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19/04/2012 11:35 CEST - MONTECARLO

Lea Pericoli: "Non farei mai il coach"

TENNIS - Una breve interevista con la Divina Lea Pericoli. Si è parlato dello stato di forma delle nostre ragazze (Schiavone ed Errani) a pochi giorni dall'impegno di Ostrava e non solo. Da Montecarlo, Laura Guidobaldi

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Al Montecarlo Rolex Masters ci siamo intrattenuti alcuni minuti con colei che da oltre quarant'anni rappresenta con eleganza, savoir faire e grande competenza il tennis femminile in Italia e all'estero. Oltre ad aver vinto 27 titoli italiani assoluti, è giunta agli ottavi a Wimbledon (1965, 1967 e 1970) e al Roland Garros (1955, 1960, 1964 1971). Dopo gli anni del tennis giocato, arriva il tennis "commentato" e "raccontato". È stata la prima telecronista donna della televisione italiana e tutti noi ricordiamo i suoi commenti alle partite, ricche di garbo e competenza, proprio su Telemontecarlo, per più di vent'anni. Ogni anno, il giorno della finale, scende nel campo centrale del Foro Italico per presentare la cerimonia di premiazione del Masters 1000 di Roma. Il suo costante contributo allo sport del tennis le ha valso, nel 2005, il riconoscimento dell'ITF "Service to the game", per la prima volta assegnato ad una donna. Inoltre, nel 2007, durante la finale di Federation Cup a Mosca, la Federazione Internazionale le ha conferito l'Award of Excellence, per aver promosso il successo della Coppa Davis femminile. E, infatti, fedele al suo impegno di ambasciatrice del tennis, l'indomani del nostro incontro sarebbe partita per accompagnare le azzurre in trasferta a Ostrava, all'occasione della semifinale di Fed Cup tra l'Italia e la Repubblica Ceca, che si svolgerà il 21 e il 22 aprile. Insomma, è la grande signora del tennis italiano.

Che cosa pensa del tennis femminile attuale? Qual è la sua opinione sulle giocatrici che sono in auge in questo momento?

Parliamo innanzitutto del tennis femminile italiano che ci ha regalato tutto quello che non avevamo sognato di vincere nel mondo del tennis. Vincere la Fed Cup è stato un dono meraviglioso e la cosa importante è che può essere d'esempio ed è diventato un fenomeno trainante. Direi che di donne forti come queste non ne abbiamo mai avute.

Anche Sara Errani infatti è in un momento di forma strepitoso. Ha fatto il grande exploit di arrivare ai quarti all'Australian Open e benissimo a Barcellona....

Certo, lei bravissima, è in grande crescita, gioca un tennis meraviglioso. Peccato che sia un po' "piccolina", se fosse un po' più alta avrebbe potuto crescere tennisticamente ancora di più, perché quando si batte con dei "giganti", pensiamo ad esempio a Venus Williams, alla Sharapova, un piccolo "handicap" nei loro confronti ce l'ha...però gioca un tennis perfetto. In più mi spiegava che ha scelto una nuova racchetta che l'aiuta moltissimo. È una giocatrice molto completa, ma anche la Vinci. Infatti non vorrei essere capitano della squadra perché non saprei chi gioca meglio in questo momento; perché, per esempio, la Schiavone non è che attraversi il periodo d'oro della sua carriera, anche perché deve ritrovare la convinzione, la forza e la forma...

Francesca ha in effetti un periodo di defaillance. Speriamo che si riprenda...

Certo, speriamo. Lo aspettiamo tutti. Francesca ha dimostrato di saper giocare un tennis che nessuno di noi immaginava che potesse giocare. Lei ha realizzato il suo sogno, un sogno nel quale non tutti credevano. È comunque una giocatrice molto diversa da tutte le altre perché esprime un tennis totalmente diverso. Devo dire che, se trovo un piccolo difetto nelle giocatrici di oggi che giocano, certo, meravigliosamente bene, è che sono tutte uguali. Fanno la stessa "zampettata", il rovescio a due mani, picchiano e urlano; ecco, non voglio essere critica, ma secondo me, qualche coach un po' più raffinato in campo femminile si potrebbe trovare...

A tal proposito, se lei oggi fosse allenatrice di una di queste giocatrici come la Wozniacki, la Kvitova, la Radwanska e tante altre, che consigli darebbe loro? Ljubicic ha dichiarato che le nuove generazioni, per contrastare Nadal, Djokovic e Murray, che si difendono in modo perfetto, dovrebbero cambiare un po' il loro gioco, attaccare di più, osare di più. Lei cosa ne pensa?

Anche se me l'hanno proposto, io non ho mai voluto fare il coach di nessuno, perché secondo me le donne non sono adatte a fare il coach di altre donne; è molto raro. Quello che io trovo è che oggi c'è poca fantasia nel tennis femminile; se a questo "grida e picchia", alternassero qualche palla corta e qualche lob, spezzerebbero il ritmo all'avversaria. Però, siccome nessuno lo fa, non è di moda, allora viene esclusa questa possibilità. Il giorno in cui una di queste talentuose giocatrici capisce quanto vale la palla corta, all'improvviso, giocata bene, e una palla che non sia sempre uguale picchiata, per cambiare il ritmo, allora....Ecco, questo sarebbe il suggerimento che io darei, ma che non do in quanto non voglio fare il coach, non ci ho mai pensato ed è la cosa che meno mi si adatta...

 

Laura Guidobaldi

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