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15/05/2012 09:55 CEST - Internazionali BNL d'Italia

Un vorticoso turbinio di tennis

TENNIS - Grande protagonista della giornata, il vento ha spazzato nuvole pericolose, ma anche la terra dai campi. Nonostante le parole di Francesca Schiavone, il vento dà più fastidio a chi perde. Fotoracconto di Monique Filippella

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Il vento - Foto di Monique Filippella
Il vento - Foto di Monique Filippella

"E il vento caldo dell'estate mi sta portando via..." cantava Alice negli anni ottanta. Ora, è vero che non è ancora estate, è vero che il vento di oggi è tutt'altro che caldo e ammetto pure che per portare via me ci vuole un bel tornado, ma sicuramente oggi a Roma quasi tutti sono stati a dir poco infastiditi da un vento a tratti anche molto forte.

E se Julia Goerges, essendo "volata" verso la vittoria, è stata piuttosto asciutta nel commento alla partita su twitter (Won a tough battle today with tough conditions to beat.not only the opponent,also the wind,glad i got through with great tennis in set1+3), 

Aleksandra Wozniak ammette di non essersi divertita per niente! (Pas le fun jouer au tennis dans le Desert Sahara. Terre-battue partout et rien sur le court. Pas cool de perdre dans ce vent 1-6,7-6(1),3-6.) 

Non che tutti gli altri si siano divertiti molto di più

perchè il tennis giocato oggi, bisogna dirlo, ha risentito troppo delle condizioni atmosferiche. 

Le frotte di bambini presenti oggi al Foro Italico, però, sono riuscite comunque a portare a casa un bel ricordo!

Anche sui campi esterni la situazione non è di molto migliore: nonostante le siepi che recintano l'area dei campi da 1 a 6, il vento riesce ad insinuarsi dappertutto, e, come nella partita tra Jarmila Gajdisova 

e Chanelle Scheepers, in certi casi ha determinato l'esito del punto. 
A seguito dei sottili suggerimenti di Ubaldo ("carini, ma cerca di non metterci solo le donne"), passo alla Supertennis Arena, dove giocano Monfils e Bogomolov.
Non posso esimermi dal dire che questo campo è bellissimo: ampio, ma nello stesso tempo raccolto. Rispetto all'anno scorso molti posti in più e una copertura esterna accattivante. Un difetto? Se proprio glielo devo trovare, penso al paio di chilometri che bisogna fare per arrivarci dalla sala stampa!

Vi chiederete perchè ho scelto Monfils. Semplice: mi piace la plasticità dei movimenti. Con Gael si può stare certi che, massimo dieci minuti, hai sulla scheda diverse belle foto. E per me è una fortuna, perchè devo ammettere che, considerate le sue capacità fisiche e la sua mano, vederlo "remare" da fondo per vincersi la partita come un impiegatuccio che deve timbrare il cartellino, un certo senso di frustrazione me lo comunica.

Perchè, ad esempio, cerchi di sotterrare la pallina nel suo campo invece di fare i buchi al campo dell'avversario, non riesco proprio a capirlo! 

E un altro carico di frustrazione si aggiunge quando, spostandosi da un campo all'altro, si arriva a vedere una partita.... un po' troppo tardi! 

Non si può dire che le conferenze stampa siano un momento cui i tennisti  anelano...

e quando le domande si fanno pressanti, tirare fuori la migliore espressione da "Stanlio" di cui sono capaci può essere la soluzione!
 

Intanto dai campi sono scomparse le frotte di ragazzini... per radunarsi sulla balconata del Bar del Tennis a vedere Nadal, che oggi si esibisce come juggler! 
E qui scatta il gioco a premi: non è photoshop! Come ha fatto? A chi risponde correttamente per primo verrà dato in regalo un capello di Ubaldo: vista la rarità.... 

Dopo una bella doccia Rafa si presenta in conferenza stampa. A questo punto devo spezzare una lancia in suo favore. Sareste capaci voi di sentire ogni giorno le stesse domande e rispondere, magari anche col sorriso, senza spazientirvi? Tipsarevic passa per l'intellettuale del circuito, e magari lo sarà pure, però è più semplice rispondere qualcosa di illuminato quando ti si chiede di parlare di Dostoevskij e della bellezza che salverà il mondo che non quando ti si chiede come sia andata la pesca!!!! 

E mentre in sala stampa si continua la discussione sui pesci, in campo Maria Jose Martinez Sanchez, vincitrice a sorpresa del torneo due anni fa, 

si impiglia nella rete che le tesse Sofia Arvidsson.

I poveri ragazzini, pur di guadagnarsi un autografo, si fanno i chilometri, inseguendo i tennisti dappertutto. Mettono delle vedette armate di telefonino e vanno sui campi secondari. D'improvviso, come gli storni che al cambio di stagione frequentano questa zona della città (per la grande gioia degli automobilisti che ci devono parcheggiare e dei centauri che devono evitare il bombardamento) cambiano repentinamente idea e, come un sol uomo, schizzano via dagli spalti, per rincorrere il campione che passa, con uno scatto degno del miglior Bolt.

Sul Centrale, intanto, continua il periodo nero di Svetlana Kuznetsova 

che è entrata nel vortice nero del meno-vinco-più-forti-sono-le-giocatrici-che-incontro-meno-vinco, e la fiducia penso sia arrivata ai livelli minimi! 

Non che Ana Ivanovic sia nelle condizioni psicofisiche che le hanno consentito di vincere a Parigi, 

ma sta riprendendosi, e bisogna ammettere che oggi la sua voglia di vincere ha fatto la differenza. 

E se parliamo di crisi, capita a proposito la partita di Francesca Schiavone. 

Il suo tocco è sempre meraviglioso, la forma fisica incredibile.... Peccato che tutto quello che nei due ultimi anni a Parigi è stato in campo, da troppo tempo va in rete o sugli spalti. 

Non starò a raccontarvi la conferenza stampa: ve ne hanno ampiamente parlato e  Leonardo ha anche molto gentilmente linkato il video. Io vi metto soltanto qualche foto: il "ma siete soltanto voi due a farmi le domande?", rivolto a Vincenzo Martucci e ad Ubaldo

il "ma voi cosa volte sentire da me, cosa volete che vi dica?" 

e un momento di distensione che, al momento del suo ingresso in sala conferenze, non avrei mai creduto possibile.
 

Monique Filippella

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