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24/11/2011 00:16 CEST - ATP Finals

Jo-Wilfried Tsonga - 22.11.2011

Traduzione di Alessandro Mastroluca

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Agli Us Open hai battuto Fish in cinque set. Dopo il tiebreak nel primo, abbiamo pensato che saremmo rimasti qui a lungo. Ti diverti a giocare contro Mardy? C’è una ragione per cui giochi così bene contro di lui?
È bello giocare contro di lui perché è molto aggressivo, ha un bel tennis, viene a rete. Gioca in modo un po’ diverso dagli altri. È bello da vedere, non da giocarci contro (sorride). Ma quando ci affrontiamo è sempre un bello spettacolo per il pubblico.

Sei senza coach da aprile. Puoi dirci come è stato questo periodo? Che differenza c’è rispetto al lavoro con un coach?
Senza coach, hai più responsabilità. Devi essere davvero professionale. Questa credo sia la differenza. Io ho sentito di voler giocare ed essere senza un allenatore perché penso di avere ancora molte cose da imparare. È stato importante questo periodo per me.

Nel secondo set contro Federer sei sembrato quasi imbattibile. Oggi nel secondo eri più o meno su un altro pianeta. Come senti il livello del tuo tennis quando giochi così bene? Puoi battere chiunque giocando così? Puoi essere battuto?
Non lo so. Non so il mio livello migliore perché il tennis è un po’ difficile, ti può capitare di giocare bene due punti e poi mettere la palla dopo alla base della rete. È difficile. Ma quando sono molto aggressivo e metto molta pressione al mio avversario, posso giocarmela con chiunque.

Adesso affronti Rafa. Hai più fiducia dato che su questa superficie il suo topspin non è così forte?
Sì, naturalmente, meglio qui che sulla terra. L’ultima volta sul rosso per me è stata durissima. Ma dopodomani penso di avere delle chance. So che per lui non sarà facile brekkarmi. Rafa gioca lontano dalla riga, io posso entrare in campo, che è quello che mi piace. Spero sarà un vantaggio per me giocare indoor.

Sei stato distratto dalla discussione fra Mardy e l’arbitro nel primo set? Lui ha iniziato a giocare meglio e tu sei un po’ calato.
Sai, pensi sempre che non devi lasciarti disturbare. Nel momento in cui lo dici, è già fatta, sei già disturbato. Ogni volta che sei seduto e il tuo avversario grida verso l’arbitro cerchi di restare concentrato ma non è facile. Qualche volta capita anche a me, e va più o meno così. Capita di discutere con gli arbitri. Ma non so se è stato un bene per me o per lui.

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