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11/03/2012 00:59 CEST - Interviste

Novak Djokovic - 9.03.2012

Traduzione di Stefano Pentagallo

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D. Tu vieni qui da un po'. Sei arrivato in finale un paio d'anni, e poi naturalmente hai vinto lo scorso anno e questa grande corsa è iniziata qui. Come ti senti nel ritornare?
R. Beh, è sempre bello ritornare in un posto dove ho fatto così bene negli ultimi cinque anni, giocando delle finali e vincendo due titoli, quindi è sempre una sfida. È sempre un evento a cui non vedo l'ora di prendere parte, perché è uno dei migliori che abbiamo in questo sport.
È il primo 1000 dell'anno. Credo che tutti abbiano avuto il tempo per recuperare dopo l'Australia, per riposare, e giocare alcuni eventi precedenti a Indian Wells e Miami che, si sa, sono quelli con un grande campo di partecipazione.
Sai, hai bisogno di giocare un sacco di partite e di giocare contro i migliori giocatori del mondo. Le condizioni qui sono adatte al mio stile di gioco. Penso che i campi siano un po' più lenti, il che mi piace e lo preferisco.
Quindi sono impaziente per questa settimana.

D. Il mese scorso hai ricevuto un'alta onorificenza dal tuo paese, una anche dal mondo dello sport, e attualmente sei al primo posto del ranking nel tennis. Ti senti in cima al mondo in questo momento?
R. Guarda, sai, ho ancora la stessa routine quotidiana, lo stesso approccio alla mia carriera, alla vita. Io non mi considero intoccabile o imbattibile. Questo è fuori discussione.
Cerco sempre di dare il 100% ad ogni allenamento. Ho sempre voluto avere una mentalità positiva nel prepararmi bene per ogni evento, per ogni stagione.
Penso che mi aiuti a restare concentrato su quello che devo fare. Il mio lavoro è giocare a tennis per vincere le partite e provare a vincere il maggior numero di titoli possibile. E poi ogni premio che ricevo è sicuramente molto lusinghiero e apprezzato da parte mia.
Sono più che felice e soddisfatto di aver ricevuto la più alta onorificenza della Serbia, che è più di un semplice premio, sai.
E poi il Laureus pure. È la prima volta nella mia vita che ricevo qualcosa di simile. E sicuramente mi fa riflettere sull'eccezionalità della stagione che ho avuto nel 2011. È la migliore della mia carriera e sono al culmine della mia forma, in questo momento sto vivendo il picco della mia carriera.
Ho bisogno di sfruttare questo momento, sai, ho bisogno di essere quanto più possibile dedito al gioco, perché ho ancora, spero, molti anni davanti a me.

D. Il Roland Garros sarà il prossimo Grande Slam. Puoi dirmi qual è il tuo ricordo più bello a Parigi?
R. Beh, ho avuto un paio d'anni buoni giocando al Roland Garros. Sfortunatamente non ho ancora raggiunto la finale a Parigi. Ho giocato penso tre o quattro semifinali, e soprattutto con Rafa, ho giocato alcune partite molto buone lì.
Credo che uno degli incontri più emozionanti è stato sicuramente quello contro Roger, sai, lo scorso anno, anche se ho perso quella partita. Ma continuo a pensare che sia stata davvero speciale perché si è conclusa sulla distanza. Siamo andati avanti fino alle 9.00, 9.15 di sera, senza luci e con uno stadio pieno.
Quindi è stata una sensazione speciale. Il Roland Garros è il mio Slam preferito. Amo giocare lì. Quindi speriamo che quest'anno possa fare almeno un passo avanti.

D. La sconfitta è il tuo più bel ricordo di…
R. Sì, voglio dire, la sconfitta è parte dello sport. Credo sia uno dei miei migliori ricordi perché è stata una partita lunga ed è stata una delle migliori partite che io abbia mai giocato, ma quel giorno c'era un giocatore migliore di me.

D. Hai avuto così tante grandi vittorie da restare allegro. Ricordi l'ultima volta che sei stato seriamente deluso?
R. Beh, è stato probabilmente contro Roger ai French Open dello scorso anno. Anche se è stata la prima sconfitta dell'anno, credo sia stata una delle più dure. Lui è stato un giocatore migliore di me quel giorno, quindi non ero deluso dal mio gioco perché credo di aver giocato bene. Penso di aver fatto bene con tutti i miei colpi. Voglio dire, non sono stato troppo difensivo lì.
Ma è stata una sconfitta deludente perché speravo di poter giocare la prima finale al Roland Garros.

D. E la tua sconfitta con Murray la scorsa settimana, sei stato capace di lasciartela rapidamente alle spalle?
R. Guarda, non ho giocato bene lì in quel evento, specialmente quel giorno lui ha giocato meglio.
Ma la sto mettendo da parte. Guardo avanti. Sai, ho dei tornei molto, molto importanti davanti ai quali mi devo preparare.

D. Tra tutti i successi accumulati dall'inizio dello scorso anno, qual è quello che ti rende più orgoglioso?
R. Beh, devo dire che sono molto, molto soddisfatto della mia solidità, dei risultati ottenuti durante tutto l'anno.
Sai, il più grande successo è stato Wimbledon, vincere quel titolo, vincere il torneo che ho sempre sognato di vincere.

D. Hai un ampio margine nel ranking, ma praticamente ogni settimana ti ritrovi a difendere il titolo. È una cosa a cui pensi? Senti la pressione di chi dice 'sto difendendo un sacco di punti' o non ci pensi?
R. Ne ho parlato in Australia, dicendo di credere che la mentalità giusta sia quella di cercare sempre di essere parte di quel gruppo di giocatori in grado di vincere il titolo e che ogni anno è diverso.
Quindi non sto cercando di pensarmi come il campione in carica, perché poi difendere non è quel che mi piace. Così cerco sempre di avere un approccio aggressivo.

 

 

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