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09/04/2012 13:01 CEST - COPPA DAVIS

Super Isner
Festa USA

TENNIS - L'americano si conferma caldissimo e supera Tsonga 63 76 57 63 in 3h21m di gioco, regalando alla sua nazione la semifinale, dove ci sarà la Spagna. Da Montecarlo, Turba e Guidobaldi

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Al termine di quattro set avvincenti e spettacolari, John Isner supera Jo-Wilfried Tsonga e consegna agli Stati Uniti l'accesso alle semifinali di Coppa Davis, che li vedranno opposti ai campioni uscenti della Spagna in terra iberica.

I due hanno dato vita a uno scontro di ottima fattura, giocando a tutto campo e all'attacco e dimostrando che, se gli interpreti sono quelli giusti, anche la terra lentissima di Montecarlo può generare il " bel tennis": smorzate, stop-volley, attacchi in controtempo, vincenti come se piovesse, oggi si è visto davvero di tutto sul Centrale del Country Club di Montecarlo. E, ciliegina sulla torta, perfino tre n. 1 del mondo erano presenti in questa domenica di Pasqua: Amélie Mauresmo (ex n.1), Victoria Azarenka e Nole Djokovic (entrambi con la residenza monegasca), accompagnato dalla sua Jelena e dal loro barboncino bianco. Alla fine ha prevalso un Isner superlativo, ormai giocatore completo capace di usare il bastone (la prima e i fulminanti attacchi di dritto) e la carota (drop-shot e stop-volley su tutto), e sempre più serio concorrente al ruolo di outsider dell'imminente stagione sul rosso. Tsonga, da parte sua, ha giocato  un buon match, in particolare alla risposta, ma non è mai riuscito a dominare il gioco, finendo alla fine schiacciato dalla pressione costantemente imposta dall'americano coi colpi da fondo.

 

Date le premesse delle prime due giornate, vi sono tutte le possibilità che la nazionale di Jim Courier aumenti il gap: in vantaggio per 2-1 all’indomani del doppio vinto dai fratelli Bryan, gli americani possono contare su un John Isner caldissimo, che nel secondo match del venerdì ha facilmente disposto di 3 set di un cliente scomodo come Gilles Simon. Di fronte a lui, però, Isner avrà Jo-Wilfried Tsonga, uno che quando la lotta si fa dura inizia a lottare e che promette di rendergli la vita difficile: i due si sono già sfidati 2 volte, con un bilancio di 1 vittoria ciascuno, ma quello di oggi sarà il primo scontro sul mattone tritato.


Per tutti questi motivi, il pubblico locale accorre numeroso in sostegno del proprio beniamino, tanto che alle 10 di mattina  i-pochi-parcheggi disponibili nei pressi del circolo sono già completi, e occorre posteggiare la macchina al parcheggio del Forum Grimaldi, a più di 1 km dall’impianto.. Del resto, come biasimare gli spettatori? Il sole continua a brillare sopra Monaco, e anche il vento sembra dar tregua dopo aver imperversato venerdì e sabato: aggiungiamo un match decisivo tra due grandi combattenti, e il gioco è fatto.. Non c’è da sorprendersi, dunque, se gli spalti sono già quasi gremiti alle 11, quando Jo e John fanno il loro ingresso in campo.

I tifosi bleus -relativamente silenziosi durante il doppio di ieri- tengono da subito a far “ pesare “ la propria presenza, spronati dall’ ” Aux Armes, Citoyens” intonato da Guy Forget in conferenza stampa: così, in assenza degli inni che avevano introdotto il match di doppio, ci pensano loro ad intonare all’unisono e a tutta voce “ La Marsigliese”, fornendo uno spettacolo ammirevole anche per l’anti-francese più sfrenato. Quando poi lo speaker li chiama  a raccolta, perchè “le n.1 francais a besoin de vous » (il n.1 francese ha bisogno di voi), cori e battimani si fanno assordanti,e occorre richiamarli al silenzio.
 

Big John, comunque, non è tipo da farsi intimorire dal pubblico e chiude il primo turno di servizio a 15, tanto per chiarire il concetto: caro Jo. Se vuoi vincere dovrai prima passare sul mio corpo..Il tennista di Le Mans, dal canto suo, gioca subito a “o la va o la spacca”, accelerando col dritto non appena ha campo libero: la cosa lo espone però a numerosi gratuiti, e sull’1-0 40-40  ci vogliono la prima e una bella accelerazione di rovescio perché il numero 6 mondiale conservi il servizio.

Il match, all’inizio, è estremamente equilibrato e disputato in un vero clima da Davis, coi tifosi locali che applaudono ad ogni errore del giocatore ospite: Tsonga fa leva sul rodato meccanismo servizio-dritto per mettere a nudo i limiti di mobilità dell’americano, che dal canto suo mostra di non essere un semplice “randellatore” e sfoggia un gioco a tutto campo, con attacchi in  controtempo, stop-volley su passanti difficilissimi, drop-shot millimetrici e prime con variazioni in kick.

Il numero 1 francese, in ogni caso, è ben presente nel match, legge benissimo le prime di Big John, gli toglie  il ritmo con continui back inducendolo a giocare un colpo in più e sbagliare: una tattica che ha successo e che  lo porta al 3-3 40-40 sul servizio Isner.. L’americano, per uscire dalle secche, ha così bisogno di estrarre dal cilindro una prima a uscire in kick, che tocca l'ultimo centimetro di riga diosponibile..o forse no, dato che Forget e Tsonga iniziano un lungo conciliabolo con l'arbitro, sostenuti dai fischi assordanti del pubblico.

Quest’ ultimo, comunque, non torna sulla sua decisione e l'episodio cambia completamente il set: visibilmente innervosito dalla chiamata, nel game successivo Tsonga sparacchia due dritti anomali sul telone e completa l’opera con due doppi falli consecutivi. E' il break del 5-3, che un Isner dal servizio ritrovato concretizza subito chiudendo il parziale per 6 giochi a 3.

Sulla scia dell’entusiasmo, il gigante di Greesnboro si procura una palla break in apertura del secondo set, ma la gioca male e consente al transalpino di tenere il servizio: così, nel  game seguente è Jo-jo a procurarsi una palla break, prontamente annullata. A questo punto sale in cattedra Forget: il capitano dei Bleus, ben supportato dal suo giocatore,si avvicina alla sedia dell’arbitro e per 2 minuti consecutivi si lamenta, non si sa della riforma delle pensioni, del caro benzina o di un fantomatico errore di chiamata assolutamente inesistente. Ancora una volta il numero 1 Usa non si fa distrarre dalle sceneggiate della panchina francese e si procura due nuove palle break: sulla prima, però, sparacchia un metro oltre la linea la risposta su una seconda debole del francese, mentre la seconda è bravo Jo-jo ad annullarla col serve-and-volley.

In questo momento la partita diviene decisamente spettacolare, poiché Jo,per  non far entrare il suo avversario nello scambio, inizia a praticare il serve-and-volley con  ottimo successo. Così, sul 3-2 Tsonga,Big John mostra i primi segni di debolezza e, spedendo in corridoio un dritto in corsa e sbagliando uno smash facile a un metro dalla rete, si fa condurre 0-30 sul suo servizio. Freddo come sempre, lo yankee ritrova immediatamente il servizio, chiude il game e trova anche il tempo di stare al gioco del chiassoso pubblico d’Oltralpe: un simpatico siparietto per scacciare un moscerino, ed ecco –finalmente –i primi applausi dei “Jo-Boys” per lui.

Nonostante il servizio mantenuto, il numero 11 mondiale è in visibile difficoltà, si muove più lentamente che nel primo set e commette più unforced errors: per sua fortuna, il servizio lo sostiene, e una volta ritrovate le consuete accelerazioni di dritto è il franco-congolese a dover sfoderare una prima in controtempo sulla linea per annullare la quarta palla break del set.

Tsonga è visibilmente più fresco, ma di riffa e di raffa- e trovando sempre la riga col servizio e da fondo, per la " gioia" del pubblico transalpino- Isner tiene il servizio e si guadagna il tie-break. Un tie-break splendidamente giocato da entrambi i contendenti, con un alternarsi di serve-and-volley, attacchi vincenti, ribaltamenti di fronte e drop shot in controbalzo da fondo (copyright by Isner): la differenza la fa il mini-break del 5-4, ottenuto da Isner con una fucilata in dritto anomlao dopo l'unica prima sbagliata dal transalpino. Freddo come sempre, Big John sfodera un attacco di dritto e un ace e chiude il tie-break per 7 punti a 4, portando gli Usa a condurre 2 set a 0.
 

ll francese èora con le spalle al muro, ma non per questo si arrende: il terzo set, così, si dimostra ancora più bello e avvincente del secondo. Il pubblico, inutile dirlo, spinge il proprio beniamino fino al limite della correttezza, e tutti i componenti dell’Equipe de France restano in piedi a bordo campo, compreso Simon che –come osserva Laura- “ non dovrebbe concentrarsi negli spogliatoi invece di rischiare un’insolazione”? Spinto da cotanto calore umano, Jo-Wil tiene botta al potente avversario, con servizi vincenti, attacchi e volée centrate, ma rischia grosso quando –sul 4-3 Isner- un bellissimo dritto anomalo incrociato dell’americano  gli procura una palla break: conscio del significato che un ulteriore break darebbe al match, il  numero 6 del mondo tira fuori la sua proverbiale grinta e salva il servizio con dritto vincente seguito da una delle numerose stop-volley del match.  Sempre più aggressivo, Tsonga spinge all’errore Big John e ottiene lui l’opportunità del break, ma Isner annulla tutto con due vincent

Si arriva dunque sul 5 pari, e qui succede di tutto. Spinto dal pubblico, Tsonga si procura due palle break con un superbo passante incrociato, ma Isner le annulla grazie a un attacco e ad una stop-volley in corsa a rischio 1000.

Quando per l’ennesima volta l’americano sembra aver scampato il pericolo, però, Jo-jo estrae dal cilindro un drop-shot perfetto di rovescio e si procura la terza palla break. In tribuna stampa il collega dell’Equipe dice “ prima o poi dovrà farlo un doppio fallo”: la gufata è servita e Isner spedisce lunga la seconda, facendo esplodere in tutta la sua “ bellezza” lo sciovinismo d'Oltralpe.  Lo yankee, da vero combattente, non si scompone e sul 6-5 30-30 ha una ghiotta occasione di procurarsi la palla del contro-break, ma sciaguratamente manda in corridoio il colpo più semplice, la volèe di chiusura al termine di uno scambio in cui Tsonga aveva fatto da tergicristalli. Il coriaceo francese conclude il set sul 7-5 e rimanda dunque l’esito del match al 4°set.

Visto il cedimento finale, molti potrebbero pensare che Big John crolli all’inizio del quarto. Niente di più falso: come se nulla fosse accaduto, il numero 11 mondiale si procura due palle-break nel secondo game e, malgrado nastro e riga giochino contro di lui, ne ottiene una terza che Tsonga gli regala gentilmente con l’ennesimo dritto anomalo spedito in corridoio. 2-0 Isner e la netta sensazione che la partita sia finita: infatti, l’ex studente dell’University of Georgia conserva il servizio a zero e sfiora persino il doppio-break portandosi sul 3-0 40-40. Il finalista degli Australian Open fa quello che può, ossia tenere i suoi turni di battuta, ma Isner ormai ha ripreso fiducia e si rivela inscalfibile sul suo servizio. Sul 5-3 40-0, i tifosi bleus tentano un ultimo, disperato grido di sostegno, ma John resta lucido e con uno schiaffo al volo pone termine al match e all’intera sfida, con il punteggio di 6-3 7-6 (4) 5-7 6-3


Ricordandosi di essere discendenti del barone De Coubertin, i supporter francesi rendono il giusto tributo ai vincitori a stelle e strisce e, usciti costoro dal campo, iniziano un commovente omaggio a Guy Forget, capitano uscente dopo 13 anni di onorato servizio: dagli spalti partono i “ Guy Forget Guy Forget Guy Forget” e questi, prendendo il microfono, ringrazia pubblico e giocatori di tutto il supporto e le emozioni fornitegli in questi anni. Anni di delusioni, certo (come non ricordare la sconfitta nella finale 2002 con la Russia) ma anche di grandi gioie, come l’Insalatiera vinta nel 2001 espugnando l’erba di Melbourne grazie a un’eroica prestazione di Nicolas Escudé. Escudé che è il più serio candidato alla successione sulla panchina Bleu e che dovrà rimodellare un gruppo apparso un po’logoro e con troppe frecce di difficile gestione (si pensi alla recenti polemiche tra Forget, Simon e Gasquet) e definire se Llodra-Benneteau potrà essere o no il doppio del futuro.

Quanto a Courier, Big Jim può andar fiero di una nazionale che conta tra le sue file un doppio pressoché imbattibile, un Isner che, dopo il match odierno, dimostra di valere la top 10 anche sul mattone tritato e un altro top 10 come Fish ( a patto che si rimetta dall’infortunio). Sfortunatissimi nei sorteggi, se gli americani dovessero espugnare anche le arene di Spagna nelle semifinali di settembre meriterebbero la Coppa Davis 2012 ad honorem..

Per concludere, con questa vittoria, il bilancio degli head-to-head tra Francia e Stati Uniti sale a 9-7 in favore del team a stelle e strisce.

 

Dopo la cocente delusione di Jo-Wilfried Tsonga, tocca a Gilles Simon tenere alto, almeno per la forma, l'onore dell'equipe transalpina. Almeno secondo il ranking, Simon è favorito. Certo, è un match che ormai non conta più, però, l'orgoglio francese alla fine si fa sentire.

E Gilles non vuole farsi attendere e vince il primo gioco a zero. "Gilou", come continuano a chiamarlo i suoi tifosi, tiene testa all'americano e si porta sul 3-2. A questo punto arriva il break a favore di Simon, che sale 4-2 e 5-2. Certo, l'atmosfera è totalmente cambiata rispetto al match precedente, un folto gruppo di tifosi è ancora presente ma l' "incandescenza" e il clima "da corrida" di prima ormai è un ricordo. Il vantaggio di Simon è salutato da applausi calorosi ma nulla più. Comunque, Gilles ha rapidamente 3 setpoint. Harrison annulla il primo ma, con un doppio fallo, consegna il set al francese con lo score di 6/2.

Nel secondo parziale, i due giocatori arrivano sul 2-2 e Simon, vincendo a zero il proprio turno di battuta, si porta sul 3-2. Harrison è falloso, probabilmente non molto concentrato giocando a risultato acquisito. Il break arriva sul 4-3 per il francese, che poi riuscirà ad aggiudicarsi anche la seconda frazione per 6/3.
Insomma, il quarto monegasco di Francia-Usa termina 3 a 2 a favore dei giocatori a stelle e strisce.  E tutto lascia presagire che la stagione sulla terra, che prende il via sabato prossimo proprio qui a Montecarlo, forse, avrà un altro nuovo protagonista. E non dimentichiamo che il Roland Garros è vicino; già l'anno scorso "Big John" aveva sfiorato l'impresa di prendere lo scalpo di Nadal proprio nel suo "regno". In ogni caso Isner sarà senza dubbio uno degli uomini da battere a Porte d'Auteil.

Christian Turba e Laura Guidobaldi

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