HOMEPAGE > > Masha in finale. Monaco in semifinale.

31/03/2012 16:48 CEST - WTA Miami

Masha in finale. Monaco in semifinale

TENNIS - Sharapova chiude 4-6 6-2 6-4 contro una Wozniacki brillante e raggiunge la seconda finale consecutiva a Miami. Fish spento: Monaco vince facile 6-1 6-3. Alessandro Mastroluca e Vanni Gibertini

| | condividi

Sharapova b Wozniacki 46 62 64

Sharapova festeggia la seconda finale consecutiva a Miami, la quarta dal 2005. Ma il tennis femminile celebra il ritorno di Caroline Wozniacki, che da un paio di stagioni non giocava bene come in questa settimana. Masha ha chiuso 46 62 64, con un finale contestato, a torto, da "Caro", tornata in versione Wall-zniacki. Eppure il match, il più lungo giocato dalla siberiana nel torneo, avrebbe potuto finire anche 62 62.

Le statistiche ufficiali, diverse da quelle comparse nella grafica tv a fine partita, parlano di 55 vincenti e 46 errori per Sharapova e di un saldo negativo di -12, 13-25, per Woniacki

Masha parte meglio, trova il break in avvio e si lancia con un parziale di 8 punti a 2. Sharapova comanda quasi sempre gli scambi nella prima metà del set, Wozniacki fatica a incidere nei colpi da fondo e anche alla risposta è spesso costretta a soluzioni difensive. Sharapova spreca la palla del 5-1 e da qui comincia un'altra partita. "Caro" inizia a servire meglio, anche se soffre un po' quando batte controsole. Rispetto agli Australian Open, la danese spinge di più con le gambe e ha abbassato il lancio di palla: in questo modo colpisce prima e genera più potenza.

Masha torna in versione post-infortunio alla spalla e con tre doppi falli, pur riuscendo a risalire da 0-40, regala il secondo break di fila con Wozniacki che ringrazia e impatta 4-4. Con due errori di dritto (a fine set saranno 22 i gratuiti, grahn parte dei quali con questo colpo) Masha regala un nuovo break, il quinto gioco consecutivo e il primo set.

A inizio secondo set, Sharapova infila due break consecutivi e vola sul 3-0 pesante. Wozniacki chiama papà Piotr in campo: le suggerisce di aggredire di più alla risposta, vista la minore incidenza del servizio, e di giocare palle meno arrotate perché rimbalzano a un'altezza troppo comoda per le accelerazioni della siberiana. I consigli, però, non evitano il 6-2.

A fine set Wozniacki esce dal campo. Maria chiede a Kader Nouni: "Ma dov'è andata? Si sta cambiando o è andata in bagno?". Non che ci sia alcuna differenza o sottigliezza di regolamentare, evidentemente vuole solo capire quanto tempo ci metterà a rientrare.

Nonostante un piccolo problema muscolare, avvertito durante un recupero in allungo, Wozniacki gioca un gran secondo set, gioca più vicino alla riga, prova a entrare di più in campo e nel quinto game vince il punto più bello del match: difende su un cross di rovescio, attacca in controtempo e trova una splendida volée di dritto in allungo che prelude alla chiusura a campo aperto. Si alza il livello degli scambi, si moltiplicano i nastri, Sharapova sale 5-2, Caro recupera un break sfoderando quelli che Gilbert ha definito "i tre punti più aggressivi che le abbia mai visto giocare". Si arriva così al finale che fa arrabbiare Wozniacki. Sharapova serve la seconda, un giudice di linea la chiama fuori. Nouni, lo stesso arbitro del challenge non dato a Nalbandian contro Isner in Australia, prende la decisione giusta: la palla è buona, questo è punto disturbato, si rigioca il punto.

"Penso che quando la palla è così vicina alla riga" ha detto Wozniacki in conferenza stampa, "Nouni avrebbe dovuto farle chiamare il Challenge, visto che io non ne avevo più. lei l'avrebbe chiesto comunque, Poi se dimostrava che era buona, era buona". Posizione poco difendibile: al di là dell'importanza del punto, la palla è rimbalzata sotto gli occhi dell'arbitro, che ha comunque la possibilità di invertire il giudizio di un giudice di linea senza aspettare l'Hawk Eye.

Nuova prima per Sharapova, che opo 2 ore e 50, con 103 punti a 89, Masha torna in finale dove arriva comunque da favorita.

Monaco b. Fish 6-1, 6-3

Dopo lo spettacolo e le emozioni regulate dal quarto femminile tra Wozniacki e Sharapova, gli uomini nel pomeriggio di Miami non sono stati altrettanto prodighi di buon tennis: il match tra Mardy Fish e Juan Monaco è stato abbastanza deludente, soprattutto per demerito dello statunitense, che non ha confermato le ottime cose fatte vedere nel match degli ottavi contro Almagro. Monaco, invece, nel giorno del suo 28esimo compleanno (il 29 marzo è evidentemente una data buona, dato che “Pico” condivide questo anniversario con la ex n.1 del mondo Jennifer Capriati) ha sfoderato una prestazione di lusso, servendo benissimo e senza dare respiro ad un Fish che diventava sempre più incerto man mano che il match andava avanti. Ben 32 gli errori gratuiti per lui, a fronte di soltanto 7 vincenti, contro un avversario che ha tenuto la percentuale di prime oltre l’80% per tutto il match, utilizzando sapientemente il servizio al corpo su cui Mardy si è spesso fatto trovare impreparato.

Primo set a senso unico, che in poco più di mezz’ora vede l’argentino portare a casa un 6-1 figlio dei tanti errori di Fish e della pressione da fondocampo di Monaco, sostenuto da un pubblico da incontro di Davis, che fa sembrare lui il giocatore di casa invece di Fish, che pure ha passato parecchi anni della sua vita in Florida. Monaco vola subito 3-0 e 4-1, Fish prova a togliersi dagli scambi andando a rete, ma Pico copre benissimo il campo e le volée sembrano non cadere mai (“Mi ha ristretto il campo”, ha commentato Fish dopo il match). L’unico game combattuto è il sesto, quando Fish ha un game point, ma Juan è dappertutto riprende la demi volée e costringe Fish sulla difensiva ed a sbagliare l’ultimo passante.

Anche nel secondo parziale Monaco s’invola subito sul 2-0, cercando di affondare il colpo e di non dare respiro a Fish. L’americano si salva da una palla per lo 0-3 pesante con un servizio vincente ed inizia produrre il suo massimo sforzo per salvare il match. Si aggrappa agli scambi, limita gli errori, e rimane in linea di galleggiamento. Sul 3-2 Monaco, Mardy ha quella che rimarrà l’unica fiammata del match: nonostante la pressione del suo avversario che spesso lo costringe in difesa, Fish infila tre punti consecutivi ed ottiene il controbreak per il 3-3. Il suo “Come on” risuona nello stadio ed il tifo dei numerosi tifosi argentini crea l’atmosfera da grande match che è mancata fino a quel momento. Ma purtroppo si tratta di un fuoco di paglia: nel game successivo deve annullare subito una palla break sul 30-40, ma è sulla seconda che Monaco confeziona il capolavoro della sua serata, un lob liftato altissimo, tirato dai teloni di fondo che Fish non riesce a controllare: “Quel game è stato ovviamente la chiave del match – ha confermato Mardy – ho giocato tre bei punti, sono andato a rete su due slice difensivi suoi ed ho perso due punti, poi lui ha giocato quel lob, non sapevo se sarebbe andato dentro, secondo me sarebbe entrato, e la partita è finita lì”.

Si tratta della prima semifinale per Monaco a Miami, che gli argentini considerano un po’ lo “Slam di casa”, e la seconda per lui nei Masters 1000 (dopo Shanghai nel 2010), per la quale attende il vincitore tra Djokovic e Ferrer: “Sono due dei miei migliori amici – ha detto Monaco – non ho preferenze su chi incontrare. Sono ovviamente molto contento della mia prestazione, sono riuscito a rimanere concentrato per tutto il match perché lui è un giocatore di grande livello, che ha giocato partite così importanti molte volte e che quando trova i suoi colpi può vincere set molto rapidamente. In ogni modo, io mi sentivo molto bene fisicamente, vedevo che ero in grado di riprendergli praticamente tutti i colpi e questo mi ha dato molta sicurezza. Soprattutto quando ho mancato la palla del 4-2 nel secondo, e lui mi è tornato 3-3 e la partita poteva girare in un attimo”.


 

Alessandro Mastroluca

comments powered by Disqus
Partnership

 

Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti
Ubi TV

Che passante di Djokovic a Miami!

Virtual Tour / Fanta Tennis virtual tour logo 2

Il fanta gioco di Ubitennis