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26/03/2012 11:57 CEST - Miami

Dimitrov, prove
di maturità

TENNIS - Primo successo in carriera su un top 10 per il bulgaro: 63 26 64 su un Berdych sciagurato nel finale. Grigor aveva anche patito qualche problema fisico. All'interno il commento di Rino Tommasi. Stefano Broccoli 

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Dimitrov-Berdych, primo match sul campo centrale di Miami. Un incontro sulla carta piuttosto interessante con il bulgaro che, dopo aver battuto facilmente Kukushkin, è venuto anche fuori dalla lotta contro Juan Ignacio Chela. I due si son già incontrati una volta, sul veloce di Rotterdam nel 2009 e in quel caso vinse un neanche diciottenne Dimitrov. Fu con quella vittoria (e il successivo incontro, ben giocato, contro Rafa Nadal) che il bulgaro attirò le attenzioni di tutto il mondo del tennis.

Son passati tre anni da quella partita e nel frattempo son cambiate tante cose. Berdych ha consolidato il suo status di top 10, ma non è riuscito a fare quell’ulteriore salto di qualità tale da consentirgli di vincere un torneo del Grande Slam. Dimitrov invece, dopo la bella figura di Rotterdam e qualche altro sparuto buon torneo nello stesso 2009, aveva fatto un po’ perdere le sue tracce. Diversi cambi di allenatore e anche un rilevante cambiamento fisico hanno probabilmente inciso sui suoi risultati l’anno successivo. Soltanto lo scorso anno il bulgaro è riuscito a tornare competitivo, mostrando sprazzi di quel tennis tanto efficace quanto bello, esibito nei primi mesi del 2009. Il bulgaro si era anche avvicinato ai primi 50 giocatori del mondo, ma nella seconda parte dell’anno ci fu da parte sua un ulteriore calo di risultati e in classifica. Inoltre l’inizio del 2012 non è certo stato sfavillante: pochi torni giocati, fuori sempre o al primo o al secondo turno.

Qui in Florida il bulgaro è riuscito almeno a vincere due match consecutivi ed entrava oggi in campo con il numero sette del mondo con un precedente a favore. Il match inizia con un Dimitov piuttosto concentrato, attento nei suoi turni di battuta e con un’ottima percentuale di prime in campo. Anche Berdych difende bene il proprio servizio, ma tra i due sembra essere quello più in difficoltà alla riposta, ed è piuttosto fermo con i piedi, almeno nei primi tre-quattro giochi. Entrambi riescono a procurarsi delle palle break, senza però riuscire a sfruttarle. Il primo a prendere un servizio di vantaggio è proprio Dimitrov, che gioca un paio di buoni punti sul 4-3 e soprattutto una ottima risposta sul 30-40 che gli vale il break. Il bulgaro non tentenna nel successivo gioco e si prende il set. Parziale meritato sostanzialmente per Dimitrov, ma Berdych ha  le sue colpe, troppi errori nello scambio, troppo poco reattivo, in particolare alla risposta.

Nel secondo set però, il ceco riesce subito a volar via, complice un Dimitrov distratto e un po’ nervoso. Il bulgaro gioca un pessimo game al servizio con due doppi falli e regala il break all’avversario. Berdych in realtà non fa nulla di eclatante. Si limita a tenere diligentemente il proprio turno di servizio e approfitta di un Dimitrov calato vistosamente al servizio (nel secondo set ha appena il 44% di prime in campo contro il 68% del ceco). Il set scorre via senza insidie per il ceco che lo chiude facilmente per 6-2.

L’inizio del terzo parziale è determinante per capire se Dimitrov ha accusato o meno il colpo. Il bulgaro risponde subito presente, tornando su buoni livelli su servizio e diritto e dimostrandosi aggressivo in risposta. Berdych comunque sembra avere la partita in pugno: spinge e gioca meglio rispetto al primo parziale, costringe spesso il bulgaro a difendersi e soprattutto è il giocatore più forte e con più esperienza. Dimitrov però mostra una inattesa solidità mentale e annulla tutte le palle break concesse all’avversario, quella sul 4-3 Berdych grazie ad una seconda giocata sulla riga. Il bulgaro sembra anche soffrire di un problema muscolare, sebbene non sembri condizionarlo più di tanto nei momenti chiave.

Proprio nel momento topico, dove a far la differenza dovrebbe essere il giocatore più forte, è Dimitrov a mostrarsi più coraggioso e voglioso di portare a casa la partita. Il game spartiacque è quello del 4 pari. Berdych si fa irretire dai back bassi( arma che è stata fondamentale nel parziale decisivo) di Grigor ,che si prende con merito il break e va a servire per l’incontro. Il bulgaro non trema e si va a prendere con una prima vincente la sua vittoria più importante in questo inizio di stagione, sotto gli occhi di Serena Williams( due indizi fanno una prova?) Sperando non si tratti di un ennesimo  exploit isolato. Il prossimo turno c'è la prova del nove contro Janko Tipsarevic. Match non impossibile ma difficile, che puoi dirci veramente a che grado di maturazione è giunta la promessa di Haskovo.

Per Berdych invece un torneo di pausa, pausa che comunque gli costera qualche punto, dato che lo scorso aveva fatto quarti qui a Key Biscane.

Abbiamo appena detto di Janko Tipsarevic, che si è qualificato per gli ottavi di finale eliminando in tre set Dolgopolov. La solidità del serbo ha avuto la meglio contro il talento e l'imprevidibilità dell'ucraino che a dire il vero da tempo non sta esprimendo il suo miglior tennis, sebbene la scorsa settimana abbia raggiunto gli ottavi ad Indian Wells. Sorprendono del match di oggi, i dieci ace del serbo, che  ormai da mesi è in pianta stabile nella top 10. E da qui non sembra volersi schiodare.

Il commento di Rino Tommasi
È probabilmente presto per accreditare il bulgaro Grigor Dimitrov di un grande avvenire, ma nel panorama di un tennis maschile che cerca disperatamente protagonisti per integrare il quartetto che da qualche tempo è al vertice delle classifiche questo Dimitrov merita certamente attenzione.

È vero che il giocatore che gli ha consentito ieri una vittoria importante nel terzo turno del torneo di Miami non rappresenta il massimo dell’affidabilità. Infatti il ceco Thomas Berdych, pur avendo ottenuto in carriera risultati ed una classifica importanti (numero 7), si è contemporaneamente costruito una solida fama di perdente di successo, per cui la vittoria ottenuta ieri da Dimitrov merita conferme.

Sul suo conto ne sapremo di più domani quando incontrerà il serbo Tipsarevic, che ieri ha battuto di misura Dolkopolov.

Tra l’altro questo Dimitrov è il prodotto di una scuola che nella sua storia non ha mai avuto un giocatore di livello ad eccezione delle sorelle Maleeva.

Purtroppo si è avuta la conferma della crisi di Flavia Pennetta, che è stata sconfitta al tie-break del terzo set dalla diciottenne spagnola Blanco, numero 206 in classifica.

Se ci abbandonano anche le ragazze siamo messi piuttosto male.

Stefano Broccoli

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