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28/03/2012 12:06 CEST - Rassegna nazionale

Un giorno da Roddick, Federer si inceppa (Crivelli). Internazionali, in campo tutti i big (Paoletti). I numeri parlano chiaro: i Fab Four dominano (Giua)

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Un giorno da Roddick, Federer si inceppa (Riccardo Crivelli, Gazzetta dello Sport 28-3-2012)

Una scena sempre uguale a se stessa, come accadeva a Phil Connors/Bill Murray nel film «Ricomincio da capo». La medesima storia, con un paio di luminose eccezioni: quando incrociava Federer, il destino di Roddick restava immutabile. La sconfitta. Ma ci sono posti del cuore dove i desideri si tramutano ancora in felicità: l'ultima volta che Andy vinse contro il Re, si giocò a Key Biscayne. Cioè il torneo che adesso si è trasferito a Miami e che nella sfida tra ex numero uno, premiando l'americano quattro anni dopo, ha regalato una delle sorprese più inattese di questo inizio stagione. Perché, ragionando solo con i numeri, era difficile immaginare che dopo averci perso 21 volte su 23, il bombardiere di Omaha potesse stoppare Roger-Express, reduce da 34 vittorie consecutive nei tornei due set su tre e addirittura da 74 successi di fila contro giocatori fuori dai 20. Soprattutto, non sembrava possibile che il dignitoso declino di Roddick, oggi numero 34 del mondo e incapace di battere uno dei primi tre dal 2010, si arrestasse per un giorno contro Federer, vincitore di tre tornei da gennaio. Magie del tennis: «In questo sport non c'è niente di scritto — sorride Andy — e vivi solo per serate come questa. Stavolta ho risposto stando più indietro e all'inizio devo averlo sorpreso un po'».

Orgoglio e volontà, servizio e dritto, qualità ora un po' appannate che però all'americano non sono mai mancate e che in due ore ha ritrovato come d'incanto: ha ottenuto un break chirurgico in un primo set in cui Roger ha concesso solo 7 punti sulla battuta; è stato travolto nel secondo (tre break subiti) e nel terzo si è ritrovato sotto 0-40 nel primo gioco, l'anticamera dell'inferno. E'risalito e poi, nel game successivo, ha ottenuto il break decisivo, portato fino al termine: «Ho giocato quattro dritti vincenti, è stato uno dei più bei game della mia carriera». Di fronte alla resurrezione, anche Federer, signore come al solito, si è inchinato: «Non ho perso contro il numero 34, ma contro un ragazzo che è stato numero uno. E' stato grande, anche se io ho giocato fiacco, ero stanco fisicamente e mentalmente».

Una vendetta tardiva e rispettosa, quella di Roddick, accolta con la consueta ironia e intelligenza: «Fino a ieri mi dicevano che dovevo ritirarmi, adesso tutti sono convinti che vincerò il torneo. La verità è che non sono messo così male e che devo pensare solo a recuperare le energie. Comunque: è bello batterlo, ma Roger resta e rimarrà il più grande problema della mia carriera». Come non comprenderlo. Sono separati da un anno soltanto (29 lui, 30 lo svizzero), ma Andy è maturato prima e a cavallo del secolo, approfittando dell'interregno dopo l'epoca Sampras, si è issato fino al numero uno, vincendo gli Us Open 2003. Prima che apparisse il Mostro: contro di lui, Roddick ha perso quattro finali dello Slam, tra cui un Wimbledon per 16-14 al quinto (nel 2009). Eppure è soltanto zucchero: «Quando incontri Federer, i tifosi sono tutti per lui, ed è giusto così: ho una stima sconfinata per la sua disponibilità e il suo modo d'essere (…)

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Internazionali, in campo tutti i big (Francesca Paoletti, Gazzetta dello Sport 28-3-2012)

Quarantacinque. Sono solo 45, ormai, i giorni che separano i big del tennis mondiale dalla loro tournée romana. Gli Internazionali BNL d'Italia 2012 sono in programma da sabato 12 a domenica 20 maggio per la seconda volta consecutiva in versione «combined», con uomini e donne impegnati contemporaneamente per un totale di nove giornate di gare. Edizione n. 69 Undici i campi, sempre e rigorosamente in terra rossa, che ospiteranno l'edizione numero 69 del torneo più prestigioso d'Italia, il quinto Masters 1000 stagionale (dopo Indian Wells, Miami, Montecarlo e Madrid). Oltre al Campo Centrale, da 10.500 posti e inaugurato nel 2010 da un suggestivo taglio del nastro del duo leggendario Nadal-Federer, e allo Stadio Pietrangeli, che sarà accessibile anche ai possessori dei biglietti ground, in questa edizione si giocherà anche su un nuovo Show Court da 3500 posti denominato SuperTennis Arena. Il torneo, che sarà presentato allo Stadio Olimpico il prossimo 18 aprile, vedrà impegnati tutti i primi 50 del mondo, a cominciare dai Fab Four Novak Djokovic (campione in carica), Roger Federer, Rafael Nadal e Andy Murray, passando per la regina in carica Maria Sharapova, fino alle campionesse del tennis azzurro guidate da Francesca Schiavone e Flavia Pennetta, regina in doppio un anno fa al fianco dell'argentina Gisela Dulko (moglie, tra l'altro, del centrocampista della Roma Fernando Gago).

Un sogno par tutti Anche gli nc, i non classificati, possono inseguire il sogno di partecipare al torneo più prestigioso d'Italia. Dal 20 al 29 aprile sui campi di 13 club italiani, sparsi in otto regioni, si svolgeranno tornei aperti a tutti, senza limite di livello e classifica (unico vincolo per potersi iscrivere è essere in possesso della tessera Fit) che mettono in palio l'accesso alle prequalificazioni del 9 e 10 maggio (che poi, a loro volta, determinano le wild card ammesse ai tabelloni di qualificazione della grande kermesse del Foro Italico). A Roma il torneo maschile si disputerà sui campi del Ct Oasi di Pace; quello femminile al Tennis Mania di Casalotti (le iscrizioni chiuderanno i118 aprile). Nata da una idea della Usta, la Federtennis statunitense, l'iniziativa lo scorso anno ha richiamato 884 tennisti di ogni categoria e livello, 285 solo a Roma. Verso II sold out Sono già sei le sessioni di gioco del Centrale per le quali è stato decretato il tutto esaurito. C'è ancora disponibilità, invece, per la «long session» della SuperTennis Arena. I prezzi dei tagliandi variano da un minimo di 11 euro per il ground ad un massimo di 80 euro per la finale. Per l'acquisto la biglietteria centrale del Foro Italico ha istituito il numero verde 800.622662.

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I numeri parlano chiaro: i Fab Four dominano (Claudio Giua, repubblica.it 28-3-2012)

Federer non tradisce mai. Anche quando perde, dice l'unica cosa giusta da dire: "Per me non è la sconfitta contro un giocatore fuori dai primi venti del ranking, ma contro l'ex numero 1 del mondo". Perché Andy Roddick è questo: uno straordinario lottatore, uno che ce l'ha sempre messa tutta e che per questo è uno dei più amati del circuito e dei più stimati dai colleghi. Un numero uno, appunto. Tuttavia un mio affezionato lettore, Giovanni Russo, mi chiede via mail non del texano ma di Roger Federer, uscito al terzo turno dal Masters 1000 di Miami. Scrive: "Credo che Federer abbia pagato uno sforzo eccessivo. Solo lui e Del Potro tra i big hanno giocato così tanti tornei dall'inizio dell'anno. Stanchezza fisica più che mentale. Che ne pensa?".

Penso abbia ragione. E' stata la stanchezza per le troppe partite degli ultimi due mesi, con i trionfi di Rotterdam, Dubai e Indian Wells, a non consentirgli di contrastare un avversario quasi sempre dominato in passato. Psicologicamente lo svizzero è invece a posto. Non deve più dimostrare nulla, sa di poter battere chiunque nei tornei a tre set, compresi Nadal e Djokovic. E' convinto (e qui io ho qualche dubbio) di poter puntare ancora a uno Slam, ma se non succedesse non farebbe tragedie.

Giovanni Russo: "Ci saranno cambiamenti importanti in classifica da qui a fine anno? Lo so, è un terno al lotto, ma ho l'impressione che avremo sorprese. Nole non mi sembra quello dell'anno passato e Rafa neppure". Con ordine. Non credo che nei prossimi otto mesi qualcuno esprimerà un tennis talmente vincente da portarlo a insidiare i primi quattro, come dimostra anche la classifica: il "peggiore" dei Fab Four, Andy Murray, ha 7450 punti, 2750 più di David Ferrer, il quale sente il fiato sul collo di Jo-Wilfried Tsonga (4835), a sua volta non molto lontano da Tomas Berdych (3860). Gli ultimi dei Top Ten sono a molte lunghezze: Mardy Fish 2910, Janko Tipsarevic 2730, John Isner 2675. Juan Martin Del Potro è undicesimo a quota 2660, eppure - mi costringessero a farlo - punterei ancora su di lui.

Insiste Giovanni: "Pensa che Federer e Murray abbiano speranze di agguantare il primo posto alla fine dell'anno?". No. Vedremo i quattro scambiarsi i posti, ma il gradino più alto è una faccenda che dovranno sbrigare lo spagnolo e il serbo. Tra loro e basta.

Insomma, il sole californiano e poi quello della Florida di questo marzo non hanno cambiato le carte in tavole per quanto riguarda i più forti. In questa analisi-previsione mi sorreggono i conti fatti da Ubitennis.com pochi giorni fa. Ben 62 dei più recenti 72 tornei maggiori sono stati vinti da uno dei Fab Four; in 66 casi uno di loro è arrivato in finale; 35 volte la finale è stata tra due di loro. E' istruttivo andare a spulciare i nomi dei pochi che sono riusciti a sottrarre a uno dei Fab Four un successo finale negli ultimi sei anni: 2006 Roddick (Cincinnati); 2007 Nalbandian (Madrid e Paris Open); 2008 Roddick (Dubai), Davydenko (Miami) e Tsonga (Paris Open); 2009 Del Potro (Flushing Meadows) e Davydenko (ATP World Tour Finals); 2010 Ljubicic (Indian Wells) e Roddick (Miami); nessuno l'anno scorso. I numeri dimostrano dunque:
1. che Roddick, attualmente 34 del ranking ATP, è stato l'unico giocatore a trovare più volte lo spunto in grado di mettere in fila il quartetto dei più forti (a conferma di quanto ha detto Roger);
2. che la supremazia dei Fab Four non è mai stata così assoluta come nell'ultimo anno.

Infatti i risultati degli ultimi dieci tornei, escluso Miami, non lasciano dubbi (i conti sono ancora di Ubitennis.com). Federer ha vinto 43 volte e perso 3, con 5 tornei vinti. Djokovic ha assommato 43 successi e 6 sconfitte, con 4 vittorie finali. 34 contro 6 il record di Murray, con 4 tornei vinti. Nadal è quello che ha avuto meno soddisfazioni (33 contro 11, nessun torneo). E' sorprendentemente lui, lo spagnolo, l'anello debole della catena. Ma tra pochi giorni si torna a giocare sulla terra dove il suo rendimento s'impenna sempre. La primavera, da molti anni, è la sua stagione.

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