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06/01/2012 02:20 CEST - ATP Doha

Seppi strappa un set a Federer

TENNIS - Per la prima volta, Seppi riesce a vincere un set contro Federer. Ma nonostante la prestazione altalenante dello svizzero, Andreas non riesce a evitare l'ottava sconfitta in altrettanti confronti diretti. Federer chiude 6-3 5-7 6-4. In semifinale troverà Tsonga. Il francese ha dominato il mancino spagnolo Ramos 6-2 6-1. Bel match tra Nadal e Youzhny: Rafa si impone con un doppio 6-4. Davide Uccella

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Tsonga (3) vs Ramos- Vinolas 6-2 6-1

Il primo quarto in programma ci offre un abbinamento che, assieme alle ottime performances del mostro Seppi (non certo in carriera mostro da veloce), spezza in qualche modo un tabellone dove tutti i pronostici sono stati rispettati, con ben sette delle prime otto teste di serie al terzultimo atto di questo torneo.

PREVIEW

Ad aprire il programma sul centrale la sfida apparentmente impari tra il n.3 del seeding Jo-Wilfried Tsonga e l'iberico n.66 del ranking Albert Ramos-Vinolas.

Il semifinalista della scorsa edizione è reduce da due sfide a corrente alternata (contro il buon tunisino Jaziri e il nostro combattivo Cipolla), entrambe accomunate dal fattore vento, capace, quando intenso, di rendere piuttosto scentrato il gioco del transalpino, che però ritrova le giuste frequenze nei punti importanti, limitando gli avversari da fondo e impedendo con la potenza del suo diritto le loro discesa a rete.

Lo sfidante mancino, che dalle sue referenze assume tutti i tratti del terraiolo puro (lo scorso anno quarti a Bucarest ed Umago), gioca invece sempre meglio sul veloce: indicativi, in chiusura di stagione, le tante presenze in main draw nei tornei principali (Mosca, Vienna, Valencia e Parigi), ma soprattutto il secondo turno a Shanghai perso contro Dolgopolov partendo dalle qualificazioni. Superato Dimitri Tursunov in apertura per 7-5 6-2, beneficia al secondo del ritiro di Bogomolov Jr. per il riacutizzarsi dell'infortunio alla caviglia dello scorso anno, dispondendo di un'occasione ghiotta per migliorare ulteriormente la classifica: lo aspetta il terzo top-ten in carriera.

La cronaca

La cornice, nonostante il tempo sereno e poco ventoso, non è del tutto entusiasmante, e il match conferma sin dal'inizio i rapporti di forza.

Ramos si conferma debole e prevedibile al servizio, incostante sul rovescio. anticipa molto poco la palla e favorisce l'avversario,è chiaramente il diritto il perno del suo gioco, molto arrotato. Tsonga invece cerca da subito lo scambio pesante e profondo per poi sfondare oppure variare verticalmente con la smorzata. Così il francese, che governa i ritmi del confronto e gioca bene sui tagli (specialmente in back-spin), conquista subito il break, difendendolo poi in pura scioltezza nei due turni successivi, con ben 6 prime oltre al primo ace nel secondo gioco. Lo spagnolo classe '88 trova comunque la giusta lucidità per non perdersi: l'efficacia delle prime (spesso in campo, ma poco incisive) cresce leggermente, complice anche più di un errore in risposta del semifinalista di Wimbledon, e nel sesto gioco, entrando in ritmo con il suo amato diritto, chiude in anomalo si porta anche sul 15-30. Tsonga però sventa sempre tutto, prima servendo con profondità, poi cominciando a martellare sempre schiacciando il diritto dall'alto verso il basso.

La mobilità del transalpino cresce, e al settimo gioco si arriva alla terza palla break, dove il n.5, alla presenza di Nicolas Escudé (qui vincitore nel 2004), sfoggia una super difesa rispetto al tergicristallo di Ramos, e col passante di diritto in mezza corsa vola 5-2. Altri pochi minuti, e in appena 30' Tsonga fa suo il primo parziale con l'89% di prime palle e tre aces; Ramos, nonostante il 60% di prime, accusa un 3/17 di vinte sulla prima di servizio.

Nel secondo set si confermano nel gioco le costanti del primo: Tsonga appare in apertura leggermente più distratto e in ritardo, Ramos ringrazia, ma comunque vive di rimessa.L'andamento del match è tutto nelle mani di Tsonga, che con la combine servizio-diritto non trova argini. Se poi si aggiunge un rovescio che comincia a fare la differenza già dal terzo tiro, il 15-40 con break immediato sono una naturale conseguenza. Ramos opta quindi per un profilo più basso, e nonostante la pressione sul rovescio, sale prima 0-30 e poi 15-40 grazie a due errori di diritto di Tsonga .

Qui servirebbe coraggio giocando più d'anticipo, ma Tsonga con due prime e uno smash autorevole sulla seconda palla break ricuce presto andando ai vantaggi, dove vince alternando pure sciocchezze in pieno scambio e solidità al servizio. Superato il momento critico, si torna sui binari canonici, con Ramos che, provato dal gioco precedente, è subito sotto 0-30: c'è una buona discesa a rete con volèe di rovescio e un errore di diritto pareggiando i conti, ma l'inesperienza sul veloce paga, ed ora anche sulla diagonale di diritto, dove due errori viziati dalla robustezza di Tsonga consegnano al francese l'ulteriore allungo sul 4-1. Le prime non calano, ma anche Ramos è scoraggiato, patendo anche sul diritto (sulla cui diagonale Tsonga si esibisce a una mano), e fallendo anche su colpi a tutto braccio. Tsonga quando vuole fa punto, e se vuole, arriva già ai primi due match point, chiudendo la pratica in 1h'e 07' sul 6-2; 6-1. Servizio impeccabile nonostante i due veniali doppi falli (70% di prime palle) e dritto oliato per il francese, ma saldo winners- gratuiti troppo equilibrato (26-23), ma soprattutto rovescio troppo lento in timing, nonostante la crescita finale viziata anche dall'avversario: Federer potrebbe non concedere gli spazi di oggi.


Federer (2) vs Seppi 6-3 5-7 6-4

Passiamo alla gara più attesa per gli appassionati italiani, e cioè l'ottavo confronto tra Roger Federer e Andreas Seppi. Il bilancio è sconfortante considerando il 7-0 per lo svizzero (ultimo confronto 6-4 6-3 a Shanghai 2010), ma anche l'altoatesino sempre piuttosto remissivo, fatta eccezione per il "buon" 6-1 7-5 7-6 incassato al primo turno di Melbourne 2009 da un elvetico poi in formato de-luxe nei match successivi .

PREVIEW

Buoni segnali per il n.1 italiano, che battendo il più doppista Kubot e in secondo turno l'ex n.23 del mondo Garcia- Lopez, ottiene il miglior piazzamento di sempre in terra qatariana. Determinante il contrbuto di prime (67% e 72%), ma anche i tanti punti vinti in risposta (51% e 43%).

Di fronte però c'è un cavallo di razza in pieno rodaggio. Infatti, dopo le sconfitte di Abu-Dhabi, forse troppo perentorie, Federer ha passeggiato nei primi due turni, a sorpresa soprattutto contro Nikolay Davydenko. Certo, il russo non è quello tra 2009 e 2010, non è neanche quello della finale dello scorso anno, ma 25% dei punti sulla seconda 22% sui punti in risposta è stato davvero troppo poca. Federer invece non ha mai deluso al servizio, prime o seconde che siano, questi test sono però sembrati insufficienti rispetto alla debolezza di avversari che tengono il campo come possono.

La cronaca

Federer parte con palla in canna e servizio in tasca grazie a 5 prime fluidissime, ma apprezziamo anche un buon Seppi con un passante di rovescio in corsa sul lento attacco del n.2 del seeding. L'allievo di Sartori spinge troppo poco col servizio, e anche sul diritto, dove Federer può attaccare in tranquillità, anche a sventaglio in pieno scambio. Subito sotto l'italiano sul 15-40, e alla seconda opportunità, in chiusura verso rete col rovescio in top, lo svizzero conquista immediatamente il break, difeso a suo di prime e ritmi alti a cui Seppi non regge, nonostante la difesa. Il parziale è pesante: in 8' 3-0 e 12-1, ma Seppi da 15-30 nel gioco seguente firma il primo ace e salva l'emorragia. Il set sembra aver assunto un suo corso, ma la mobilità difensiva di Seppi stressa il diritto di Federer e si garantisce la prima palla break sul 1-3 30-40: non c'è poi bisogno che Seppi vada incontro, perchè il doppio fallo dell'elvetico, il primo del match, riporta il nostro connazionale sul 2-3.

La partita però sembra andare sistematicamente contro chi serve: basta infatti Federer non strafaccia e Seppi, con tante seconde e sul diritto troppo abbondante, riconsegna a zero il pallino del gioco, che ora lo svizzero non sembra più disposto a cedere: nel turno che segue prime a manetta e schema servizio-diritto in grande spolvero per il 5-2. Nei punti seguenti non molla la presa, sfruttando la scarsissima mobilità di Seppi, che al primo spostamento cede, ma il servizio comunque regge con due prime, e lo svizzerò si ritrova costretto a tardare la chiusura del set di un minuto circa: ancora efficacissimo lo schema servizio-diritto e perentorio 6-3 in 25' circa.

In apertura di secondo set Seppi meno rinunciatario, in risposta anzitutto e soprattutto sulla diagonale di diritto, mentre Federer, già meno granitico al servizio, è anche meno attento nei colpi di ribattuta, che spesso scivolano via: c'è quindi al secondo gioco un 0-40 favorevole al nostro n.38 del mondo. Due prime vincenti in extremis non bastano, e su uno spentissimo back di contenimento finito in rete, Seppi sale prima 2-0, poi autorevolmente 3-0 in un paio di minuti. Il 28enne acquista fiducia, sente meno pressione, ancora sul diritto e anche in cross, mentre Federer pecca troppo in controbalzo e forza di più, probabilmente ripensando agli errori commessi nel precedente turno di battuta.

Lo svizzero prova a ripuntare sul proficuo schema del primo set, ma le prime calano vistosamente e nello scambio non c'è più la solidità e la convinzione del primo parziale. Se poi si aggiunge la muraglia che Seppi ha eretto in ribattuta da fondo, la palla break conquistata sul 30-40 non è insensata. Lo svizzero rintuzza difendendo il gioco, sempre all'ultimo e col servizio, ma Seppi sembra essere pienamente in partita, e in tutti i fondamentali, coi piedi ben piantati in campo, giocando con intelligenza e metodo e costringendo Federer a improvvisare un po' senza l'appoggio della prima.

Si arriva quindi al secondo break favorevole a Seppi sugli sviluppi di un vincente di rovescio in discesa a rete. Il terzo sembra ormai imminente ma Federer ritrova il diritto, prima con una deliziosa stop-volley e poi pregevoli diagonali sul diritto, salendo sul 15-40 e poco dopo ottendendo il break su un banale errore di Seppi maturato col diritto in campo aperto, sebbene in controbalzo. Lo svizzero conferma la volatilità al servizio, e in pieno scambio non c'è padrone, ma la mano è ferma quando serve e il recupero può continuare. Seppi naufraga 0-40, con tante seconde, e torna a soffrire il ritrovato diritto avversario. Al primo tentativo, dopo uno scambio partito male e riequilibrato in difesa di solo polso, il 5-4 è realtà. Il colpo è duro, ma Seppi tira fuori il carattere e gioca a viso aperto, prima ottenendo con coraggio il 6-5, chiudendo il gioco con bel punto in cui combina back difensivo e rovescio lungo-linea, poi salendo 15-40, spizzando sempre la linea di fondo e conquistando la seconda partita alla prima opportunità, anche grazie all'ennesimo errore di diritto dello svizzero.

Il terzo set premia da subito l' affidabilità di gioco dell'italiano , che nel primo gioco non accusa alcuna pressione dal fondo, mentre Federer trova in scioltezza due aces che gli fanno pareggiare i conti e lo lanciano nel gioco seguente, dove ottiene due palle break grazie anche al gioco più lento di Seppi sul rovescio, con troppi back a suo carico. L'approccio dell'italiano nel momento critico è comunque coraggioso, prima con un ace poi con uno scambio affrontato piatto di rovescio, ma Federer riesce a guadagnare campo senza forzare, e Seppi è troppo lontano dalla riga quando tenta un impossibile parziale di rovescio. C'è dunque il break sul 2-1, e Federer, che difende poco dopo il servizio, offre anche un paio di variazioni a rete, con due discese poi chiuse in stop-volley: da menzionare anche in questo gioco uno splendido vincente in un lungo-linea di rovescio del nostro atleta, che nel turno di battuta seguente, sull'1-3, mette a segno un bell'ace in slice di seconda, confermando di esserci, così come a seguire sul 2-4.

L'esserci però dipende anche dalla resa di Federer al servizio: nell quinto gioco tiene a 0, nel settimo c'è un altro momento di appannamento dello svizzero, con più seconde e più scambi sul rovescio. Si ritrova prima 15-30, e poi ancora 30-40, con la prima di due palle-break a disposizione per Seppi. Ma prima la demi-volèe di rovescio a polso fermo, poi un banale errore avversario di diritto in controbalzo, e infine tre buone prime (di cui una centrale e una al corpo) permettono a Federer di dissipare il pericolo e di servire sul 5-4, centrando poco dopo la vittoria con il solito schema servizio esterno e diritto lungolinea. 6-3 5-7 6-4 per un Federer con tante palle break concesse, e un atteggiamento troppo altalenante sia al servizio che negli scambi da fondo.

Nadal (1) b. Youzhny (7) 6-3 6-4

PREVIEW
La loro storia insieme passa per tre importanti scontri diretti, tutti in prove dello Slam, sebbene l'ultimo confronto sia stato ampiamente favorevole all'iberico (6-2 6-3 6-4 in semifinale a New York). Gli altri due si sono giocati sempre a New York, nel 2006 (vinto dal russo 6-1 al quarto), e a Wimbledon nel 2007, dove in vantaggio per due set perse per un infortunio alla caviglia. C'è da ricordare infine un bel duello in 5 set nell' anno della vittoria di Safin a Melbourne, ma spicca anche un 6-0; 6-1 per il russo nella finale di Chennai nel 2008, ma ricordiamo anche che il maiorchino proveniva da un estenuante semifinale di quattro ore contro Moya.


La croonaca
La partita inizia subito nel segno dell'equilibrio e dell'intensità, sin dal primo gioco, e con tanti punti lottati. Nadal dalla risposta cerca di proporre un bel forcing sulle due diagonali col diritto, mentre il servizio del russo appare subito leggero e poco profondo. Youzhny concede subito due palle break, ma l'ottimo rovescio (impiegato soprattutto in difesa) e il primo ace premiano il 29enne risolvono il primo game in suo favore, nonostante le frequenti perdite di campo col diritto. A seguire i servizi di distinguono soprattutto per costanza di rendimento, ma sul piano del gioco i ritmi sono quelli che Nadal preferisce, con molti scambi serrati e a fil di riga.

Così si arriva al primo break point per il n.2 del mondo, maturato su errore di Youzhny (smash fuori misura). Seguono due magnifici scambi, in particolare quello sul 40-40, in cui a seguito di una smorzata in back del russo, c'è il recupero magico ma vano di Nadal, che poi dopo il lob avversario prova a chiudere in rovescio lungo-linea senza riuscirci. Lo spagnolo sembra già viaggiare a pieno regime, soprattutto al servizio e con tante soluzioni sicure, spesso in slice e pur non essendo esclusivamente veloci. Youzhny invece serve sempre meno prime, non decide mai col rovescio da fondo (complice la fenomenale difesa di Nadal e un'impostazione senza variazioni di ritmo che accorcino il campo), e poi, approcciandosi con titubanza a rete, perde il giusto timing nella volée e soffre la varietà di soluzioni in passante dello spagnolo, cedendo il servizio a 0 nel quinto gioco.

A questo break seguono giochi piuttosto piatti e monotoni, con scambi sempre molto intensi ma più errori gratuiti. La costante però resta il servizio di Nadal, che si assicura prima il 4-2 e poi il 5-3, nonostante un Youzhny dalla buona tenuta difensiva ma troppo debole per reggere un match di sola profondità e atletismo: terreno ideale per un Nadal che con 16 colpi vincenti si trova a due punti dal set sul 5-3 30-30. Il russo però con due prime si riserva una speranza. Una speranza che sembra alimentarsi con la buona chiamata a rete di Nadal per lo 0-15, e la resistenza stoica che gli vale il 30-30, ma ripetiamo, è sempre Nadal a comandare le danze, e , prima con lo smash a rimbalzo, poi in serve and volley si chiude il primo set per 6-4 in 50 minuti.

Con il secondo set l'intensità al servizio non cala, e pur con qualche errore fisiologico in più, la partita resta combattuta, anche grazie a uno Youzhny sempre più sorprendente: il russo infatti, pur faticando, colpendo da angoli improponibili e andando incontro ai tergicristalli di Nadal sa difendersi con grande coraggio , e non solo conquista il primo gioco, ma insidia anche lo spagnolo sul 30-40 nel secondo. E' la prima palla break dell'incontro in suo favore. Qui però si registra il discrimine fra i due favorevole a Nadal, che corre molto meno e costringe l'altro a correre tanto, abbinando questa scelta all'insistenza uso di prime in slice, decisivo per difendere il servizio sull' uno pari. Il tennis però mille sorprese, e i giocatori sanno essere deboli quanto talentuosi.

Infatti la difesa di Youzhny, nonostante le prime, inizia a collassare con una slavina di errori gratuiti, e Nadal, per mezzo di un ammirevole passante open-stance di rovescio si procurà la prima palla break sul 15-40, immediatamente concretizzatasi sul terzo errore nel gioco del russo classe '82. Il 2 volte campione di Wimbledon sale così 2-1, ma in conseguenza di due dritti banali, sciupati ingenuamente, si profilano nuovi vantaggi, risoltisi comunque a suo favore se poi lui offende col diritto e Youzhny fallisce persino sul top-spin di rovescio. Quest'ultimo dettaglio è forse la spia di di una fiducia che in pochi secondi cala vistosamente, sin dal rendimento al servizio: il russo inizia a lasciarsi andare, e fioccano diversi errori consecutivi, prima su colpi di ordinaria amministrazione, in pieno scambio poi anche nella discesa a rete sui cui sviluppi Nadal chiude il passante di diritto lungo-linea per il secondo break.

Sembra aprirsi una sorta di lungo garbage time, ma un inatteso calo di prime per Nadal (il più vistoso nel match), accanto alla decisa ripresa dell'avversario in difesa, favoriscono un 15-40 a cui segue uno scambio in cui è stavolta Youzhny a spostare Nadal, lavorandolo ai fianchi come mai prima d'ora con il rovescio: c'è quindi una piccola inversione di inerzia, con un break di otto punti a due che lascia ancora in verità qualche margine di discussione. Nadal però non ci sta, e liquida il suo turno ricosegnando perentoriamente il pallino nelle mani di Youzhny, che sfruttando la minore profondità dei colpi avversari, si sente più libero nella conduzione dello scambio, e tiene sul 5-4. Manca solo il sigillo per chiudere la pratica, ma Youzhny non concede proprio nulla, non riducendo di un metro la pressione su Nadal, che prima subisce l'avanzata a rete del russo poi, stecca di rovescio dopo il solito lungo scambio, infine cede al cambio di ritmo di Youzhny sullo scambio lungo, andando sul 15-40.

Qui serve il campione, e Nadal estrae dal cilindro due coniglietti: due splendide prime esterne (una piatta, l'altra in slice), che colmano lo strappo, ma Youzhny, nello scambio successivo, recupera un punto ormai chiuso e con un basso rovescio vincente si procura la terza palla break, poi sprecata, sempre di rovescio, ma in lungo linea, e al termine dell'ennesimo scambio estenuante di questo match. Nadal però sente la pressione, e la lentissima seconda offre a Youzhny i margini per uno scaltro dritto vincente lungolinea: quarta palla break, ma come le altre, ben cancellata da Nadal che prima serve al corpo, poi con una prima esterna piatta si garantisce il primo match point: è quello decisivo, chiuso a rete col diritto, per un 6-4 6-4 intenso, di notevole fattura, in una cornice non adatta vista la scarna affluenza di pubblico.

Davide Uccella

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