29/03/2012 08:12 CEST - Miami
Azarenka salva di un soffio
TENNIS - Grosso spavento per Viktoria Azarenka che deve rimontare da 1-6, 0-4 nel suo incontro di ottavi contro Dominika Cibulkova. Ventiseiesima vittoria consecutiva per lei. Da Miami, Vanni Gibertini
Azarenka b. Cibulkova 16 76(7) 75
A quanto pare Viktoria Azarenka ha deciso di regalare un po’ di suspence in ogni torneo, per movimentare la sua striscia di vittorie che rischia di rendere monotono il tennis femminile. Il suo match di quarto turno contro la slovacca Dominika Cibulkova, n.18 del mondo e n.16 del seeding, sembrava sulla carta di o ordinaria amministrazione, tanto da essere stato programmato sul Grandstand anziché sul centrale. Ci sono state parecchie polemiche negli ultimi giorni sulla collocazione degli incontri, in particolare da parte di Mardy Fish, che non si capacitava come un top-10 e n.1 degli USA non venisse mai onorato del centrale; quest’oggi invece hanno messo la imbattuta n.1 del mondo sul secondo campo in ordine di importanza, e per poco non ci scappava la clamorosa sorpresa.
Eh sì, perchè quando l’avversario si porta in vantaggio per 6-1, 4-0, sono decisamente più le volte che si perde di quelle in cui si rimonta e vince. La Cibulkova, un donnino di 1.61m per 55 kg, una rarità in un tennis fatto di fisici possenti, è entrata in campo con grande determinazione ed ha iniziato a prendere a pallate una Azarenka che durante la prima ora del match è passata da sorpresa a sbalordita a furiosa a rassegnata, prima di riprendere il controllo di sé stessa prima, e del match poi. Per usare le parole di Vika “lei tirava tutto ad occhi chiusi, e giocava un tennis fantastico. Anche io avevo gli occhi chiusi però, perché era come se fossi cieca, stava grandinando ed io continuavo a fare sempre la stessa cosa”.
In un primo set da incorniciare, Dominika ha applicato alla perfezione una strategia aggressiva che l’ha vista aggredire da fondocampo già a partire dalla risposta, con la quale ha fatto parecchi danni sulla seconda stranamente incerta di Vika. Gli scambi erano quasi tutti condotti dalla ragazza di Bratislava, mentre la Azarenka provava a trovare soluzioni vincenti da fondocampo ma quasi mai riusciva a centrare il bersaglio. Il primo set finisce in 37 minuti, ed il secondo sembra avviato sulla stessa strada quando, a due game dal baratro, la bielorussa si ricorda di essere una campionessa e riesce a mettere per la prima volta una sua unghiata nel match. Cibulkova continuando a tirare a tutto braccio si porta sul 5-2 e servizio, ma a quel punto viene fuori se non proprio la paura di vincere, quantomeno una grande titubanza. Quando serve per il match per la prima volta, cede la battuta a zero, con due doppi falli che finiscono ben lontani dal rettangolo di servizio. Sul 5-4 perde un altro servizio a 15, con un paio di errori che chiamare gratuiti è quantomeno generoso. A questo punto l’Azarenka tiene molto meglio il palleggio, ha rinunciato a voler chiudere i punti in pochi scambi e cerca con convinzione l’errore dell’avversaria. Si arriva ad un tie-break al cardiopalmo, dove Cibulkova dimostra un coraggio leonino quando è in svantaggio, annullando quattro set point a Vika, ma finendo poi per cedere per 9 punti a 7.
Nel terzo set ci sono 7 break su 12 giochi, Azarenka sembra sempre sul punto di staccarsi, ma non riesce mai a piazzare l’allungo decisivo. Gli scambi sono molto più lunghi, l’incontro che ormai viaggia verso le tre ore diventa molto più fisico, ed alla fine è un altro doppio fallo di Cibulkova con la palla che rimbalza prima nel suo campo a regalare alla n.1 del mondo il break decisivo per la 26esima vittoria consecutiva dell’anno. “Ho cercato di eseguire bene i miei colpi e di lottare su ogni punto - ha detto la Azarenka dopo il match – perché oggi le cose non andavano per il verso giusto, quindi ho cercato di giocare senza pensare al punteggio”.
Vanni Gibertini
