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21/12/2011 14:31 CEST - UFFICIALI DI GARA

Quegli strani rimborsi spese...

TENNIS - Paolo Sambuchi, ex membro del CCUG, ha denunciato alla Procura Federale alcune anomalie legate al suo settore, in particolare alcuni rimborsi spese messi a bilancio ma mai effettivamente corrisposti (anche se Ettore Marte, presidente del CCUG, smentì). Sono passati quasi 5 anni e la vicenda non è ancora finita, nonostante il Procuratore abbia parlato di archiviazione.

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Riportiamo un articolo pubblicato nel settembre del 2008, in cui il giudice arbitro FIT Paolo Sambuchi segnalava alcune anomalie relative alla sua categoria. Molto strani, in particolare, i rimborsi agli ufficiali di gara ma mai effettivamente percepiti. A seguito di quell'intervista arrivò la replica di Ettore Marte, attuale presidente del CCUG, il quale sostenne che i rimborsi spese furono effettuati in modo assolutamente regolare. Secondo Marte, le notule effettivamente pagate corrispondevano. "Eventuali errori nell’elaborazione del tabulato riepilogativo redatto al solo scopo ed uso interno al CCUG - scrisse Marte - non sono andati ad interferire con i rimborsi stessi". C'è però un interrogativo. Perchè la Procura Federale non ha archiviato il tutto? Sambuchi, contattato da Tennis for Italy, ha avuto il suo ultimo contatto con il Procuratore Fulvio Brizio un paio d'anni fa presso un hotel di Genova. Brizio gli disse che avrebbero archiviato, ma ad oggi non gli è arrivata nessuna comunicazione. Ci si domanda il perchè. Di seguito, l'articolo pubblicato nel settembre 2008.

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Le voci di corridoio sono un flusso continuo. Arrivano notizie di ogni tipo, e spesso bisogna saper distinguere quelle attendibili da altre più fantasiose. Nell’ambiente ne circolava una secondo cui la Procura Federale avrebbe ricevuto una denuncia su alcune irregolarità ed anomalie riguardanti il settore degli Ufficiali di Gara. La voce sembrava attendibile, e circolava anche il nome di chi avrebbe inoltrato la denuncia: Paolo Sambuchi, ligure, ex membro del CCUG (Comitato Centrale Ufficiali di Gara). Per verificarlo, ci siamo rivolti direttamente alla fonte, che ha confermato: “Si, ho depositato una denuncia presso la Procura Federale. La procedura si sta prolungando in tempistiche secondo me inammissibili e per questo ho deciso di rivolgermi alla Procura della Repubblica per vedere se ci sono gli estremi di un reato di tipo penale”. Ok, una cosa alla volta. Ci siamo armati di registratore e taccuino e abbiamo raccolto la sua verità, nella speranza che (alla vigilia della riconferma di Angelo Binaghi quale Presidente FIT) si possa far luce su quanto accaduto.

Signor Sambuchi, si presenti per chi non la conosce. In particolare ci racconti il suo ruolo nel mondo del tennis.
“Ho sempre fatto il Giudice Arbitro di Gruppo A. Ho diretto le manifestazioni più importanti a livello nazionale, fino ad arrivare alla nomina presso il Comitato Centrale degli Ufficiali di Gara per il biennio 2005-2006. In quel periodo, insieme ai miei colleghi, abbiamo provato a risolvere almeno alcuni dei problemi che affliggono la categoria. Di sicuro mi sarebbe piaciuto continuare, anche perché sono emerse alcune cose che avrebbero potuto risolversi all’interno del Comitato. Invece, non essendo stato confermato, sono stato costretto a fare una denuncia presso la Procura Federale. Vista la gravità dei fatti da me denunciati, chiederò alla Procura della Repubblica se penserà di rilevare nei documenti da me presentati una qualche possibilità di reato penale”.

Quali sono i fatti che lei ha denunciato presso la Procura?
“Sono di duplice natura. Il primo è espressamente tecnico. Io ero delegato di zona per Liguria, Piemonte e Valle D’Aosta. Nella mia regione (la Liguria) ho riscontrato diverse anomalie in merito al settore degli Ufficiali di Gara”.

Che tipo di anomalie?
“Le faccio qualche esempio, con una premessa: nei primi tempi, quando era ancora in vita l’amico Eugenio Gollo, consigliere FIT (oggi purtroppo scomparso), certe cose si riuscivano a tamponare. Venuto a mancare Gollo non ho più potuto fare nulla, mi sono trovato davanti ad una specie di muro. Ho fatto una relazione in cui denunciavo irregolarità come queste: incontri a squadre disputati senza arbitraggio; referti in cui non venivano messi i nomi degli arbitri, o addirittura venivano messi a caso; tornei disputati senza autorizzazione, in cui il programma/regolamento non veniva esposto; oppure tornei con in campo giocatori sprovvisti di tessera agonistica. In merito a questo, va detto che se un giocatore senza tessera FIT gioca un torneo e si fa male, il Giudice Arbitro è perseguibile penalmente. Altra cosa rilevante: il giocatore senza tessera, nel momento in cui si iscrive al torneo, paga la quota FIT. Questa quota non può essere rimessa alla FIT”.

Sta dicendo che le quote FIT versate dai non tesserati sono soldi che rimangono al club organizzatore del torneo?
“Non vedo come possano arrivare alla FIT, perché come si fa a mandare il nominativo di un giocatore che non ha titolo a partecipare a quel torneo? Ovviamente è una supposizione, perché non so cosa sia effettivamente successo. Altra cosa: la riunione della Sezione Regionale. Secondo l’articolo 16 del regolamento degli Ufficiali di Gara deve essere indetta dal direttivo almeno due volte l’anno. In Liguria sono anni e anni che non viene fatta. Su pressione del CCUG (e mia personale) ne venne indetta una, che però non aveva titolo di essere ritenuta come tale. Era una semplice riunione di aggiornamento. Io segnalai l’anomalia, così l’ordine del giorno venne corretto e mandato solo al sottoscritto. Tutti gli altri partecipanti, al contrario, credevano di aver preso parte ad una semplice riunione di aggiornamento. Feci una relazione, che non mi risulta essere stata messa agli atti. Ci sarebbero altre irregolarità, come alcune norme in contrasto con le Carte Federali: vedi gli incontri di serie C a squadre giocati in impianti non idonei. I dettagli sono tutti segnalati nella mia denuncia”.

Questo tipo di irregolarità che sanzioni comporterebbero?
“Non è mio compito dirlo, è qualcosa di competenza della Giustizia Sportiva. Ad ogni modo penso che si possa andare dal semplice richiamo, all’invito a comportarsi diversamente, fino alla gravità estrema del commissariamento del Comitato Regionale. Non è questo il caso, ma secondo me sono stati fatti commissariamenti per questioni anche meno gravi”.

Questa era la parte di irregolarità che lei ha definito “tecniche”. Vogliamo parlare delle altre, quelle relative ai rimborsi degli ufficiali di gara?
“In questo caso non parlerei di irregolarità, perché non spetta a me dirlo. Io mi limito a riportare i fatti: quando in sede di riunione di CCUG venne presentato il bilancio relativo ai rimborsi di serie A2 e serie B del 2005, io chiesi i dettagli dei rimborsi spese per le regioni di mia competenza. Non ci furono problemi e ho avuto quelli relativi a tutta Italia. Osservandoli, ho visto delle cose che non quadravano: rimborsi di chilometraggi di ufficiali di gara per muoversi nella stessa città. Esempio: per “spostarsi” da Genova a Genova sarebbe stato corrisposto un tot relativo a 100 km di percorrenza. Conoscevo colleghi a cui sarebbero state corrisposte queste cifre: li ho contattati telefonicamente è mi è stato detto che non era assolutamente vero. Mi sono stati inviati i rimborsi spese effettivamente ricevuti, che erano forfettari. Pensi che uno degli elementi in questione non ha neanche la patente…Poi ho anche visto rimborsi corrisposti due volte”.

Per essere più chiari: il bilancio dice una cosa, mentre le cifre effettivamente ricevute dagli Ufficiali di Gara sono diverse?
“Esatto”.

Quindi si crea un surplus di denaro a bilancio?
“Penso di si. Io posso solo dire che le cifre in dettaglio corrispondono perfettamente a quelle messe in bilancio. Non voglio accusare nessuno, la mia è una semplice segnalazione che l’articolo 3 del regolamento di giustizia impone: “Obbligo di denuncia e collaborazione”.

Qual è stato l’iter burocratico da lei percorso?
“Prima ho segnalato la cosa direttamente al Comitato Centrale, nella fattispecie al presidente Ettore Marte (che ricopre tuttora la carica). Mi disse di inviargli tutta la documentazione, anche se secondo me poteva procurarsela presso gli uffici FIT. Dopo un po’ di tempo mi disse che sarebbe andato alla Procura Federale. Dal momento che denunce alla Procura non ne sono mai arrivate, decisi di farlo io in prima persona”.

Le tempistiche?
“Le prime segnalazioni le ho fatte nel 2006. Poi non sono stato riconfermato, così il 16 aprile del 2007 ho presentato la mia denuncia presso la Procura Federale. Nel frattempo c’erano altre persone che, avendo fatto parte del CCUG, avevano qualcosa da dire. Eravamo in tre e volevamo parlare con il presidente FIT Angelo Binaghi. Senza intenti polemici, solo per metterlo al corrente della cosa. Nel luglio del 2007 abbiamo chiesto un colloquio con lui su argomenti legati alla Giustizia Sportiva, in stretta connessione con il settore arbitrale. Non abbiamo ricevuto risposta. Arrivati a novembre, ho provato più volte a chiamare la segreteria federale. Le risposte sono state sempre di questo tipo: “C’è una marea di procedimenti”, “I Procuratori Federali hanno anche altre cose da fare”, “Il Procuratore deve ancora fare degli interrogatori”, “Il Procuratore potrebbe essere in ferie”. Il 23 novembre ho messo al corrente il Presidente del CONI Giovanni Petrucci, cui ho scritto due righe allegando la mia denuncia”.

E arriviamo al 2008.
Il Procuratore Federale mi ha poi convocato il 22 febbraio 2008. Mi sarei aspettato qualche riscontro in più, almeno secondo quanto previsto dall’articolo 48, secondo cui “I termini per l’espletamento delle indagini e del giudizio sono di 90 giorni per la fase istruttoria”. L’ultimo colloquio risale al 21 agosto, quando il Procuratore “Doveva ancora decidere”. Oggi, 5 settembre, ancora nulla. Per cui adesso non mi resta che rivolgermi alla Procura della Repubblica”.

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