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06/12/2011 18:22 CEST - COPPA DAVIS

Quale Coppa Davis nel 2012?

TENNIS – Subito dopo il trionfo di Siviglia, il team spagnolo si è…autosgretolato e molto probabilmente non sarà competitivo per la vittoria finale nel 2012. Quando i giocatori snelliscono la loro programmazione, la Davis è sempre il primo evento ad essere sacrificato. I dubbi di Federer e Djokovic. E allora potrebbe essere l’anno dell’Argentina, che avrebbe quasi sempre il fattore campo. Riccardo Bisti

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Non era mai capitato di assistere a un “disimpegno di squadra” come quello degli spagnoli subito dopo la conquista della loro quinta Insalatiera (la terza negli ultimi quattro anni). Che Rafael Nadal, David Ferrer, Feliciano Lopez e Fernando Verdasco potessero dire addio alla Davis era prevedibile. Negli ultimi anni, la disponibilità dei top-players spagnoli è stata elevatissima. Tre di loro non sono più giovanissimi, ed è normale che vogliano tirare il fiato. Ma la tempistica, in verità, ci è sembrata infelice. Ma come? Sputate sangue per (ri)vincere la coppona e poi dite addio? Il forfait che ha fatto più rumore è quello di Nadal: “Di sicuro non giocherò nel 2012. Ci sono le Olimpiadi, arrivo da anni in cui sono il tennista a giocare più partite, peraltro senza caricare eccessivamente la mia programmazione. E' impossibile giocare nel 2012, vedremo l'anno successivo. Per fortuna, la Spagna ha tanti buoni giocatori, quelli dietro di noi sapranno sostituirci egregiamente”. Non è un addio, a soli 25 anni non avrebbe senso (anche se Gaia Piccardi, sul Corriere della Sera, lo ha definito il 25enne "più attempato del mondo”). Le Olimpiadi sono un obiettivo concreto, ma la Davis che c’entra? I primi due turni si giocano molto prima dei Giochi, così come semifinali e finale. La realtà è amara: quando un tennista decide di snellire la programmazione, la Davis è spesso la prima a farne le spese. L’anno prossimo sarà così per Nadal, poi si vedrà. Più decisa la presa di posizione di Ferrer e Lopez. “Ferru” va per i 30 anni, Feliciano li ha già compiuti. Normale che vogliano tirare fuori il massimo dalla loro carriera individuale, anche perché la Davis l’hanno vinta già tre volte. “Non so se è la fine di un ciclo – ha detto Ferrer in conferenza stampa, arrampicandosi un po’ sugli specchi – ma sarà difficile ritrovarsi tutti e quattro in Coppa Davis”. Ancora più esplicito Lopez: “Ho dato tanto a questa squadra. La Davis mi ha fatto sentire importante, ma è il momento che giochino altri. Giochiamo da molti anni e questo presuppone un grande sforzo. Per Nadal e Ferrer in particolare, ma il discorso vale per tutti. A 30 anni il fisico non è come a 20: abbiamo bisogno di più riposo e allenamento. Non gioco per l'ITF, ma per il mio paese e i miei compagni. In Spagna c'è gente ottimamente preparata per rappresentarci". Il più incerto è Verdasco, che proprio alla Davis deve la svolta della sua carriera: fu la vittoria nel 2008 a dargli lo slancio per la stagione successiva, in cui entrò stabilmente tra i top 10. Il madrileno non si è sbilanciato, ma non ha confermato la sua disponibilità per il 2012.

Tabellone abbordabile fino alla semifinale
E’ dunque possibile che il primo turno del 2012, quando la Spagna affronterà il Kazakistan, vedrà in campo tanti volti nuovi. E non è sicuro che in panchina ci sia Albert Costa, vincitore di due Davis in tre anni di capitanato. “Adesso mi prenderò una settimana di vacanza – ha detto Costa, che faceva parte del team campione nel 2000 – poi mi incontrerò con il Presidente Escanuela per pianificare il futuro”. Emilio Sanchez, suo predecessore, era rimasto in sella tre anni prima di dimettersi dopo il trionfo del 2008. Chissà se Albert avrà voglia di andare avanti senza il supporto dei top-players. “Adesso ci sarà un rinnovamento – ha detto proprio Emilio Sanchez intervenendo a “Radio Sportiva” – il prossimo anno sarà dura, poi ci sono le Olimpiadi. Almagro e gli altri nuovi potranno andare avanti bene nei primi turni, poi col tempo Nadal e gli altri potrebbero tornare sui loro passi, anche perché la Davis è un’emozione unica”. In realtà il tabellone è abbastanza favorevole: contro il Kazakistan non dovrebbero esserci problemi, mentre un quarto di finale in Russia (o in casa contro l’Austria) sarebbe comunque alla portata di Almagro, Granollers e compagni. Ben più difficile l’eventuale semifinale contro Francia, Svizzera o Stati Uniti. In quel caso, le Furie Rosse avrebbero bisogno della loro migliore formazione.

Sogni svizzeri, speranze argentine
Negli ultimi anni, la Spagna ha saputo essere più forte di una formula che sembra fatta apposta per mettere in difficoltà le nazioni più competitive. Con quattro singolari e un doppio, per vincere la Coppa basta “un giocatore e mezzo”, per dirla con Rino Tommasi. Senza la Spagna al top, dunque, l’edizione del 2012 si presenta come una delle più equilibrate di sempre. Il bello della Davis è anche questo: negli Slam i pronostici sono netti, quasi scontati. Invece non sai mai chi alzerà l’Insalatiera. Il 2012 potrebbe anche essere l’anno della Svizzera di Roger Federer, di nuovo nel World Group dopo un anno di purgatorio. Il tabellone, tuttavia, non è semplice. I rossocrociati ospiteranno gli Stati Uniti al primo turno, e in caso di vittoria andrebbero in Francia. Peggio di così non poteva essere. Paradossalmente, un’eventuale semifinale contro la Spagna “azzoppata” sarebbe il match più abbordabile, peraltro con il vantaggio del fattore campo. Ma è tutto da vedere: in un’intervista telefonica concessa qualche giorno fa al New York Times, Federer non ha sciolto i dubbi sulla sua partecipazione. E allora potrebbe essere l’anno buono per l’Argentina, disperatamente a caccia del primo successo. Perdendo a Siviglia, i sudamericani sono diventati la squadra con più finali all’attivo senza aver mai vinto il titolo (quattro, contro le tre della Romania e dell’India). Eppure nel 2012 avranno ottima chance di tornare in finale. L’ostacolo più difficile, paradossalmente, potrebbe essere il primo turno in Germania. Probabilmente i tedeschi prepareranno un campo rapidissimo, anche se Del Potro e Nalbandian non hanno certo problemi a giocare indoor. Nei quarti avrebbero la Croazia in casa, in semifinale una tra Repubblica Ceca o Serbia (Djokovic avrà voglia di sbattersi dopo essersi giocato il finale di stagione proprio a causa della Davis?), entrambe in casa. E il fattore campo, per l’albiceleste, vale ancora di più che per le altre nazioni. Insomma, è vero che la Davis non sempre rispetta le gerarchie e che la qualità non è sempre quella degli Slam. Ma il fascino, le emozioni e l’incertezza vanno oltre. Sanno andare oltre.

COPPA DAVIS 2012 - IL TABELLONE

Spagna-Kazakistan
Austria-Russia
Canada-Francia
Svizzera-Usa
Repubblica Ceca-Italia
Serbia-Svezia
Giappone-Croazia
Germania-Argentina

Riccardo Bisti

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