24/12/2011 02:22 CEST - Personaggi
Dolgopolov, Il mago 2.0
TENNIS - Fabrice "Le magicien" Santoro era considerato l'emblema del tennis anticonformista, il simbolo della fantasia al potere in un mondo dominato dalla forza fisica. Dopo il suo ritiro, il suo posto è stato preso dal "guru" Alexander Dolgopolov. Un po' meno stratega, ma molto più matto, quest'anno ha irretito Ferrer, Tsonga e Soderling e chiuso la stagione da numero 15 del mondo. Oscar Martelli
Negli anni 90 e 2000 “Le magicien” Fabrice Santoro era considerato, in un mondo di super atleti caratterizzato da potenza e forza fisica, l'emblema del tennis anticonformista, il suo fisico esile ma allo stesso tempo veloce ed agile e il suo gioco condito da slice, smorzate, volèe, cambi di ritmo e discese in controtempo lo facevano apparire una vera e propria mosca bianca del circuito.
Anche se nel suo palmares di singolarista non sono presenti né trofei del Grande Slam né Master 1000, il pubblico ha sempre seguito con grande passione e interesse le sue innumerevoli esibizioni di tennis spettacolo, in cui la fantasia era sempre accompagnata da una sagacia tattica rara; dietro ad ogni colpo funambolico vi era sempre un'idea, nulla era lasciato al caso.
Santoro era sinonimo di divertimento per gli spettatori, non certo per i suoi avversari i quali dovevano tenere sempre un livello di concentrazione elevatissimo per non andare in tilt (ne sa qualcosa il russo Marat Safin, che ha un biancio negativo di 7-2 negli scontri diretti con il transalpino).
Dopo il suo ritiro nel Gennaio del 2010, con la sconfitta al primo turno degli Australian Open contro il croato Marin Cilic, Fabrice ha lasciato vacante il posto di prestigiatore del circuito.
Non è passato moltissimo tempo da allora, ma forse un Mago versione 2.0 lo abbiamo trovato, certo non è come l'originale, tira più forte, non è bimane su entrambi i lati, è un po' meno stratega e molto più matto, però ha la stessa capacità di infiammare le folle con colpi mai banali e impensabili per la maggior parte degli altri giocatori.
Sto parlando dell'ucraino Alexandr Dolgopolov, talento purissimo del tennis contemporaneo; in questa stagione l'allievo di Jack Reader, coach alquanto unconventional, ha collezionato risultati importanti tra i quali spiccano la vittoria nel torneo di Umago , la finale a Costa do Sauipe, e i quarti di finale agli Australian Open dove è stato sconfitto in 4 set dal britannico Andy Murray.
Nel 2011 sono stati irretiti dal suo gioco caratterizzato da continue variazioni, giocatori del calibro di Soderling, Ferrer, Tsonga e il suo ranking è passato dal numero 48 di inizio anno all'attuale numero 15. Ci vorrebbe maggiore continuità di rendimento per poter puntare alla top ten, ma al momento questa parola non sembra rientrare nel dizionario di Dolgopolov.
Speriamo che l'ispirazione artistica di “The Dog”, così viene soprannominato, continui anche nelle stagioni a venire, mai come ora il tennis ha bisogno di giocatori creativi in grado di emozionare e sbalordire anche con giocate e tocchi sopraffini al limite tra follia e genialità.
Oscar Martelli
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