03/01/2012 19:11 CEST - La notizia
Murray e Lendl: bella scommessa
TENNIS - A fine 2011 è arrivata una notizia importante nel mondo del tennis. Lo scozzese ha scelto il suo nuovo coach, e ha fatto una scelta coraggiosa: Ivan Lendl, ex n.1 del mondo per 270 settimane, è alla prima esperienza da allenatore. Seguirà Andy a partire dall'Australian Open. Potrà finalmente lo scozzese trovare con il ceco una convinzione sufficiente a fargli vincere uno Slam? Un matrimonio che durerà? Rossana Capobianco
Mentre quasi tutti gli altri top-players erano impegnati -chi più, chi meno- negli Emirati Arabi ad esibirsi per la fine dell'anno al fine di ricevere in regalo un cospicuo assegno, nel complesso mondo di Andy Murray qualcosa si stava schiarendo: una decisione, poi divenuta rivelazione.
E' stato lo stesso scozzese ad annunciarlo, e come spesso succede ormai, non si è affidato ad una conferenza stampa, ma lo ha semplicemente scritto sulla propria ufficiale pagina di Facebook:
“Sono molto felice di annunciare che Ivan Lendl è il mio nuovo allenatore full-time; il suo impatto sul gioco del tennis non è neanche in discussione e porta esperienza e conoscenza che pochi altri hanno, specie a livello di Slam”.
Inutile dire che la notizia in pochi minuti ha fatto il giro del web e dunque del mondo, nella giornata che chiudeva di fatto il 2011.
Lendl e Murray, dunque: sicuramente un binomio affascinante, che scatena curiosità e fantasie. E naturalmente, come se il numero 4 del mondo ne avesse bisogno, aspettative e pressione.
Certamente, stiamo parlando di una delle leggende di questo sport: il ceco aveva/ha caratteristiche caratteriali forse diametralmente opposte a Murray, e questo non può che essere un bene.
Ma ci si chiede, soprattutto: quali cambiamenti ed evoluzioni a livello tecnico e tattico può Lendl portare al gioco dello scozzese?
Come coach, Lendl è un assoluto novellino: la scelta di Andy è sicuramente coraggiosa e rischiosa.
“Sono veramente felice di lavorare con Andy. E' un talento unico e voglio aiutarlo a raggiungere i suoi obiettivi”, ha affermato Ivan.
Sicuramente John McEnroe, che una volta disse del suo grande nemico in campo: “E' molto egoista, certamente non il tipo di persona che tira fuori il meglio dagli altri”, non avrà un'opinione positiva di questa scelta. Ma con John non si può mai sapere.
Lendl, che è sempre stato abbastanza in ombra nel mondo tennistico dopo il proprio ritiro, non aveva mai mostrato alcun interesse ad allenare, e anche per questo sorprende questa nuova avventura sulla panchina di Murray, che dopo aver lasciato Londra a Novembre, è tornato in quella che è la propria base di allenamento in Florida e ha ripreso il discorso con Lendl, iniziato quasi un anno fa proprio a Key Biscayne, quando lo scozzese subì una dolorosa sconfitta da Donald Young, ancora provato per la sconfitta in finale a Melbourne contro Djokovic.
“L'ho chiamato una volta a Miami e ho parlato con lui a telefono: abbiamo parlato del mio gioco e mi è molto piaciuto quello che mi ha detto, quindi ci siamo incontrati e da lì è partito tutto. Credo che mentalmente potrà essermi molto d'aiuto per certe cose”.
La cosa veramente positiva e incoraggiante per Murray è che a prendere la decisione sia stato esclusivamente lui e che, dalle affermazioni che ha fatto, ne sembra totalmente convinto.
Possono esserci dubbi riguardo ai cambiamenti e alla propositività di gioco che Lendl può gradualmente portare al gioco del numero 4 del mondo, ma una cosa è certa: se Andy non fosse sicuro della scelta e si rifiutasse di seguire in consigli del ceco, risulterebbe inutile prima che poco proficua.
Il 2012 si apre dunque con una grande scommessa: questa volta Godot dovrà arrivare.
Rossana Capobianco
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