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25/02/2012 21:36 CEST - CURIOSITA'

Beatrice Capra: "il Diavolo blu"

TENNIS - La strana storia di Beatrice Capra di origini italiane, da parte del padre brianzolo, la vede ora una Blue Devil, ossia iscritta al primo anno presso l’università di Duke, in North Carolina e parte della squadra di tennis di uno degli atenei più prestigiosi a livello di programmi sportivi d’America. Passò alla ribalta per aver raggiunto il terzo turno a NY nel 2010. Giulia Vai

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Non molte persone avrebbero fatto le sue scelte: arrivata al terzo turno degli US Open nel 2010 grazie ad una wild card, sconfisse Caroline Sprem e Aravane Rezai prima di perdere con un doppio 6-0 da uno dei suoi idoli tennistici, Maria Sharapova. Dopo la sconfitta rinunciò al premio di 55,000 dollari e alla possibilità di diventare subito professionista per rimanere dilettante e migliorare, ‘anche se avevo giocato bene, era stato tutto molto casuale, dovevo migliorare e maturare. Volevo diventare professionista quando fossi riuscita a ripetere quella performance su base regolare’.

Ecco quindi che continua ad allenarsi ma la notorietà data dall’ottimo risultato nello Slam le regala inviti a tornei dove non riesce a ripetersi né a migliorare. Quindi a settembre la decisione di iscriversi all’università, ‘volevo garantirmi un’educazione universitaria. So che non giocherò a tennis per tutta la vita’. La scelta di Duke è avvenuta in un attimo: qualche anno fa giocò un torneo a Raleigh, North Carolina, ed ebbe l’occasione di allenarsi nelle strutture dell’università, capì subito che questo era un campus magnifico che le avrebbe offerto un’occasione di vita straordinaria. E così è stato: una delle differenze maggiori rispetto al tennis del circuito è lo spirito di squadra che si crea con le compagne, tutte hanno lo stesso obiettivo e si sostengono a vicenda.
 

Anche il lato accademico è molto interessante, anche se non vuol dire che abbia rinunciato a diventare una professionista. I ritmi di gioco sono diversi ma la presenza costante degli allenatori la sta aiutando a migliorarsi tanto che a dicembre ha vinto il Master’U BNP Paribas contro la Francia a Rouen insieme ad altri giovani talenti dei college americani. Chiaramente la sua classifica dal numero 201 nel 2010 è peggiorata fino all’attuale 715, ma c’è tempo per quello, ‘specialmente ora nel tennis femminile, molte giocatrici stanno vincendo ancora ad un’età più avanzata, quindi non c’è fretta’.
 

Infine l’ennesima riprova di essere davanti ad una persona molto matura e con idee chiare per la sua età, non ha ancora vent’anni, è data dalla sua rinuncia a giocare per l’Italia in Fed Cup come le aveva chiesto la Federazione Italiana l’anno scorso e di aspettare piuttosto di guadagnarsi la chiamata nella ben più competitiva squadra americana.
 

Giulia Vai

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