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25/11/2011 21:03 CEST - ATP FINALS PREVIEW

Gruppo A: che mal di testa!

TENNIS - Si conclude oggi anche il secondo gruppo, dove la situazione è molto meno chiara rispetto al girone B. Il solo Tipsarevic gioca infatti senza niente in palio: Ferrer è qualificato ma non è sicuro del primo posto, Djokovic può passare o uscire sia vincendo che perdendo, Berdych per essere sicuro di arrivare in semifinale deve vincere in due set. Ancora una volta il Master dà spazio a troppi scenari. Riccardo Nuziale

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CLASSIFICA GRUPPO A (bilancio partite-set-game)

1 David Ferrer 2-0 4-0 25-13
2 Novak Djokovic 1-1 2-3 20-27
3 Tomas Berdych 1-1 3-3 30-31
4 Janko Tipsarevic 0-1 1-2 15-15
Andy Murray 0-1 0-2 9-13

Il mal di testa del calcolo delle possibilità e le parole del grande Rino, ripetute ogni anno (per il fastidio dei neofiti), che diventano prepotentemente attualità: la formula del Master non va. Perché dà la possibilità di arrivare per l’ennesima volta all’ultima giornata con un caleidoscopio di possibili esiti diversi che vanno ben oltre il concetto di eliminazione diretta e che danno adito a pensieri maliziosi circa i calcoli che i tennisti possano fare prima di entrare in campo.

Se infatti ieri la situazione era molto chiara (Federer già matematicamente primo, Fish eliminato, Tsonga e Nadal si giocavano il secondo posto con lo scontro diretto), oggi le uniche certezze è che David Ferrer è già qualificato e che Janko Tipsarevic è fuori dai giochi. Il resto è un caos di ipotesi, dove Djokovic può passare o uscire sia vincendo che perdendo, dove Berdych deve assolutamente battere Ferrer (che giocherà comunque per il primo posto, evitando quindi Federer), ma non potrebbe essergli sufficiente per arrivare in semifinale.

Questi sono i possibili scenari:
1) indipendentemente dall’entità del risultato, se Ferrer batte Berdych, lo spagnolo si qualifica come primo e Djokovic come secondo (che quest’ultimo perda o vinca è indifferente).
2) indipendentemente dall’entità dei risultati, se Berdych batte Ferrer e Tipsarevic batte Djokovic, il ceco passa come primo e lo spagnolo come secondo.
3) se Djokovic batte Tipsarevic in due set e Berdych fa altrettanto, Ferrer passa come primo e Berdych come secondo.
4) se Djokovic batte Tipsarevic in due set e Berdych supera Ferrer in tre, quest’ultimo passa come primo e Djokovic come secondo.
5) se Djokovic batte Tipsarevic in tre set e Berdych supera Ferrer (non importa se in due o tre set), quest’ultimo passa come primo e Berdych come secondo.

Andiamo ora ad analizzare nello specifico le due partite.

N. Djokovic (1) vs J. Tipsarevic (9) (ore 15 italiane)
Head to head: 3-0
2011 US Open NY, U.S.A. Hard Q Djokovic 7-6(2), 6-7(3), 6-0, 3-0 RET
2011 Belgrade Serbia Clay S Djokovic W/O
2009 Belgrade Serbia Clay R16 Djokovic 6-2, 4-6, 6-0
2008 London / Queen's Club Great Britain Grass R16 Djokovic 2-6, 6-1, 6-4

Appena sufficiente e graziato dal solito Berdych cuor di coniglio nel match d’esordio, impalpabile e brutalizzato da un puntualissimo e implacabile Ferrer nella seconda partita. Questo è il Novak Djokovic visto finora a Londra, lontanissimo parente della macchina semindistruttibile ammirata fino alla finale di New York. Vistosamente giù di forma sia fisica che tennistica, fallosissimo con i due fondamentali da fondocampo, il serbo rischia non poco con il connazionale Tipsarevic. Il numero 2 di Serbia infatti, subentrato a Murray, sebbene non abbia mai battuto Nole nei tre precedenti, è sempre riuscito a metterlo in difficoltà (soprattutto due mesi fa a Flushing Meadows, giocando due grandi primi set) e, ancor più importante, con Berdych ha dimostrato di essere subito entrato in ottica Masters giocando una partita a tratti entusiasmante, seppur conclusa nel peggiore dei modi. Certo, i dubbi che la sudditanza psicologica nei confronti del “connazionale maggiore” si faccia sentire (soprattutto nell’ipotetico momento di dover chiudere la partita) e che in fondo, essendo già eliminato, il numero 9 del mondo possa non vivere il clima partita come nel match con Berdych, sono forti; ma in ogni caso è un match apertissimo, che Djokovic dovrà giocare con grande intensità, se non tennistica (cosa che attualmente non sembra poter fare), mentale.

D. Ferrer (5) vs T. Berdych (7) (non prima delle ore 21 italiane)
Head to head: 5-2
2010 Kuala Lumpur Malaysia Hard Q Ferrer 4-6, 7-5, 6-4
2007 ATP Masters Series Paris France Hard R16 Ferrer 6-4, 6-2
2007 World Team Championship Germany Clay RR Ferrer 6-1, 6-3
2006 Stuttgart Germany Clay S Ferrer 6-3, 7-5
2005 ATP Masters Series Hamburg Germany Clay R64 Berdych 6-2, 2-6, 6-3
2004 Palermo Italy Clay S Berdych 7-5, 6-4
2004 Gstaad Switzerland Clay R32 Ferrer 2-6, 6-3, 6-4

David Ferrer è finora l’unico giocatore a non aver ancora perso un set. Non male se si pensa che dodici mesi se ne tornò a casa senza che di set ne avesse vinto uno (sconfitte con Federer, Soderling e Murray) e che il veloce indoor non è esattamente casa sua, nonostante la finale 2007 proprio nel torneo dei maestri. Si potrebbe obiettare che ha affrontato Murray e Djokovic al sì e no (più no che sì) 50% delle loro possibilità, ma battere con questa sicurezza due Fab Four seppur menomati non è da tutti, come Fish e Berdych hanno dimostrato. Quest’ultimo ha manifestato infatti i suoi eterni pregi e difetti: a tratti è semplicemente ingiocabile, ma il killer instict, nonostante l’indubbia maturità arrivata negli ultimi due anni, non gli appartiene affatto. Lo dimostrano la scempiaggine con cui ha amministrato la partita contro Djokovic e la discontinuità che ha caratterizzato il suo match contro Tipsarevic.
Come se non bastassero la forma strepitosa del suo avversario e i troppi alti e bassi del suo gioco a renderlo sfavorito, Berdych non può non considerare i precedenti contro lo spagnolo: non lo batte da sei anni e nelle uniche due occasioni che ha stretto la mano a Ferrer da vincitore è stato curiosamente sulla terra battuta. Sul veloce si sono affrontati nel 2007 a Bercy e lo scorso anno a Kuala Lumpur: in tutto il ceco ha vinto un set.
Se vorrà passare il turno Berdych dovrà quindi chiedere tantissimo non solo al suo invidiabile talento, ma anche alla sua tenuta mentale: il punteggio a montagne russe visto nei suoi primi due match lo vedrebbe largamente svantaggiato.

Riccardo Nuziale

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