11/03/2012 12:04 CEST - Non solo tennis
Quando è troppo ... è troppo!
TENNIS - Ormai per qualsiasi sport non si fa altro che interrogarsi su chi sia il GOAT. E perché ciò accada basta una prestazione superiore alla norma. Non sarebbe forse il caso di farla finita? Stefano Pentagallo
Più forte Maradona o Messi, Jordan o Johnson, Laver o Federer, Rossi o Agostini, Schumacher o Senna? Quante volte ho (ed avete) ascoltato o letto queste domande? Innumerevoli. La cosa peggiore è che si continuano a promuovere articoli, sondaggi e quant'altro interrogandosi su chi sia il migliore d'ogni epoca nel relativo sport di competenza e non solo.
Addirittura il Corriere dello Sport è arrivato ad eleggere il più grande sportivo di tutti i tempi, scegliendo 64 super-campioni delle varie discipline sportive e suddividendoli in un tabellone ad eliminazione diretta con tanto di teste di serie, proprio come nel nostro amato tennis. A decretare i vincitori di ciascuna sfida: la giuria popolare, la giuria tecnica (formata dai giornalisti del Corriere dello Sport) e la Giuria Vip (composta da Deborah Compagnoni, Pietro Mennea, Luca di Montezemolo, Gianni Petrucci e Cesare Prandelli). Per coloro a cui interessasse l'esito finale del sondaggio a spuntarla su tutti è stato Diego Armando Maradona, prevalendo in finale su Valentino Rossi. Naturalmente il risultato finale è stato palesemente condizionato dalla popolarità di cui gode il calcio e dal nazionalismo. Era, così, inevitabile che in finale ci finissero un'icona del Napoli degli anni 80' e un simbolo del motociclismo italiano. Un'iniziativa senz'altro divertente, carina - non nego io stesso di aver votato per puro svago - ma facendo prevalere, soltanto per un attimo, la ragione: come si può mai assegnare l'etichetta del più forte di sempre quando non sappiamo neppure chi sia il più forte nel proprio sport?
E a dirvelo è un napoletano doc, grande tifoso della squadra della propria città, nonché un malato del Maradona calciatore, di cui colleziono a casa dvd, libri e quant'altro. Ma, per sua fortuna, anche possessore del dono dell'obiettività.
Il culmine della mia sopportazione, però, l'ho raggiunto quest'oggi (ieri per chi mi legge) quando, in seguito alle cinque reti realizzate dalla "Pulce" nel ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro il Bayer Leverkusen, mi sono imbattuto nell'ennesima domanda in cui si chiedeva se il più forte calciatore di tutti i tempi fosse Messi, Maradona o Pelè. Dico io, ma chissenefrega! Ci sarà sempre colui a cui piacerà di più l'uno o l'altro o l'altro ancora. Nel calcio come negli altri sport. Semplicemente non ci saranno mai gli elementi sufficienti per dissipare ogni dubbio e per cui ciascuno si dovrà "accontentare" di avere un proprio preferito, senza che questo implichi che sia il migliore della storia. D'altronde negli sport di squadra diventa ancor più difficile indicare uno piuttosto che un altro, poiché le variabili da tenere in considerazione aumentano notevolmente.
Così, superata l'impasse iniziale in cui anch'io mi son fatto coinvolgere emotivamente, sono giunto alla conclusione che il più forte di sempre…semplicemente non esiste. Si può determinare chi sia il migliore di un dato periodo storico, ma non si può paragonare un atleta dei giorni nostri con uno che praticava quello stesso sport venti, trenta o cinquanta anni fa. Men che meno è possibile farlo tra atleti appartenenti a sport diversi.
Per chiudere, dopo essermi abbandonato a questo sfogo, la mia speranza è che in futuro non debba sorbirmi al benché minimo exploit di un atleta, chiunque esso sia, le solite inutili domande del caso, perché in fin dei conti quel che più conta è che questi fuoriclasse siano stati messi al mondo, indirizzati verso ciò che sanno fare meglio e che ci abbiano regalato attimi di sport e di vita indimenticabili. Il tutto in un contesto, lo sport, che ha generato campioni nel passato, li genera nel presente e continuerà a generarli nel futuro. Lui sì, vero e unico GOAT.
Stefano Pentagallo
