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07/05/2012 19:09 CEST - 1000 MADRID

Bene le big,
Errani in rimonta

TENNIS - A Madrid la Williams demolisce 63 61 la Vesnina a suon di aces (14), la Kvitova comincia la difesa del titolo con un 62 63 a Marina Erakovic. L'azzurra cede il primo set alla Scheepers, ma passa: 46 62 63, sedicesima vittoria di fila sulla terra. Redazione

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Serena Williams Photo by Jasper Juinen/Getty Images)
Serena Williams Photo by Jasper Juinen/Getty Images)

S. Williams (9) b. E. Vesnina 63 61

Elena Vesnina rinverdisce nella mente di Serena Williams un brutto ricordo. Nel 2010, infatti, lei e la Zvonareva riuscirono a eliminare le Williams nei quarti di finale di Wimbledon, fermando una striscia positiva di 27 vittorie nei tornei dello Slam.

Ma in singolare la russa non ha mai messo in difficoltà la fuoriclasse statunitense, tanto che nei due precedenti aveva vinto in tutto nove game.

Oggi non è andata meglio e questo, più che per demeriti della Vesnina, è successo per meriti di Serena che sì, è stata disattenta nelle palle break (4 su 9, diverse delle quali con risposte banalmente sbagliate) e un po’ fallosa con il dritto, ma assolutamente devastante con il rovescio e insolitamente umile in fase difensiva, accettando senza batter ciglio gli scambi lunghi, soprattutto nel primo parziale.

Al servizio, poi, Serena è stata la solita macchina diabolica: 14 aces e due doppi falli, 89% di punti vinti sulla prima, 64 sulla seconda, zero palle break concesse, in sole due occasioni la Vesnina ha raggiunto quota 30 in risposta.

Al contrario ogni turno di servizio della russa è stato un calvario, tanto che solo nel secondo gioco del match non ha concesso palle break. 6 doppi falli (figli della necessità di arginare Serena in risposta) e il 26% di punti vinti con la seconda sono i dati lampanti delle difficoltà della Vesnina al servizio, che ha ceduto le armi in un’ora e 9 minuti di gioco.

Con i tre aces nel game d’apertura Serena ha fatto subito capire che oggi non ci sarebbe stata partita e difatti, dopo qualche game di rodaggio e dopo aver fallito due palle break nel quarto gioco, la Williams è scappata nel sesto, approfittando di due doppi falli di fila della Vesnina.

Fallito un set point sul 5-2, Serena ha chiuso il game successivo tenendo a 0 con due aces. Implacabile.

La notte sportiva per la Vesnina è continuata – anzi peggiorata – nel secondo set, dove il break è arrivato nel primo gioco e per trovare una nota “negativa” di Serena bisogna aspettare il game successivo, il primo (e unico) della partita dove l’americana non ha messo a segno un ace.

L’unico, piccolissimo rischio avuto da Serena è arrivato nel quarto gioco quando, sul 30-30, ha rischiato il doppio fallo, con la seconda che è atterrata sulla riga dopo aver toccato il nastro.

Dopo la più totale tranquillità, con Serena addirittura protagonista di un perfect game, il sesto, con tanto di ace di seconda e, sul 40-0, di un “doppio asso”, con il primo ace annullato perché sfiorato dal nastro.

Al prossimo turno la fuoriclasse (che a Madrid in due partecipazioni non è mai andata oltre il terzo turno) affronterà Anastasia Pavlyuchenkova: Serena ha vinto entrambi i precedenti, a Parigi 2010 e New York 2011.

P. Kvitova (3) b. M. Erakovic 62 63

Comodo esordio anche per la defending champion Petra Kvitova, che contro la neozelandese Marina Erakovic (semifinalista la scorsa settimana a Budapest, battuta proprio dalla Vesnina) ha trovato qualche difficoltà in più, ma non troppo.

L’unica difficoltà in più rispetto al match di Serena è arrivata verso fine partita, precisamente nel settimo gioco del secondo set, dove la Kvitova ha inanellato due grossolani errori (una palla battezzata fuori quando era dentro di una spanna e un doppio fallo arrivato con una seconda uscita di un paio di metri) che l’hanno portata sotto 0-40, le uniche palle break a sfavore dell’incontro, annullate peraltro brillantemente, senza lasciare la minima chance alla Erakovic.

Per il resto è stata normalissima amministrazione per la testa di serie numero 3, volata immediatamente 4-0 nel primo set grazie ad una grande aggressività in risposta e a turni di servizio implacabili (in tutto il primo parziale ha perso due punti in battuta), ha poi amministrato senza il minimo patema.

Il secondo set è stato un minimo più lottato, con l’Erakovic più sicura nei colpi ma incapace di aggredire nei momenti importanti, come sull’1-1 30-30 servizio Kvitova, dove la neozelandese ha affossato un banale dritto in rete.

Il break arrivato nel terzo gioco, con un nastro fortunato della Kvitova e un incomprensibile back in rete della Erakovic sulla palla break, ha segnato definitivamente il match.

Ora la campionessa di Wimbledon avrà la connazionale Lucie Hradecka, numero 105 del mondo, brava a qualificarsi per il main draw e a battere Shuai Peng al primo turno. Le due si sono affrontate agli US Open nel 2010: vinse la Kvitova 64 75.

S. Errani b. C. Scheepers 46 62 63

Che Chanelle Scheepers sarebbe stata un’avversaria ostica Sara Errani lo sapeva. C’erano due precedenti a dimostrarlo, che sebbene entrambi datati e vinti, testimoniavano due match molto lottati, finiti entrambi al terzo: 10 punti a 8 nel tiebreak decisivo nel 2004 a Porto, 64 nel 2008 a Stoccarda.

Non solo: la sudafricana, a cavallo tra fine 2011 e inizio 2012, ha vissuto il periodo migliore della carriera, vincendo il primo titolo WTA della carriera, sul cemento cinese di Guangzhou, agli US Open ebbe match point al terzo turno contro la Schiavone, a Sidney ha fatto finale, superata solo dalla Li in tre set. Inoltre il Roland Garros è lo Slam dove ha ottenuto il risultato migliore, gli ottavi 2010, a dimostrazione della sua adattabilità alla terra.

Ma quest’Errani sa vincere anche le partite dure, che si mettono in salita, lottate punto su punto. L’azzurra è così riuscita a proseguire la striscia positiva sulla terra battuta, che con questa vittoria arriva a 16 successi consecutivi.

Un match che è andato molto a strappi, soprattutto nel primo set, dove l’altalena di break (cinque, ben quattro nei primi cinque giochi) ha finito per confondere Sara, che ha ceduto il servizio fatale in un nono gioco in cui ha non ha saputo convertire una palla game (giunta con il primo e unico ace del match).

Ma anche nel secondo set, sebbene i break siano stati solo due ed entrambi a favore dell’Errani, l’equilibrio è stato assoluto, se si pensa che cinque degli otto game complessivi sono finiti ai vantaggi e che l’Errani ha dovuto salvare tre palle break (tante quante la sua avversaria). La maggior solidità ed esperienza dell’italiana ha fatto la differenza nei punti decisivi.

Questo è stato palese nel terzo set, dove nei due giochi iniziali è avvenuta, a parti invertite, una situazione quasi identica: la giocatrice al servizio si è complicata la vita (la Errani da 40-0, la Scheepers da 40-15) concedendo una palla break. L’unica differenza è che Sara è riuscita a tenere alla fine la battuta, la sudafricana no. E poco è servita la reazione nervosa di quest’ultima nel terzo gioco che le ha permesso di attuare il contro break: nel quarto game l’Errani si è ripreso il vantaggio a 0 e non l’ha più mollato, sebbene nel settimo gioco la Scheepers sia andata pericolosamente 0-30.

Al prossimo turno per Sara un banco di prova decisamente di livello superiore, dal momento che si troverà di fronte la numero 3 del mondo Agnieszka Radwanska, contro la quale ha perso quattro dei cinque precedenti: l’unico successo arrivò a Budapest nel 2006, mentre l’ultimo scontro diretto è stato a Wimbledon due anni fa, con il netto successo della polacca per 63 61.

ALTRI RISULTATI

(WC) Carla Suárez Navarro (ESP) d. (15) Jelena Jankovic (SRB) 46 76(5) 64
Lucie Safarova (CZE) d. Kaia Kanepi (EST) 64 64
Ekaterina Makarova (RUS) d. Galina Voskoboeva (KAZ) 62 76(3)
(Q) Lucie Hradecka (CZE) d. Peng Shuai (CHN) 64 57 64
(Q) Andrea Hlavackova (CZE) d. (Q) Anastasia Rodionova (AUS) 61 64

Redazione

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