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16/02/2012 21:03 CEST - Interviste

Federico Ferrero a ruota libera

TENNIS - Dalla coppa Davis, "a Ostrava non si poteva fare di meglio. Cipolla non c'era per non destabilizzare la squadra", all'argomento doping "andrebbe trattato con più tatto e con dati certi", Federico Ferrero, voce di Eurosport, e firma de L'Unità, dice la sua sul momento attuale del tennis. E sulla finale degli Australian Open ammette: "bella, ma sono più legato ad un altro tipo di gioco". Michele D'Alessio

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Federico Ferrero, voce dal 2005 di Eurosport per l'Italia e firma de L'Unità, concede ad Ubitennis.com un'intervista telefonica in cui tratta a 360° il momento del tennis attuale, italiano e non solo.

Federico partiamo dalla coppa Davis. A Ostrava era lecito aspettarsi qualcosa di meglio, oppure era un esito prevedibile?
In sostanza anche se Seppi avesse battuto Stepanek non sarebbe cambiato niente. Non c'erano margini, perchè quando incontri una squadra che ha giocatori nettamente più forti dei nostri, soprattutto su quella superficie, non vedo come ci potevano essere delle possibilità. Se Seppi avesse vinto il suo match forse la situazione cambiava nell'equilibrio, ma non nella sostanza. Una cosa mi viene da dire però: mi ha fatto abbastanza specie leggere e sentir dire che Bolelli ha giocato una bella partita. Secondo me Bolelli ha giocato una sua solita partita. E' il classico giocatore che fa una bellissima figura quando lo fai tirare da fermo,e quando poi non ha niente da perdere gioca ancora meglio. Ma sono i giocatori di livello un pò più basso quelli che danno il meglio quando non hanno niente da perdere. Non ho visto, quindi, tutti questi aspetti positivi.

Come ti spieghi la non convocazione di Cipolla?
Me la spiego col fatto che evidentemente il capitano è un conservatore. Posso solo presumere che non voglia assumersi grossi rischi perchè forse non vuole far litigare ulteriormente una squadra che di litigi ne ha già fatti fin troppi in questi ultimi anni. Immagino che se avesse convocato Cipolla, qualcuno avrebbe detto "ma come noi abbiamo giocato in serie B per anni, abbiamo riportato la squadra in serie A, e adesso tu fai giocare un altro?" Cosa che, per altro, al limite si poteva anche applicare con Seppi, ma siccome su quei terreni è nettamente l'italiano più forte, non si poteva farne a meno. In ogni caso, l'esclusione di Cipolla è stata una cosa ingiusta, secondo me. Lo si poteva convocare tranquillamente.

Che cosa salveresti dal weekend in Repubblica Ceca?
Da salvare secondo me non c'è molto. C'è da prendere atto che la squadra italiana è una squadra discreta, che può anche essere buona se messa nelle condizioni di esprimersi al meglio. E' una squadra che può vivacchiare in serie A se è fortunata nei sorteggi e altrimenti è costretta ogni volta a giocarsi lo spareggio per non tornare in serie B. Non capisco neanche chi si è sentito deluso. Deluso di che cosa? Quando gioca con una squadra più forte della tua, e perdi, ci può stare.

Tu al posto di Barazzutti avresti schierato la stessa coppia, Bracciali-Starace, per il doppio?
Per fortuna non sono al posto di Barazzutti (ride, ndr) tanto per cominciare, non cambiava niente. Se anche fossimo andati al sabato sull'uno pari e non sullo zero a due, il capitano ceco avrebbe comunque schierato la coppia più forte e a quel punto non avrebbe fatto giocare Cermak, ma avrebbe fatto giocare Berdych o Stepanek. Il capitano ceco ha giustificato il fatto di avere usato due singolaristi anche per il doppio perchè voleva chiudere la sfida già in due giornate. A maggior ragione se fosse stato sull'uno pari non si sarebbe permesso di rischiare un doppio meno forte quindi in ogni caso avrebbero giocato Berdych e Stepanek. Così facendo non cambiava niente, chiunque avrebbe schierato l'Italia la partita sarebbe stata persa.

Come leggi la debacle di Federer con la Svizzera?
Sicuramente da un punto di vista tecnico è stata una sconfitta molto grave per lui, perchè comunque in casa non perdeva da una vita, in Davis non perdeva dal 2003 contro Hewitt a Melbourne. Non so se sia stata una cosa così grave, sicuramente lo è dal punto di vista tecnico perchè per quanto Isner l'anno scorso abbia fatto vedere che sulla terra battuta veloce può giocare bene, per Federer è stato scioccante. Lo stesso Courier dopo la partita ha detto "non ho mai visto nessuno chiudere un match in quella maniera contro Federer". Quindi sicuramente per lui e per la Svizzera è stato un colpo pesante. Del resto è anche vero che nell'ultimo anno e mezzo succede di veder Federer perdere delle partite in maniera un pò preoccupante e non in linea con il suo standard di giocatore vincente contro i più deboli. Soltamente uno come lui in queste occasioni non perdona mai. Mi sembra avventato parlare di declino o di crisi, sicuramente c'è un declino rispetto agli anni del dominio ed è evidente ed è anche più che logico, sta nella natura delle cose. Tuttavia credo che quest'anno si possa ancora levare delle soddisfazioni, sicuramente punterà su Wimbledon e sulle olimpiadi che si giocano nello stesso posto e a poco tempo di distanza. E' un pò presto per darlo per finito.

Capitolo doping: dopo che Nadal si è schierato al fianco di Contador è successo il putiferio. Tu come la vedi?
Io credo che queste cose andrebbero trattate con un pò più di attenzione e meno scandalismo e con più tatto, ma l'impressione è che i giornalisti cerchino una notizia che dia scandalo per fare polemica e poi non se ne occupino seriamente. Dall'Operacio Puerto in poi, non è mai esistita un'inchiesta, fatta con i crismi, che svelasse quanto c'è di vero in quelle voci di corridoio che dicono che il doping è sempre tre passi avanti rispetto all'antidoping. Io credo che fino al momento in cui non si riuscirà a mettere le mani su documenti, su dossier, o su dichiarazioni veramente circostanziate, è anche inutile continuare a parlare di doping in questi termini. Io ricordo che Boris Becker, addirittura nel 1995, aveva accusato Muster di doping dopo la finale di Montecarlo. Successe che Gaudenzi e Muster giocarono la semifinale a Montecarlo e Muster finì all'ospedale disidratato dopo aver vinto la partita, e il giorno dopo si ripresentò fresco come una rosa e vinse 6-0 al quinto, con Becker che in conferenza stampa disse "è ora di finirla con questi giocatori che risorgono in mezzora perchè non è possibile, un corpo umano non si può riprendere da uno sforzo in quella maniera e non può giocare meglio dopo quattro ore di quanto non facesse a inizio partita". Sulla Spagna se ne sono dette di tutti i colori, sull'Argentina negli anni scorsi se ne sono dette altrettante e infatti qualche giocatore di alto livello è stato preso. Ma sinceramente finchè si tratta di Yannick Noah che dice che in giro c'è il doping e c'è gente che si allena in farmacia e non in palestra, io gli chiederei allora spiegaci in base a quali elementi dici queste cose, oppure te ne stai zitto.

Tornando al discorso tecnico, sai che c'è stata una diatriba su chi si è divertito vedendo la finale degli Australian open e chi invece ha mosso delle critiche. Tu da che parte stai?
Credo che dal punto di vista delle caratteristiche del tennis di oggi sia stata una partita straordinaria per intensità, per qualità dello sforzo atletico, e per la tenuta mentale, perchè bisogna essere dei mostri anche mentalmente per giocare una partita del genere. Avevo paura io per loro guardando la partita, mi domandavo con quale coraggio riescono a giocare uno scambio del genere così importante in questo momento del match con le risorse fisiche in via di esaurimento. Quindi grandissima ammirazione da un lato. Dall'altro devo dire che io ho preferito il tennis quando veniva giocato a tutto campo, e mi dispiace anche che questa mia posizione sia stata qualche volta equivocata, nel senso che mi è stato detto che io sono un nostalgico del serve and volley. Questo è vero fino a un certo punto, perchè ricordo che ci sono stati giocatori nel recente passato che non erano schiavi del serve and volley come Stefan Edberg per dire, ma erano giocatori che venivano definiti giocatori a tutto campo, ne cito uno su tutti: Boris Becker. Ma anche lo stesso Sampras. Erano giocatori che sapevano fare tutto e che facevano tutto in campo, aces, risposte vincenti, scambi da fondo, discese a rete. Il tennis era divertente anche per quello. Purtroppo ormai, e questo è un discorso lungo, quel tipo di tennis non si può più fare. Quindi il tennis ha perso una parte della sua tecnicità e della sua spettacolarità, e secondo me, in qualche modo questo aspetto andrebbe recuperato. Non ho nessuna critica da fare a due fenomeni come Djokovic e Nadal, la critica ce l'ho per chi ha fatto in modo che chi giocava un altro tipo di tennis fosse scoraggiato, e che ora o non si gioca più o che addirittura non viene neanche più insegnato, e questo mi dispiace.

In conclusione, parlaci del tuo nuovo libro "Alla fine della fiera". Spiegaci come è nata questa idea e come si è sviluppata.
Il libro è stato una felice coincidenza tra un'idea che io avevo in testa da tanti anni e una casa editrice importante (ADD, ndr) che si è interessata al mio lavoro. Ho conosciuto un editor della casa editrice e siamo arrivati a parlare di un tema che ultimamente è tornato molto di moda, ovvero quello di tangentopoli. Io già da ragazzino ero appassionato di cronaca giudiziaria, soprattutto quella legata all'inchiesta di "Mani Pulite" e la mia idea è stata quella di andare a recuperare dei personaggi che avevano fatto parte a vario titolo dei fatti di tangentopoli, e raccontare le loro storie cercando di fare un raffronto tra come era la società e la politica italiana vent'anni fa, e come è diventata adesso. E' stata un'esperienza molto interessante anche dal punto di vista professionale. Ho lasciato il mondo del tennis e mi sono occupato di tutt'altro, ho incontrato personaggi di alto livello, è stata una cosa divertente, impegnativa. Nel libro c'è una parte di spiegazione mia sui fatti di tangentopoli e una parte di interviste. In questo periodo sono i tour nelle librerie delle principali città italiane per presentarlo.
 

Michele D'Alessio

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