contro David Ferrer? Purtroppo la formula Masters favorisce situazioni di questo tipo. Tsonga ha battuto Fish sfoderando alcune giocate spettacolari, favorite dalle sue notevoli doti atletiche. Da Londra, Rino Tommasi

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Il numero di centro della terza giornata di questo Masters doveva essere il 26° episodio della saga Nadal – Federer, invece lo è purtroppo diventata la conferenza stampa che a metà pomeriggio ci ha confermato quanto si temeva fin dalla sera precedente. Andy Murray, come molti altri giocatori prima di lui (Andre Agassi lo aveva fatto ben tre volte) dopo aver perso la prima partita ha deciso di abbandonare il torneo e sarà sostituito oggi dal seerbo Janko Tipsarevic, il primo dei non qualificati e che incasserà 50 mila dollari per essere rimasto a disposizione per un’evenienza che in questo tipo di torneo si è purtroppo verificata molte volte.

E’ inutile chiedersi che cosa sarebbe successo se Murray, come pure era possibile, avesse vinto il giorno prima la sua sfida con lo spagnolo Ferrer. Si sarebbe ugualmente ritirato o avrebbe ugualmente tentato di proseguire il torneo? Lo stesso Murray non lo ha escluso dicendo comuque che era stato meglio evitare di peggiorare la sua condizione fisica. “Stiramento inguinale” è stata la versione ufficiale ma vero o di comodo l’infortunio del giocatore scozzese sottolinea ancora una volta come la formula di questo torneo inevitabilmente lo espone a situazioni di questo tipo. Mi da fastidio ripetermi sui un argomento che ho tratta molte volte da quando, nell’ormai lontano 1972, ho seguito a Barcellona il mio primo Masters che sarebbe la competizione più simile ad un vero e proprio campionato del mondo che venisse giocata con le regole tradizionali del tennis, chi vince va avanti e chi perde va a casa.

Purtroppo, vista la qualità dei dirigenti che controllano l’ATP ci sono poche speranze che il Masters trovi finalmente la sua formula migliore, quella dell’eliminazione diretta. In attesa di Federer-Nadal, la giornata ha offerto una partita che il francese Tsonga ha vinto abbastanza facilmente contrio l’americano Mardy Fish.
Tra i due c ‘era un solo precedente, una vittoria in cinque set di Tsonga all’Open degli Stati Uniti dello scorso settembre, ed anche stavolta è andata nello stesso modo solo che la buona vena del francese ha impedito che il match si allungasse oltre l’ora e mezza, comprensiva di un tie-break (7 a 4 per Tsonga il primo set). Dopo di che il secondo set è stata una pura formalità. Non sono mancati gli scambi spettacolari , spesso possibili negli incontri di Tsonga che prima di essere un buon tennista è soprattutto un grande afleta. Mercoledì Tipsarevic giocherà il primo incontro con Berdych mentre in serata Djokovic dovrà sidare la regolarità di un mastino come David Ferrer.

E’ possibile che qualche appassionato di buona memoria ricordi di aver visto Roger Federer giocare meglio di come ha fatto l’altra sera contro il suo tradizionale avversario ma io non ci riesco.

Può anche darsi che alle insolite proporzioni del punteggio (6-3, 6-0 in un’ora esatta) abbia contribuito una incerta condizione del giocatore spagnolo, che non a caso non è’mai stato brillante nel finale di stagione ma le statistiche rendono giustizia a Federfer ricordandoci un bilancio a suo favore di 28 colpi vincenti di fronte a soli 8 errori.

Sembrava che Federer cercasse di portare al limite i propri rischi nella ricerca ossessiva della perfezione, certamente raggiunta nelle fasi iniziali del secondo set al punto da scoraggiare un lottatore come Nadal facendogli capirfe che non era la serata giusta.

Come avevo scritto in sede di presentazione è possibile che Federer trovi nella formnula di questo torneo e su questa superficie gli ingredienti migliori per portare il ivello del proprio gioco fuori dalla portata dei suoi rivali. Per questo sarà interessante rivederlo in semifinale e soprattutto in finale se si troverà di fronte il miglior giocatore della stagione, quel Novak Djokovic che non è stato straordinario nella prima uscita al punto da rischiare la sconfitta contro Berdych ma che probabilmente ha ancora a disposizione quakche margine di miglioramento.

Malgrado l’uscita di Murray abbia guastato la festa c’è ancora la possibilità di vedere del buon tennis, pretesa legittima quando ci sono in campo i migliori giocatori del mondo.

Rino Tommasi

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