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11/03/2012 00:58 CEST - Interviste

Victoria Azarenka - 9.03.2012

Traduzione di Stefano Pentagallo

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D. Tutta una questione di sopravvivenza, eh?
R. Questo è esattamente quel che era, sopravvivenza. Ma, sai, è una bella sensazione venir fuori da una partita come questa con una vittoria, perché, voglio dire, avrei potuto già essere da qualche parte a casa mia dopo aver perso.
Ma sono qui attraverso questa vittoria. Penso che questo sia un buon segno. Vincere quando non stai giocando al meglio ti rende più felice.

D. Che cosa è successo alla battuta, soprattutto nel game in cui hai commesso tre doppi falli? Puoi spiegarci cosa è successo in quel game?
R. Ho commesso tre doppi falli di fila, quindi ho sbagliato sei servizi consecutivi. Non lo so. Voglio dire, oggi il mio gioco non era al meglio così come il servizio.
La mia risposta non era al meglio, ma come ho detto, la cosa più importante è quello che avevo alla fine, e alla fine, ogni cosa era migliorata. Ne sono uscita, e sono felice di aver affrontato questa dura battaglia.

D. È la partita più difficile che hai vinto quest'anno?
R. Beh, in base al punteggio, di sicuro. Ma, non so, ho già giocato un sacco di match e di ciascuno ho un ricordo speciale. Ma sicuramente è stato uno di quelli in cui non ho giocato al meglio.
Ma, come ho detto, sono davvero felice di essermi qualificata.

D. Hai giocato contro di lei un paio di volte quest'anno e il livello forse non era stato dei migliori, ma senti come se è migliorata o sta migliorando o…
R. Sì, penso che abbia giocato un tennis incredibile, sicuramente. La migliore tra le nostre precedenti partite. Devo darle un sacco di meriti per essere riuscita a non farmi giocare bene. Ha compiuto un passo in avanti e ha mostrato dei colpi incredibili, il servizio, così devo darle tutti i meriti.
Penso che stia migliorando. Voglio dire, prima di quest'anno non ho mai sentito parlare molto di lei. Ovviamente adesso devo giocare ogni torneo contro di lei, ma, sì, lei è sicuramente una delle giocatrici emergenti ed è molto pericolosa.

D. È giusto dire che forse l'anno scorso, in questo stesso periodo, non saresti stata in grado di cavarti d'impaccio da una partita del genere?
R. Probabilmente no. Avrei probabilmente cercato di saltare la conferenza stampa, di fare retromarcia da qualche parte, di nascondermi e di guidare davvero veloce. Non lo so. Ma sicuramente, sì.
Voglio dire, è importante trovare un modo per vincere una partita quando non stai giocando bene o quando le cose non vanno come dovrebbero.

D. Potresti raccontarci di quando sei andata a trovare tua nonna, le hai spiegato le tue difficoltà e lei ti ha consigliato di darti una mossa. Ce ne puoi parlare, per favore?
R. Lei ha cambiato un po' la mia prospettiva di vita. Ho iniziato a vedere le cose in maniera diversa perché, sai, non c'è davvero tempo per lamentarsi quando si è così fortunati da essere in grado di fare qualcosa che ami e in cui sei veramente bravo. Devi solo lavorare duro e provo gioia nell'essere qui.

D. E lei cosa ti ha detto?
R. Assolutamente nulla legato al tennis, posso dirvi questo. Non credo si possa veramente scrivere qualcosa su questo. Mi ha raccontato la sua vita, quella di mia madre, le diverse situazioni della vita, quello che sta succedendo non solo a lei, ma a diverse persone.
Mi ha fatto capire: perché mi sto lamentando per aver perso una partita di tennis quando c'è gente che lotta seriamente con problemi più grandi?
Come l'anno scorso con quello che è successo in Giappone. Era come se la gente stesse lottando per la propria sopravvivenza ed io mi lamentavo per una partita di tennis.

D. Ti ricordi di essere stata dall'altra parte della barricata, in qualità di giovane giocatrice contro una top player e di aver servito per il match, puoi ricordare come ti sei sentita?
R. Sì. Mi ricordo.
Ero come soffocata (Sorride). E ho perso un sacco di partite. È stata un'esperienza utile. Sono sicura che Mona può imparare molto dalla partita di oggi. È stata una grande esperienza.
Ho subito brutte sconfitte, ma penso che sia un bene. Si impara più dalle sconfitte che non dalle vittorie perché rispetto a quando si vince si guarda di più ai dettagli.

D. Potresti parlarci della partnership in doppio con Petra e di come è nata?
R. Oh, è nata da un accordo tra i nostri allenatori. Abbiamo giocato la nostra prima partita ieri. È stata una grande esperienza. Ci siamo divertite molto.
È bello avere una partner che può colpire talmente forte che non c'è bisogno di far nulla.

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