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17/02/2012 17:52 CEST - approfondimento

Qual è il destino di Victoria Azarenka?

TENNIS - Da quando sono terminati gli Australian Open il tormentone sulla reale leadership del tennis femminile si è finalmente placato. A Melbourne una nuova regina è stata incoronata con la schiacciante vittoria di Vika Azarenka su Maria Sharapova. Oggi il punto non è più capire se l’Azarenka è degna della posizione che occupa ma come la bielorussa gestirà il suo nuovo ruolo. Giacomo Fazio

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Forse era mancanza di rispetto nei confronti di Caroline Wozniacki che i suoi tornei ed ottimi piazzamenti li aveva sempre ottenuti ma alla danese mancava l’appeal della numero uno. Dei 18 tornei vinti in singolare non figurava nessun titolo del Grande Slam ed una sola finale raggiunta nel 2009 a New York. Le va dato il merito di essere riuscita, grazie alla costanza di risultati, a mantenere la prima posizione dall’11 ottobre 2010 fino a gennaio 2012 tranne che per una settimana nel febbraio 2011 in favore di Kim Clijsters. Purtroppo gran parte degli esperti considerano la vittoria di un major il requisito necessario per essere certificati come numeri uno.

Quindi oggi il punto non è più capire se l’Azarenka è degna della posizione che occupa ma come la bielorussa gestirà il suo nuovo ruolo.

Il recente scontro di Fed Cup tra gli Stati Uniti e la Bielorussia sarebbe stato il primo vero test per Victoria come campionessa Slam attesa magari dal big match con Serena Williams. Purtroppo la bielorussa è stata costretta alla panchina fermata da un mal di schiena e così gli Stati Uniti hanno finito per prevalere 5-0.

A confutare ogni dubbio sono arrivate a Doha tre vittorie impressionanti per la facilità con al quale ha annichilito le avversarie di turno: Mona Barthel, Simona Halep e Yanina Wickmayer. Nove giochi concessi al momento nel torneo e 15 vittorie consecutive nel 2012 senza aver mai perso. Prima di raggiungere il Qatar si è rilassata a Los Angeles guardando una partita dei Lakers ed ha partecipato come si addice ad una celebrità al "The Ellen DeGeneres Show".

Victoria ha così rilasciato un paio di dichiarazioni interessanti su come vede la sua nuova posizione: "Per me sarà tutto più difficile e tutte saranno più motivate a battermi ma voglio allenarmi come se fosse la numero 2 e non pensare di essere al primo posto. Naturalmente sono davvero orgogliosa ma voglio lavorare duro per mantenere la stessa motivazione che ho ora".

Venus che si è già trovata in passato nella stessa situazione ha posto l'accento su quanto sarà difficile nei prossimi mesi per la Azarenka rimanere concentrata: "Ogni giocatore è un po’ diverso ma se arrivi al numero 1 significa che sei in grado di gestire la pressione e che hai la forza di farlo. Non mi importava chi avevo di fronte e che avevo fatto l'anno precedente, non ho mai avuto problemi a difendere punti. La pressione non era su di me ma sui miei avversari”.

La vera sfida da qui in avanti sarà mantenere il vertice della classifica. E’ la campionessa in carica al Sony Ericsson Open e quindi ci saranno i primi 1000 punti da preservare. Poi i 700 conquistati nel 2011 come finalista sulla terra di Madrid la scorsa primavera ed i 900 della semifinale a Wimbledon. Quindi tutto concentrato nella parte centrale della stagione perché solo a fine anno ci saranno i punti della finale ai WTA Championships. Difendere questi punti è essenziale, in quanto vi è una differenza molto sottile tra Azarenka (8585) e le sue inseguitrici: No. 2 Maria Sharapova (7680), No. 3 Petra Kvitova (7320) e n 4. Caroline Wozniacki (7085), secondo la classifica del 13 febbraio.

Tatiana Poutchek, il capitano di Fed Cup della Bielorussia crede che la sua connazionale sia in grado di gestire questo nuovo status: "Penso che abbia il gioco per essere n.1, sarà difficile mantenerlo ma ha tutto per rimanere lì fino alla fine dell’anno."

La stessa Victoria è convinta di avere gli strumenti e la mentalità giusta per essere al top: "Ho sempre pensato che bisogna divertirsi quando fai qualcosa che ami e che ti piace fare anche se è difficile. Ho la sensazione di essere in una bolla quando sono in campo con tutta l’attenzione su di te. Quindi cerco di dare sempre il massimo. Questa è la mia battaglia e so che sarà difficile e che farà male Ho ancora tanti obiettivi che vorrei raggiungere e voglio solo continuare a lavorare duro e continuare a migliorare, perché mi sento come se non ci fosse in realtà un limite oltre il quale io non possa spingermi”.

 

Giacomo Fazio

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