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04/05/2012 12:28 CEST - Rassegna

Il batticuore è finito: la Knapp riparte (Martucci); Errani, Knapp e Vinci: è semifinale! (Valesio); Racchetta d'oro: la Fit non bada a spese (Turano)

4 maggio 2012

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Rubrica a cura di Stefano Pentagallo

Il batticuore è finito: la Knapp riparte

Vincenzo Martucci, La Gazzetta dello Sport del 4.5.2012

Un'altra impresa, un'altra partita ripresa per i capelli, con l'etichetta di numero 133 del mondo, che, partendo dalle qualificazioni, si qualifica alle semifinali. L'Estoril sta rilanciando Karin Knapp, il talento giovane dell'Italdonne che s'era arenato nel 2008 per un problema al cuore. «A giugno, nei test pre-Olimpiade di Pechino, i medici del Coni mi fermarono, e poi, dopo due operazioni al cuore e altrettante al ginocchio destro, sono rimasta mezza ferma fino al 2010».

Incroci Il recupero di mercoledì, da 1-5 al terzo contro la numero 19 del mondo, Kirilenko, e di ieri, da 4-1 a 4-4, ancora nel terzo set, col nuovo sprint fino al 6-4 finale contro Voskoboeva (n. 49), riportano il sorriso sul viso una volta sempre allegro della ragazzona altoatesina. Che, nel 2008, si faceva conoscere con la finale contro Justine Henin ed arrivava al numero 35 del mondo. Il futuro era roseo: «Me la ricordo bene, quella Karen, ma dico che oggi sono migliore, come ragazza, sono più tranquilla e matura, che è fondamentale per giocarmi davvero la partita fino alla fine. Sono stata fortunata, dopo il maestro Sartori e Boesso, mi sono trasferita ad Anzio e, col mio ragazzo, Francesco Picari, e suo fratello Alessandro (due ex pro, n.d.r.), ho trovato uno staff che mi ha sempre sostenuto dei difficili momenti».

Riposo Karen ha sempre pensato di recuperare. «Anche subito dopo le operazioni al ginocchio — per la microfrattura alla rotula le hanno asportato anche un po' di cartilagine, n.d.r. — tornavo subito in campo, magari con le stampelle. Ho imparato soprattutto che nella vita, e ancor di più nello sport, bisogna assolutamente avere anche dei momenti di riposo, che sono importanti come la gara e l'allenamento». Il messaggio indiretto ai colleghi atleti che non riescono a fermarsi anche davanti a qualche avvisaglia, se non addirittura a qualche allarme del corpo, è chiaro: «Anch'io ho voluto e vorrei giocare sempre, ma noi atleti dobbiamo stare particolarmente attenti a questi segnali e dobbiamo essere particolarmente a posto per poter sostenere gli sforzi. A me hanno trovato delle estrasistole e mi hanno fatto due ablazioni al cuore, a San Donato Milanese. E due volte l'anno faccio un controllo sotto sforzo. Ogni volta vado in tensione, prima, durante e nelle 24 ore di attesa del responso. Ma durante la partita non ci penso, sono tranquilla, so che è tutto a posto. Perciò, anche se impazzivo a star ferma, dico che è stato giusto così: meglio rilassarsi per poi ricominciare. Più sereni».

Ripartenza Con il preparatore atletico, Roberto Palmieri, l'azzurra è migliorata anche negli spostamenti che erano il suo tallone d'Achille: «Il passo avanti più importante l'ho fatto soprattutto di testa. Sapevo dall'allenamento che stavo giocando bene, ma cercavo il riscontro della partita. Ora mi manca la continuità, anche forse per la disabitudine a questi match così tirati». Oggi la trottolina Carla Suarez Navarro l'aspetta, forte del numero 58 del mondo e del precedenti del 2004. Tanto Karen Knapp ha già vinto.

Errani, Knapp e Vinci: è semifinale!

Piero Valesio, Tuttosport del 4.5.2012

NON SUCCEDE tutti i giorni che un paese possa vantare tre sue atlete nelle semifinali di due tornei differenti. Specie se non si è la Russia, per dire. Dunque, quando succede, è giusto celebrare la cosa come Dio comanda. In particolare oggi si celebri Karin Knapp, l'altoatesina che ha trascorso una esistenza sportiva che definire tormentata è poco: dopo aver conquistato i quarti dopo una durissima battaglia contra un'altra mezza desaparecida, la Kirilenko, ieri ha ottenuto la sesta vittoria consecutiva in due settimane e si è conquistata l'accesso alle semifinali dell'Estoril dopo un'altra durissima battaglia contro la Voskoboeva. Il ritorno ad alti livelli di Karin è una splendida notizia, lei che era arrivata al numero 36 del mondo e poi aveva dovuto fronteggiare una malformazione cardiaca prima, con relativo intervento, e dopo altri due interventi al ginocchio. Oggi affronterà Carla Suarez Navarro, numero 58 del mondo. Sempre all'Estoril si plauda anche all'autrice di un'altra grande impresa, Roberta Vinci, che ha battuto la ex top ten Nadia Petrova anche lei dopo una dura battaglia. Oggi affronterà la Kanepi. E poteva mancare in questa passerella del tennis azzurro femminile (mentre Pennetta cura i suoi guai e la Schiavone cerca una condizione decente) Sara Errani? Certo che no. Ed ecco che Sara a Budapest ha vinto passeggiando il derby con la Brianti, ha colto la sua tredicesima vittoria consecutiva sul rosso e oggi affronterà in semifinale la georgiana Tatishvili. Quando non c'è la Kvitova all'orizzonte è grande Italia. E per fortuna di Kvitova, come della mamma, ce n'è una sola.

Racchetta d'oro

Gianfrancesco Turano, L'Espresso del 4.5.2012

Mancano pochi giorni all'inizio degli Internazionali d'Italia. Gli appassionati che seguiranno il torneo sul canale Supertennis (Web e digitale terrestre) potranno godersi lo spettacolo gratis. Almeno, così crederanno. In realtà Sportcast, la spa che è titolare del canale tematico, è una società di diritto privato basata su finanziamenti pubblici. Il suo azionista è la Federtennis (Fit) e i suoi conti si reggono sui contributi del Coni, cioè dello Stato. Nel 2010 Sportcast, nata alla fine del 2008, presenta un bilancio fatto di 5 milioni depositati in banca dal comitato olimpico, che ha anche provveduto a un aumento di capitale di 6,2 milioni. Altri 4 milioni pubblici sono stati versati come contributi d'esercizio, che servono per mantenere i 20 dipendenti (8 nel 2009). I ricavi veri e propri sono da bar di periferia: 142 mila euro. Dalla nascita di Supertennis (fine 2008) il conto complessivo sfiora i 17 milioni di curo. Sportcast non è l'unico passante all'austeriry piazzato all'incrocio delle righe da Angelo Binaghi, l'ingegnere sardo presidente Fit che sta nel cuore del numero uno del Coni, Gianni Petrucci. Proprio a imitazione del Coni, la Federtennis si è dotata di una Fit servizi con oltre 40 dipendenti e partecipa a una società dilettantistica intitolata a Mario Belardinelli, regista della vittoria italiana in coppa Davis nel 1976, e finanziata con 3 milioni di euro pubblici. I dipendenti totali delle tre società nel 2010 sono quasi 80.
La gestione di Binaghi è stata messa nel mirino da un'interrogazione parlamentare presentata nel mese di marzo da un gruppo di deputati del Pdl. La circostanza è curiosa visto che Binaghi appartiene a una delle famiglie più in vista dell'establishment cagliaritano, non certo schierata a sinistra. Zio di Binaghi è Carlo Ignazio Fantola, vicepresidente dell'"Unione Sarda" di Sergio Zuncheddu e presidente di Sportcast. Il fratello, Massimo Fantola, è stato senatore Udc fino alle elezioni del 2008 e poi è stato sconfitto da Massimo Zedda di Sel alle comunali del 2011. L'interrogazione parlamentare evidenzia una gestione fra intimi, se non sardocentrica della galassia Fit. Sportcast, caso più unico che raro, ha come amministratore delegato una società, la Q&A di Giancarlo Baccini, già capoufficio stampa Fit. E l'assemblea dei soci di Sportcast, che pure ha sede a Roma, si tiene ad Arzachena, mentre il collegio dei revisori si riunisce a Cagliari. Sarà forse per risparmiare, anche se il contenimento delle spese non sembra centrale nella gestione Binaghi. Nel 2002 la Federtennis presentava costi totali per 16 milioni all'anno. Nel 2010 le spese sono salite a quasi 29 milioni, uno in più dell'anno precedente. Anche i contributi del Coni sono cresciuti in modo consistente dai 2,5 milioni di dieci anni fa ai 6 milioni del 2010.
Nella prossima estate la presidenza Binaghi passerà il vaglio del voto. Alla sua prima elezione nel 2001 il dirigente, ed ex tennista numero 16 d'Italia, aveva dato la sua disponibilità per non più di due mandati. Poi neI 2009 ha cambiato lo statuto per essere più facilmente rieleggibile una quarta volta. Nell'urna sarà 6-0 6-0.

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