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16/02/2012 13:10 CEST - Rassegna nazionale

Nadal da prima pagina, fa scudo alla Spagna (Martucci). Djokovic a Ibrahimovic: "Ora mi offri una bella cena..." (Della Valle)

16-2-2012

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Nadal da prima pagina, fa scudo alla Spagna (Vincenzo Martucci, Gazzetta dello Sport 16-2-2012)

Federer? «Facile fare i gentlemen nella sua posizione». I francesi? «Ossessionati dal doping». Noah? «Intollerabile». Contador? «Notizia incredibile, non c'è nessuna prova definitiva ma gli hanno dato la pena massima... Deplorevole... Ha tutto il mio appoggio!». Lo sport spagnolo? «La spiegazione dei tanti, recenti, successi sta, certo, in un po' di fortuna, ma gli sforzi e la voglia di superarsi sono stati decisivi». In un mondo dominato da timori e compromessi, appena si libera dai legacci della lingua inglese, Rafa Nadal è l'unico campione di richiamo mondiale che prende decisamente posizione, e fa delle scelte. Anche su temi delicati, anche controcorrente, anche a scapito di immediate repliche. Ma non fa un passo indietro, orgogliosissimo portabandiera spagnolo all'Olimpiade di Londra dal 27 luglio.

Al Roland Garros, cioè a Parigi, cuore della Francia, Nadal non s'è mai sentito davvero amato. Eppure ha vinto il torneo più importante sulla terra rossa 6 volte negli ultimi 7 anni buttando giù dal piedistallo Bjorn Borg. E a Montecarlo — stessa lingua, ma situazione diversa — tornerà il 15 aprile a caccia dell'ottavo successo di fila per ritoccare un record già incredibile. Il super-mancino di Manacor soffre l'insistenza dei francesi: «Quest'anno mi hanno già fatto tre-quattro test, è impossibile imbrogliare. Non è concepibile barare. Il doping porta danni enormi allo sport e agli atleti e fa venire dubbi anche nei riguardi di altri atleti. Ma i nostri vicini, i francesi, sono un po' ossessionati dal doping: hanno esagerato, possono condizionare quello che la gente pensa dello sport spagnolo, e lo hanno fatto in malafede. Io non ho visto doping in giro, nel tennis, l'unico caso che ricordo è quello di Mariano Puerta, con cui ho giocato la finale del Roland Garros 2005». E, graffiato dall'ironia dell'ex collega, Yannick Noah, che parla della «pozione magica» degli atleti spagnoli, alla Asterix, attacca senza esitazione l'intoccabile moro di Francia: «Quel che ha detto è intollerabile, soprattutto da parte di qualcuno che conosce lo sport, e sa quanta professionalità esiste nel nostro mondo».

Rafa è umano e sincero. Rafa è vicino ai poveri, cioè ai secondi e ai terzi della classe tra i tennisti professionisti: quelli che non capiscono perché i montepremi dei tornei siano equiparati fra uomini e donne, e perché gli organizzatori non dividano gli introiti con gli attori, cioè loro. Agli Australian Open di gennaio— dove il biglietto della finale maschile costava più di quello della finale femminile! — il numero 2 del mondo avrebbe anche scioperato, per i peones, ma s'è bloccato davanti al «no» di Federer e al ani» di Djokovic. Denunciando peraltro, platealmente, il problema di un tennis sempre più fisico e sfibrante, che lascerà il segno. Rafa è orgoglioso di essere spagnolo, ha annunciato che avrebbe saltato la coppa Davis ma attraverso Toni, lo zio-allenatore, ha già riaperto uno spiraglio, a dispetto delle ginocchia a rischio: «Ci sono buone possibilità che giochi contro l'Austria, nel quarti del 6-8 aprile, se non avrà infortuni fra Indian Wells e Miami (…)

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Djokovic a Ibrahimovic: “Ora mi offri una bella cena…” (Fabiana Della Valle, Gazzetta dello Sport 16-2-2012)

Zlatan Ibrahimovic non si scompone neanche davanti a una vittoria per quattro a zero negli ottavi di finale di Champions. Così, quando l'amico Novak Djokovic, tifosissimo del Milan, lo invita a cena per festeggiare questa serata speciale, lo svedese accetta ma nicchia su chi pagherà il conto. «Meglio che paghi Nole - dice sorridendo - visto che lui ha fatto meglio di me: con tutti gli Slam che ha vinto se lo può permettere...». Il tennista numero uno al mondo era in tribuna insieme a suo fratello e un amico, poi è passato negli spogliatoi a salutare la squadra e prima di lasciare San Siro è stato protagonista di un siparietto televisivo con Ibra. «Ero sicuro che Zlatan non avrebbe sbagliato il rigore...», ha commentato (...) 

Djokovic ha buone sensazioni: «Più facile che io vinca il Grande Slam o il Milan in Champions? Lo scorso anno ci eravamo incontrati a Dubai e avevamo detto che loro avrebbero vinto lo scudetto e io una prova dello Slam. Loro hanno avuto il tricolore e io quattro Slam. Vedo una finale Milan-Barça: vinciamo 3-0».

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