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24/11/2011 23:00 CEST - ATP Finals

Roger Federer - 24.11.2011

Traduzione di Roberto Iuliano

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D. È difficile avere la stessa intensità quando sai che hai già vinto il gruppo?
ROGER FEDERER: In realtà no, perché sento di dare il 100% ogni volta che entro sul campo. È una questione di provare a fare la stessa cosa, sapendo che non ho un reale bisogno di vincere.
Ma comunque bisogna fare i complimenti a Mardy. Il primo set non è stato così a senso unico come suggerirebbe il punteggio, e nel secondo set ha giocato benissimo. Ha davvero iniziato a mettere dentro molti colpi. Pensavo che fosse in grado di mantenere quel livello nel terzo set, quindi sono stato felice di fare il break decisivo subito e poi ho gestito il vantaggio.
Sicuramente ho sofferto un po' oggi, ma pensavo che fosse più dovuto alle circostanze, come hai detto tu, e Mardy in realtà ha giocato bene per gran parte del match.

D. Questa vittoria ti porta a quota 37 nelle ATP Finals di tutti tempi, a due lunghezze dal record di Lendl. Quanto è importante l’ eredità tennistica che lasci, a questo punto della tua carriera?
ROGER FEDERER: Non sapevo di questi numeri. Sono felice di essere riuscito a vincere oggi solo perché questo mi permette di entrare bene nelle semifinali tra un paio di giorni.
Sì, sono sorpreso di quanto bene sia sempre andata alle ATP Finals per me perché questi sono forse i match più duri e più difficili da giocare durante l'anno, perché è al meglio dei 3 set, contro giocatori top ten, e indoor, dove pochi colpi di solito decidono davvero il risultato del match.
Direi che gioco anche un po' per i record, per la mia eredità tennistica e per la storia. Semplicemente cerco di andare avanti senza pensarci perché non ho alcuna intenzione di ritirarmi. Quindi posso concentrarmi solo sul giocare a tennis in questo momento.

D. Mi sorprende vedere che stai facendo molti più vincenti di rovescio questa settimana. Ci stai mettendo più top spin? C'è qualcosa che stai facendo diversamente?
ROGER FEDERER: Penso che sto colpendo bene di rovescio. La stessa cosa già a Parigi. Ma lì era perché le condizioni erano più lente, e avevo più tempo per preparare il colpo.
Ma è vero, credo di aver preso più sicurezza da quella parte. Se vario un po' il gioco con un buon slice, qualche rovescio con più rotazione, posso anche variare con qualche accelerazione qualche volta. Credo che stia funzionando bene come variazione. È sempre stato un colpo piuttosto vario per me il rovescio. Ma, sono d'accordo, in particolare questa settimana e la settimana scorsa ha funzionato molto bene.

D. Puoi darci un aggiornamento sull'attuale stato del dibattito sulla lunghezza della stagione e se lo sciopero è ancora un'opzione?
ROGER FEDERER: No non è mai stata realmente una possibilità, secondo me. La stagione del prossimo anno sarà accorciata di due settimane. Credo che sia il massimo di quanto possiamo comprimerla perché altrimenti un sacco di tornei dovrebbero essere cancellati o dovremmo avere quattro tornei nella stessa settimana. E non credo sia una buona idea, a dir la verità, per il gioco.
Si, è un problema sorto qualche mese fa questa questione del boicottaggio. È una sciocchezza. Non succederà mai, le cose vanno bene in questo momento, quindi non vedo alcuna ragione per cui dovremmo boicottare. Non c'è assolutamente nessuna ragione.

D. Detto questo, non so se hai visto il match di Novak ieri sera. C'è forse la sensazione che qualcuno degli altri giocatori non abbia molta benzina nel serbatoio. Credi che lui ne abbia?
ROGER FEDERER: La stagione è sempre stata lunga, dura e stancante. Un tempo i giocatori giocavano sia il singolo che il doppio, adesso magari il gioco è diventato più fisico quindi giochiamo solo in singolo. Ma io gioco da 10 anni consecutivi più di 60 match all'anno, se non 90 qualche volta. Solo match singoli. Credo che sia un problema di gestire la tua programmazione.
Chissà, alla fine Novak potrebbe ancora vincere il torneo qui, nonostante ne parliamo in questo modo. Sappiamo che le cose possono cambiare molto velocemente, Rafa potrebbe ancora finire per vincere il torneo, così come Novak. Ecco perché dobbiamo aspettare e vedere.
Solo l'ultimo giorno possiamo sapere chi è stanco e chi non lo è, in questo momento è solo una questione inutile.

D. Sei diventato un tifoso dell'Arsenal? Stando seduto vicino a Thierry Henry, com'è andata ieri sera?
ROGER FEDERER: Thierry ovviamente è una leggenda del club, e mi ha detto "devi venire alla partita". Io ho risposto "fammi prima provare a battere Rafa, se passo il gruppo, ci sono buone possibilità che venga". Subito dopo la partita gli ho detto che sarei andato. È stata una gran cosa, stare seduto vicino a lui è stato interessante. Gli ho fatto una sacco di domande, gli ho chiesto: "perché giocano in questo modo?” “Perché fanno questo?” “In cosa è forte quel giocatore?" E lui è riuscito a spiegarmi tutte queste cose, è come un allenatore.
È stato molto interessante per me, mi sono divertito e credo che anche lui si sia divertito a farmi da guida. Lui è venuto qui e ha guardato un sacco di tennis, io gli ho fornito un sacco di biglietti e lui è stato molto felice di ripagarmi in questo modo. Ho avuto la possibilità di andare sul campo, negli spogliatoi, di conoscere i giocatori. E sono stati tutti molto felici.
È stato divertente per me andare a vedere il calcio inglese, non lo vedo spesso. 10 anni fa credo di essere andato a vedere Inghilterra-Argentina nel vecchio stadio di Wembley. L'unica partita di calcio che ho visto in Inghilterra. Ecco perché ero molto eccitato di avere la possibilità di andarci di nuovo.

D. Hai qualche pensiero sul suggerimento fatto da qualcuno che dovremmo passare ad un ranking di due anni nel tennis, come fanno nel golf, invece di un periodo di un solo anno?
ROGER FEDERER: È un'idea che non mi affascina molto perché credo che renderebbe le cose più noiose, ma è solo la mia opinione. Inoltre, in quanto presidente del Player Council, credo che non sia una cosa positiva per i giocatori di classifica più bassa. Credo che sarebbe molto difficile per loro fare grandi salti in classifica.
Mi piace il golf ma non saprei dirvi chi sono i primi 10 giocatori del ranking in questo momento, non saprei dirne nemmeno quattro. Credo che il ranking settimanale sia una delle cose migliori nel tennis. Piace anche a voi giornalisti, vi piace scrivere storie e fare dibattiti su quello che succede.
Se facciamo un ranking di due anni le cose sarebbero molto più lente e nulla si muoverebbe davvero. Non sono favorevole e, come presidente del Player Council, devo pensare anche agli interessi degli altri giocatori. So che potrebbe essere una cosa positiva per me o per Rafa o per altri grandi giocatori perché noi vorremmo stare al top per molto tempo, per perdere posizioni ci vorrebbe qualcosa di straordinario in un ranking di due anni. Ma per i giocatori di classifica inferiore non credo sarebbe una cosa positiva e quindi non posso essere favorevole a questa proposta.

D. Tu sei un simbolo del tennis, considerando la tua passione per il gioco, hai mai è considerato di diventare presidente della ATP in futuro?
ROGER FEDERER: Io? No, sono molto felice in questo momento da giocatore. Ma è un ruolo molto importante, non prendiamoci in giro, ho avuto vari presidenti nella mia vita da giocatore, ed ho capito quanto importante sia questo ruolo. Una persona tra i tornei e i giocatori, che deve comprendere entrambe le parti. Alla fine è il consiglio che prende le decisioni, e noi giocatori possiamo solo parlare con loro e dargli la nostra opinione, e poi vedere cosa decidono.
Credo sia un lavoro molto difficile da fare, in tutta onestà, perché fai sempre un torto a qualcuno da una delle due parti. Ma credo sia una cosa positiva che i giocatori di vertice siano coinvolti. Alla fine questo dibattito adesso sulla posizione di presidente della ATP, dopo Adam Helfant, è ancora interessante ed è ancora in corso. Non è stata presa ancora nessuna decisione. Saranno dei mesi interessanti per vedere cosa succede, ne sono sicuro.

D. Se non ti dispiace vorrei riguardare un attimo la finale di Basilea contro N, l'impressione su di lui e cosa pensi del suo potenziale per il futuro?
ROGER FEDERER: Ho sempre saputo che aveva un gran potenziale, ho sempre visto un giocatore di grande talento di fronte a me ogni volta che giocato contro di lui, già quando aveva 17 anni, cioè cinque anni fa quando l’ho incrociato per la prima volta.
Per me è stato bello vedere l’exploit che ha fatto a Shanghai e poi anche a Basilea, entrando con una wildcard e poi arrivando fino alla finale, battendo Djokovic e Berdych, due giocatori che hanno avuto davvero una grande stagione.
Giocare contro di lui in finale ad una cosa speciale perché io so che il Giappone è un paese che è molto eccitato riguardo un giocatore come Kei. Sono sicuro che sarà un grande giocatore, ma solo il futuro ci dirà se entrerà nella top 10, o magari nella top 5. Ma sicuramente credo che abbia il potenziale e che sia un ottimo giocatore.

D. Ti stai avvicinando di nuovo al numero 3, cosa significherebbe per te raggiungerlo di nuovo?
ROGER FEDERER: Non so cosa dovrei fare per tornare numero 3, e non mi interessa particolarmente.

D. Se arrivi in finale…
ROGER FEDERER: Non cambierà nulla per le teste di serie dell'Australian Open, quindi per questo motivo non mi cambia nulla, questa è la mia opinione.

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