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18/02/2012 17:15 CEST - approfondimento

La Svezia perde i pezzi

TENNIS - Da Borg a Soderling, passando per Edberg e Wilander, Jarryd e Nystrom, Carlsson e Pernfors. Miseria e nobiltà del tennis scandinavo, che ha sempre minore appeal. Lindell, numero 4 nazionale, decide di giocare per il Brasile, pur ritrovandosi davanti altri 14 tennisti verdeoro. Antonio Burruni

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C’era una volta la terra di Bjorn Borg, dio del tennis, che negli Anni Settanta imperversava sui campi da tennis e che nel 1975 portava per la prima volta in Svezia la Coppa Davis, trascinando alla vittoria gli elfi Ove Bengtson, Kjell Johansson e Rolf Norberg (battendo la Cecoslovacchia di Kodes, Hrebec, Pala e Zednik sul veloce della Kungliga Tennishallen di Stoccolma).
 

C’erano una volta Kent Carlsson, Stefan Edberg, Jan Gunnarsson, Anders Jarryd, Joakim Nystrom, Mikael Pernfors, Hans Simonsson, Henrik Sundstrom, Mats Wilander, che negli Anni Ottanta occupavano in massa i piani altissimi delle classifiche mondiali e vincevano la Davis nel 1984, 1985 e 1987, andando in finale anche nel 1983, 1986, 1988 e 1989.
 

C’erano una volta Jan Apell, Jonas Bjorkman, ancora Edberg, Thomas Enqvist, Magnus Gustafsson, Nicklas Kulti, Magnus Larsson, Magnus Norman, che vinsero la Coppa nel 1994, 1997 e 1998 (con l’Italia a Milano, nell’ultima finale che ha visto la partecipazione degli scandinavi) e persero in casa la finale del 1996 (col francese Boetsch vincente 10-8 al quinto del match decisivo).
 

E quattordici anni dopo l’ultima finale disputata, c’è Robin Soderling (a mezzo servizio per i tanti infortuni che stanno costellano e condizionando la sua carriera) e c’è…il ritorno degli elfi! Nessun altro svedese nella Top 100 ATP… neanche tra i primi 200… e ancora niente nei primi 300. Il secondo gialloblu in classifica mondiale è Michael Ryderstedt, abbarbicato alla casella 328 ATP. Il terzo svedese è fuori dai primi 400 (Patrick Rosenholm, 422), il quarto fuori dai 500 (Carl Bergman, 506). Il numero 10 di Svezia è Robin Olin (809 ATP), tra i primi 1000 al mondo ci sono solo quindici tennisti svedesi e solo ventitre gialloblu appaiono tra i circa 2000 atleti classificati. C’è ancora un Borg nella storia della Svezia 2012. Non il big Bjorn, ma lo sconosciuto Stefan, numero 15 nazionale e 1448 ATP.
 

Ad impoverire il già opaco panorama scandinavo, anche la scelta di Christian Lindell. Chi è costui? Tennista, attualmente classificato 445 al mondo in singolare (best ranking 288 lo scorso luglio) e 375 in doppio (370 ad ottobre), subito dopo gli Australian Open ha deciso di abbandonare la nazionalità gialloblu, per quella verdeoro del Brasile (sulla falsariga della Oprandi italo-svizzera). La scelta del ventunenne (ufficializzata dal sito dell’ATP, ma non ancora in quello dell’ITF, dove appare ancora come svedese) appare a prima vista cervellotica. Infatti, nell’anno olimpico, Lindell poteva avere opportunità di andare a Londra (in classifica sarebbe il numero 4 di Svezia), oltre a poter esordire in Coppa Davis ed avere possibilità di wild card in tornei di livello. Invece ha preferito vestire la maglia di numero 15 brasiliano, con evidenti ridimensionamenti di carriera (almeno a breve termine). Ma evidentemente ci saranno altre motivazioni personali per il ragazzo nato a Rio de Janeiro, da genitori svedesi.
 

Antonio Burruni

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