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24/02/2012 00:31 CEST - Tennis & Politica

Forget giustifica l'evasione fiscale

TENNIS - Torniamo a parlare dei problemi di evasione fiscale dei tennisti transalpini. Nei mesi scorsi Gilles Simon e Jo-Wilfried Tsonga invitavano a non dare giudizi affrettati. A difenderli è intervenuto il capitano di Coppa Davis Guy Forget, anche lui residente all'estero... E se questo tema diventasse importante nella campagna elettorale per la conquista dell'Eliseo? da Parigi, Davide Zirone

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Poco più di un anno fa avevamo trattato un argomento scottante per i tennisti: il fisco. In quella occasione, un deputato del partito al governo in Francia (l'UMP di Sarkozy) aveva appena presentato una proposta di legge che vietasse agli atleti con residenza al di fuori dall'Unione Europea, di poter rappresentare le squadre nazionali nelle competizioni, senza distinzione di sport. Come prevedibile la proposta non ha poi avuto alcun seguito e la provocazione non ha smosso più di tanto il mondo dello sport, anche perchè la maggior parte dei protagonisti vive proprio a… Montecarlo!

Interpellato a dare la propria opinione lo scorso novembre, Gilles Simon, aveva detto: "Continuiamo a pagare molte tasse in Francia. Capisco le critiche ma partecipo comunque agli sforzi nazionali senza beneficiare dei vantaggi sociali. Se la gente sapesse le cifre vere, rimarrebbe stupita…" Dopo una breve giustificazione, il numero 2 francese spiegava in tutta sincerità la sua situazione. "Si, è vero, vivo in Svizzera per ragioni fiscali, la carriera di un tennista è corta e potrebbe interrompersi all'improvviso perchè il rischio di farsi male è importante. Penso sia normale voler assicurarsi un avvenire migliore, ma ciò non mi impedisce di restituire una parte dei miei guadagni attraverso, ad esempio, le associazioni."

Qualche settimana prima, invece, Jo-Wilfried Tsonga affermava di pagare le imposte in Francia: "A tutti quelli che mi accusano di non pagare qui le tasse in quanto residente in Svizzera, rispondo che si sbagliano! La gente vuole metterci in cattiva luce, io dichiaro quasi tutti i benefici dei tornei francesi e una quota sui contratti. Non beneficio dell’assistenza sanitaria, quindi pago integralmente il prezzo per un esame corrente come l'IRM… Sarebbe più facile giocare qui soltanto Roland Garros e Bercy!"

Qualche giorno fa, è intervenuto su Le Monde, il capitano di Davis francese, Guy Forget che si è schierato dalla parte dei giocatori (guarda caso, anche lui ha la residenza a Monaco da parecchi anni), affermando che sono all'estero 8 mesi in un anno, guadagnando gran parte dei benefici fuori dalla Francia, e non è giusto colpevolizzarli se hanno voglia di pagare soltanto il 30% di imposte come negli USA o in Svizzera, dato che "quando vincono 1 milione di euro in Francia, la metà va allo Stato."

Ma, quando in periodo di campagna elettorale e con un posto da capo dello Stato in ballo, ogni argomento è buono per confrontarsi. Così è stato intervistato da "Le Nouvel Observateur", un altro deputato dell'UMP, Bernard Depierre, presidente del gruppo sport del Parlamento francese, che ha manifestato il dissenso dalle dichiarazioni dell'ex-tennis francese. Il politico ha infatti affermato che "la maggior parte dei tennisti, e gli sportivi in generale, che risiedono attualmente all'estero, si sono formati e/o hanno studiato in Francia, in assenza di legislazioni legislazioni in questo senso, è giusto che adesso tornino nel proprio paese per orgoglio e per mostrarsi solidali con le persone che li hanno aiutati a raggiungere il successo." Proprio la settimana scorsa il principale candidato antagonista di Nicolas Sarkozy alle elezioni presidenziali, il socialista François Hollande, aveva attaccato l'attuale presidente in tema di sport, e probabilmente anche questo aspetto fiscale potrebbe rivelarsi importante per raggiungere l’Eliseo.

Davide Zirone

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