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18/03/2012 18:58 CEST - Non solo tennis

Una follia chiamata March Madness

NON SOLO TENNIS - A marzo, l'America si ferma per le fasi finali del campionato universitario di basket. E' la March Madness. Il presidente Obama ha compilato i suoi pronostici ma ha già sbagliato. Luca De Gaspari

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Obama compila i pronostici NCAA 2012
Obama compila i pronostici NCAA 2012

Provate a immaginare che per un mese i tifosi italiani smettano di guardare la Serie A di calcio, per seguire un mega torneo di Viareggio che lo rende di fatto la principale attrazione sportiva e televisiva della nazione. State ridendo, vero? Sfido chiunque a ricordarsi il nome di un giocatore della formazione Primavera della propria squadra del cuore. E allora come si spiega che il Presidente degli Stati Uniti d’America, la persona più potente al mondo, compili un tabellone con i suoi pronostici in diretta televisiva nella Sala Ovale per un campionato universitario di basket?

In un paese come il nostro dove l’educazione sportiva a livello giovanile è assolutamente inesistente, effettivamente diventa difficile da spiegare ma negli States dove l’attività sportiva scolastica è importante quanto la letteratura, la Storia e la matematica, il torneo NCAA nazionale di pallacanestro è importante quanto il Superbowl anche se non ci sono in campo campioni ultra-milionari.

Il fascino totale della competizione si spiega essenzialmente in due aspetti principali: il senso di orgoglio e di appartenenza che i cittadini americani hanno nei confronti della loro università locale (oppure quella che hanno frequentato da giovani) e l’unicità della formula nel panorama sportivo a stelle e striscie, praticamente identica a quella del nostro amato sport: un tabellone tennistico a 64 squadre a eliminazione diretta; niente andata e ritorno, niente pareggi, niente lunghe serie al meglio delle 7 partite: dentro o fuori semplicemente e se i 40 minuti di gioco regolamentari non bastano, si gioca un tempo supplementare finché non si trova un vincitore.

Un comitato stila l’elenco delle 16 squadre migliori in base ai risultati della stagione regolare e mini playoffs e/o per meriti sportivi, per ciascuna delle 4 Regions (South, East, Midwest, West) anche qui in modo simile al tennis prima dell’avvento del computer per determinare il ranking ATP. La prima testa di serie incontra la sedicesima, la seconda incontra la quindicesima e così via. Gli incontri di ciascuna Region vengono disputati su un unico campo prestabilito dalla NCAA. Le 4 vincitrici disputano poi in un’altra location la cosidetta Final Four dove si assegna il titolo nazionale. Ciascun turno a partire dagli “ottavi” ha anche una propria denominazione popolare: Sweet Sixteen, poi Elite Eight e quindi, come detto, le Final Four che si disputano nel primo weekend di Aprile.

Tuttavia poiché la formula dà luogo a numerosi e sorprendenti upsets ( ciò accade quando una squadra dal ranking più basso elimina quella con ranking più alto) e la maggior parte degli incontri del torneo si dispustano nel mese di Marzo, il torneo, dalla metà degli anni ’80, viene spesso definito nel gergo popolare, “March Madness” (Follia di Marzo), una denominazione così pregnante nell’immaginario collettivo da spingere la NCAA a mettere la formula sotto copyright.

Negli ultimi anni con l’avvento di Internet compilare il tabellone del torneo con i propri pronostici è diventato una vera e propria scienza, la cosiddetta “Bracketology” (le brackets sono le righe che compongono un tabellone “tennistico”). Negli Stati Uniti tutte le partite sono trasmesse in diretta televisiva nazionale su 4 emittenti televisive (le più importanti in chiaro sulla CBS) e producono ascolti sempre più alti. Anche in Italia, grazie a ESPN America (Sky 214) è possibile non perdersi nulla di questo evento tanto affascinante quanto lontano dai nostri canoni sportivi (vedasi la banda di ciascun college che suona le trombe a ogni timeout!).

Il torneo 2012 ha mantenuto la tradizione “folle”: si pensi che solamente al sito ESPN.com sono stati inviati 6,45 milioni di tabelloni compilati dagli appassionati e dopo appena 2 giorni di torneo nessuno di questi ha indovinato tutti i risultati delle partite finora disputate a causa delle clamorose eliminazioni di due teste di serie #2, ovvero Missouri e Duke, più altre sorprese meno eclatanti. A quanto pare nemmeno il Presidente Obama può nulla contro la Madness, visto che tra quei milioni di tabelloni, c’era anche il suo….

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Luca De Gaspari

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